Continuano gli assaggi della redazione de IlGolosario: viaggio tra i vini di Librandi, Daglio, Marramiero e Mandrarossa e altri ancora

Il mese di febbraio si apre con una degustazione di rossi da tutta Italia in cui a emergere è la straordinaria qualità della Calabria - in un rapporto qualità-prezzo sicuramente conveniente - e lo stile inossidabile di alcune cantine che in certi casi hanno saputo rinnovarsi.

GIOVANNI DAGLIO

di Costa Vescovato (Al)
https://www.ilgolosario.it/it/daglio-giovanni-sd23836
Siamo sui colli Tortonesi, in un'azienda che conosciamo da anni e che ha scelto la strada di una produzione con poche etichette, mirate, che rappresentassero al meglio il territorio: Barbera e Timorasso in primis.
Il Colli Tortonesi Derthona Timorasso 2020 ha naso complesso che parte subito con una parte accentuata di idrocarburi che pian piano si evolvono lasciando spazio al miele d’acacia accompagnato dalle note ematiche che tornano in bocca; in bocca è ben equilibrato con sorso di giusta acidità. La Colli Tortonesi Barbera 2019 invece non sviluppa il frutto, ma guarda al sottobosco, al cappero salato. Acidità leggermente scomposta.daglio.jpg

AZIENDA AGRICOLA FRANCESCO IANDOLO

di Vaglio Serra (At)
www.francescoiandolo.it
Molto interessante questa realtà nuova che nasce dall'investimento del titolare, Francesco Iandolo, in due zone del Piemonte indicate prettamente per la coltivazione di due uve autoctone dall'identità molto forte: barbera e timorasso. Così attualmente l'azienda si dipana in una proprietà di sei ettari sui colli Tortonesi, a Cà dell'Aglio nel comune di Brignano-Frascata, e una proprietà più frastagliata nell'areale della Barbera d'Asti: 2 ettari nel comune di Moasca e 2 ettari a Vaglio Serra.
Risultato di tutto rispetto per questo Colli Tortonesi Timorasso Derthona 2019 che ha un naso molto floreale, di glicine, con un fondo di idrocarburi. In bocca è intenso, lineare, pieno. Il Nizza 2019 punta decisamente sull'eleganza: il naso continua a giocare sull'allure floreale, la violetta netta ingentilisce la parte olfattiva. Un'eleganza che ritroveremo poi anche in bocca, dove acidità moderata e tannino da affinamento sono ben presenti.< iandolo.jpg

MARRAMIERO

di Rosciano (Pe)
https://www.ilgolosario.it/it/marramiero-sd01085
Cantina che viene annoverata tra i punti di riferimento della viticoltura abruzzese, ha sempre puntato sulla coté più nobile del vino abruzzese e del vitigno montepulciano. Quindi lavoro sulla zonazione e sui lunghi affinamenti in cantina, per arrivare a vini levigati, eleganti, capaci di andare su un mercato internazionale e confrontarsi con i grandi nomi.
Il Trebbiano d’Abruzzo “Altare” 2021 è un vino che ha già questo stile: colore oro molto invitante, al naso frutta secca e castagna che ritorna nel retrogusto di un sorso importante, pieno. Il Montepulciano d’Abruzzo Terre dei Vestini Riserva Inferi 2018 si esprime con la potenza dei suoi profumi terziari, la selvaticità propria del Montepulciano diventa cuoio con frutta rossa e vaniglia; in bocca è austero con un'acidità da smussare. Il Montepulciano D’Abruzzo Riserva Dante 2013 è un vino profondo per definizione, dal colore al naso, dove ci si addentra in un sottobosco con foglie secche e funghi porcini essiccati. In bocca è potente, il tannino disteso, armonico. Grande! marramiero.jpg

TENUTA I FAURI

di Ari (Ch)
La famiglia Di Camillo ha recuperato i vigneti e le vecchie vasche di cemento ereditate da nonno Luigi e ha impatrato a usarle con successo, in vini capace di esprimersi ai massimi livelli. Nei campi si segue la lotta integrata, a metà strada tra l'agricoltura convenzionale e quella biologica. Viste mozzafiato e biodiversità caratterizzano questi luoghi e si sentono in sorsi che evolvono, si aprono poco a poco, facendo racconti.
L'Abruzzo Pecorino 2021 ha un naso verde, penetrante, di cicoria e foglia di pomodoro per poi virare sulla frutta esotica. In bocca ha corpo, sapidità, acidità ficcante. Il Montepulciano D'Abruzzo Riserva Vigna Santa Cecilia 2018 è lui, il Montepulciano d'Abruzzo alla sua massima espressione: naso selvatico, di pelliccia, pepe e crosta di pane nero. In bocca è pieno, caldo, lungo. E' un sorso possente, ma autentico. Un campione di razza. tenuta fauri.jpg

MANDRAROSSA

di Melfi (Ag)
Mandrarossa è il marchio della Cantina Settesoli, la più importante cantina cooperativa siciliana, dedicato alle migliori vinificazioni, alla sperimentazione in vigna, al lavoro coordinato di enologi e agricoltori.
Mandrarossa è il vestito della domenica che cade perfettamente sul corpo del Sicilia Bianco "Bertolino Soprano" 2019, da uve grillo in purezza, elegante fin dalla prima olfazione, con naso elegante di banana, sambuco. In bocca l'equilibrio è perfetto, con l'acidità che trascina la nota salmastra. Il Sicilia Rosso "Terre del Sommacco" 2018, frutto di uve nero d'avola in purezza, continua su questa linea dell' eleganza, al naso con profumi di prugna e incenso, e in bocca con tannino sottile, diffuso, in un sorso che resta a lungo. mandrarossa.jpg

TENUTA DEI SETTE CIELI

di Monteverdi Marittimo (Li)
Il Toscana IGT “Indaco” 2018 è grande. Questo vino, che vuole andare a cercare il placet dei migliori palati del mondo, lo fa con un naso concentrato, di peperone e curcuma. In bocca ha un tannino avvolgente e una delicatezza che è quella della seta.tenuta sette cieli.jpg

VIGNE A PORRONA

di Cinigiano (Gr)
Montecucco Sangiovese 2018  - La denominazione Montecucco non smette di lasciarci piacevolmente stupiti e lo conferma questo vino che ha naso di piccoli frutti e in bocca è lungo, tannico.
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PODERNUOVO DI MAREMMA

di Civitella Paganico (Gr)
Montecucco Rosso “Donanto” 2019 - Vedi sopra per la soddisfazione di una denominazione che sa mostrare campioni come questo: naso complesso e graffiante, con essenza floreale e speziatura di zafferano. In bocca ha corpo, pepe che torna nel retrogusto amaricante.
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LIBRANDI

di Cirò Marina (Kr)
Andiamo invece in Calabria per celebrare una delle migliori cantine d'Italia, che abbiamo premiato (caso più unico che raro) due volte con il Top Hundred con gli stessi vini che abbiamo degustato anche questa volta. Se fosse possibile, il verdetto sarebbe lo stesso. Il Calabria “Gravello" 2020 da uve gaglioppo e cabernet franc ha il naso dei grandi vini, con la liquirizia che si pasce del peperone del cabernet e di tutto il suo corredo vegetale e balsamico. In bocca è caldo, intenso, lungo. Il Calabria “Megonio" 2020 (magliocco) ci conquista ancora di più: naso tra i fiori (viola) e la nota verde del nocciolo di oliva, la mineralità che si esprime con la polvere da sparo. In bocca ha classe da vendere con un tannino di seta. librandi.jpg

TERRE NOBILI

di Montalto Uffugu (Cs)
Calabria Rosso “Cariglio" 2021 - Sempre da magliocco in purezza, che offre un naso ampio, di rosa, frutta sotto spirito e incenso. In bocca è filigranoso con un tannino molto fine.
terre nobili-cariglio.jpgGrandissimo come ha rilevato anche Marco Gatti, nei suoi assaggi di una settimana fa dove a spiccare è stato anche il Santa Chiara, greco in purezza dal naso di suggestiva complessità con profumi di agrumi, fiori di zagara, pesca bianca, sfumature di liquirizia e nota delicatamente aromatica, gusto secco, fresco, con una sapidità che rende la beva dinamica e goduriosa, irresistibile. Non per nulla la cantina di Lidia Matera è stata fra le memorabili di Golosaria 2022. terrenobili-santa chiara.jpg TRA GLI ASSAGGI:

SARTARELLI

di Poggio San Marcello (An)
Castello di Jesi Verdicchio Riserva “Milletta" 2020 - Un nuovo Verdicchio per questa cantina che è l'anima della denominazione e che in questi anni ha saputo portare all'attenzione degli appassionati dei vini esagerati. E lo fa anche questa volta. Filigranato già al naso, ha una parte floreale spiccata, che evoca la violetta e si fa accompagnare da un tocco balsamico di anice. In bocca è pieno con una bella persistenza.
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SAN MICHELE

di Capriano al Al Colle (Bs)
Vino Rosso Dolce M 2016 - Ottenuto da uve marzemino in purezza con leggero appassimento, è un vino davvero interessante che al naso non cede al dolce, ma si esprime con note verdi e di cioccolato fondente. In bocca è fresco, equilibrato, con un basso residuo zuccherino. Perfetto con il fondente.
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FEUDI DEL PISCIOTTO

di Niscemi (Cl)
Il Terre Siciliane Gran Cru di Syrah Moro Di Testa 2019 è un vino capace di mostrarci come questo vitigno internazionale - il syrah - sappia trovare in Sicilia una strada tutta sua che mette da parte la ruvidezza selvatica del vitigno per guardare ai fiori e al frutto concentrato che in questo campione da manuale si esprimono in petali di rosa appassiti e marmellata di frutta compenetrata dalla speziatura. In bocca c’è un tannino fine e diffuso. Un ottimo syrah, un grande rosso siciliano.
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