Ereditando una tradizione familiare pluri-secolare legata alla produzione di olio extravergine d’oliva in terra toscana, Sandro Ferrini, insieme al fratello Luigi (entrambi quarantenni), ha dato vita ad una realtà agricola, la cui start-up è ruotata attorno ad un serio progetto di investimento decennale. Questo new deal familiare che attraversa le campagne di Castagneto Carducci, rinnova così la volontà di creare olio d’eccellenza, aumentando anche la gamma di proposte sul mercato. Quale primo atto, ecco il raddoppio degli attuali 850 ulivi e la costruzione di un nuovo frantoio aziendale.

Tre le cultivar presenti nei 9 ettari di terreni di proprietà (altrettanti sono destinati alla cerealicoltura), a dimora su 4 chilometri del Tirreno: frantoio, moraiolo e una parte più ridotta di leccino. I 32 quintali di olio prodotti nel corso dell’anno sono stati prodotti esclusivamente con una metodologia naturale, che ha previsto una iniziale brucatura a mano, filtraggio a cartoni, lavorazione con ciclo continuo a freddo entro 6/8 ore dalla raccolta.

Sul podio più alto, il “Querciola”, un monovarietale da cultivar frantoio dal sapore intenso ma delicato. Quindi, il “Vallejo”, il secondo monovarietale, ma in questo caso da moraiolo. A chiudere il tris di casa Ferrini, un grand cru costituito da un blend delle tre cultivar. Prende il nome di “1929” ed è dedicato all’anno di nascita del loro padre. Risulta molto armonico e delicato.