La nostra consueta degustazione si è concentrata su alcune interessanti verticali che hanno visti protagonisti il Torrette, il Verdicchio e il Grechetto

Continuano i nostri assaggi di selezione per i Top Hundred 2023 che saranno ancora più ricchi e - senza dubbio - pieni di sorprese grazie a un format rinnovato che sarà svelato a breve. Nell'ultima tornata di assaggi belle scoperte dalle Langhe, dal Lazio, dalla Sicilia e dalla Lombardia. Eccole

TENUTA RONZANO DI COSTIGLIOLE D'ASTI (AT)

Nata nel 1963 questa cantina rappresenta una storia classica nel mondo del vino piemontese, quella di mezzadri che grazie al duro sacrificio negli anni del Dopoguerra sono riusciti a comprare i terreni che lavoravano, dando così vita a moderne aziende agricole. Per Ronzano è la stessa cosa e la proprietà attuale è anche frutto del lavoro e del sacrificio dei nonni e oggi dei nipoti che possono contare su 20 ettari di vigneti di cui 12 a Costigliole d’Asti e 8 ettari a Neive. Qui puntano su grandi rossi e spumantistica. Partiamo da quest'ultima e in particolare l'Alta Langa Metodo Classico Brut 2018, un campione molto piacevole che al naso offre frutta secca, viola e note ematiche appena accennate, in bocca è ampio, di buon corpo, con bolla fine e chiusura secca. La Barbera d'Asti 2021 mostra una bella mano, naso fruttato ma senza aprirsi alla frutta fresca come altri campioni iconici, punta invece sulla parte balsamica. In bocca è equilibrata, di buona acidità. Il Barbaresco Bricco di Neive 2019 è un vino che punta sull'eleganza della viola e dell'anice, con una mineralità che percorre tutto il sorso e una trama tannica ben definita. 
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GROSJEAN di Quart (Ao)

Non ha bisogno di presentazioni questa azienda di Quart (Ao) che conosciamo da anni e che già premiammo per il Pinot Noir. Il Montmary Rosé Extra Brut prende il nome dalla montagna "di casa" che spicca alle spalle dell'azienda. Da uve internazionali non dichiarate (pinot noir?) ha naso che evoca la liquirizia dolce (la caramella sukai) è leggermente balsamico, mentre in bocca la bollicina di media dimensione non permette di centrare appieno l'obiettivo della finezza. Della stessa cantina da menzionare l'assaggio del Fumin 2019, dal naso complesso e di buon nerbo all'assaggio e il Torrette 2021 che allo stesso modo dello spumante punta sulla parte balsamica.
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TENUTA MONTECCHIO di Colico (LC)

Una scoperta che arriva dalle colline affacciate sul lago di Como e sul parco del Pian di Spagna: azienda familiare viene recentemente ristrutturata per dare vita a una cantina moderna che impiega le uve dei vitigni aziendali. Si tratta di due ettari di vigneto ottimamente esposti che accolgono solo due uve: merlot e chardonnay. Il Terre Lariane Chardonnay Lebressane 2021 è un vino che al naso richiama immediatamente la mela verde che si prende la scena al punto da diventare protagonista anche nella parte retrolfattiva. In bocca ha una bella spada acida, in un sorso pieno, sapido. Il Terre Lariane Chardonnay Inganna 2021 resta invece ingentilito dall'affinamento, ha profumi di frutta esotica con una nota burrosa che non graffia. Il Terre Lariane Merlot Rosso del Forte 2018 segue la stessa storia: l'affinamento la fa da padrone, in un vino che però avrebbe un potenziale per esplodere.
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PITZNER WINERY di Castel Cornedo (Bz)

Nei terreni in cui un tempo si producevano armi per i signorotti locali, a Castel Cornedo, a pochi chilometri da Bolzano, si trovano ora i vigneti dei fratelli Markus e Thomas Puff. I due coltivano cinque ettari e producono vini dal forte carattere, fedeli testimoni del terroir che dà loro vita. Il Vino Spumante Brut Rosè Versè si presenta nel calice con uno splendido color buccia di cipolle. Al naso l'impressione è subito positiva: è fragrante, con i piccoli frutti a contrassegnare la liason con l'Alto Adige. Anche in bocca la bolla è ricca, ha buon corpo ma rinuncia a graffiare. Il St. Magdalener Sudtirol Alto Adige Malanders 2021 è il loro vino: si percepisce fin dal colore pieno, intenso, impenetrabile. Al naso tornano i piccoli frutti, maturi, i mirtilli in marmellata, accompagnati da una bella speziatura che ritorna nel retrogusto balsamico. Il sorso è caldo, potente, ma con la giusta acidità. un vino che è un abbraccio. 
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CANTINA ANDRIANO di andriano (Bz)

Siamo nella cantina sociale più antica dedll'Alto Adige, un vero e proprio monumento della viticoltura locale che raccoglie 80 ettari vitati sulla riva destra dell'Adige. Il Sudtirol Alto Adige Sauvignon Blanc Andrius 2021 è un sauvignon di razza, floreale, con note verdi e di idrocarburo. In bocca è minerale, salino, con la giusta acidità. Filigranoso. Il Sudtirol Alto Adige Lagrein Riserva Tor di Lupo 2020 ha colore impenetrabile, al nato profumi di caffè, intensi, con note di caramello. In bocca è caldo, di corpo, giustamente tannico. 
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TENUTA LA PAZZAGLIA di Castiglione in Teverina (Vt)

Certo non teme il confronto questa cantina che si presenta (non la conoscevamo ancora) con una verticale di Grechetto. Una scelta coraggiosa che però all'assaggio ha pagato, così come hanno reso giustizia gli assaggi degli altri vini bianchi che - possiamo ipotizzare - siano il loro cavallo di battaglia. Il contesto produttivo sono circa 37 ettari di terreno nella Valle del Tevere, sulla linea di confine tra Lazio, Umbria e Toscana, a pochi chilometri da alcune delle più famose perle del territorio, come Orvieto, Civita di Bagnoregio e Viterbo. Nata negli anni Novanta dall'opera di riqualificazione della famiglia Verdecchia che oggi può contare sull'impegno delle nuove generazioni rappresentate da Maria Teresa e Laura. Il Lazio Bianco Miadimia 2021 nasce da un uvaggio di grechetto, trebbiano toscano, verdello, drupeggio. E' ben fatto, con un naso piacevolmente floreale. Il Lazio Grechetto 109 2021 è il primo approccio col Grechetto di questa cantina che si dimostra intrigante per la parte verde, officinale, leggermente amaricante in bocca.
La verticale di Grechetto invecchiato Poggiotriale comprenderà le annate 2019 (molto interessante per la parte di idrocarburi sul punto di evolvere), 2018, 2016 (dalle delicate note di miele) e infine 2014, straordinaria sotto molti punti di vista: per la freschezza e la complessità al naso, gli idrocarburi, la liquirizia e l'acidità viva in bocca. Un vino giunto al suo momento migliore, che ci dice delle potenzialità ancora in parte inespresse di questo vitigno. 
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SALVATORE TAMBURELLO di Poggioreale (Tp)

Un primo interessante biglietto da visita per questa cantina di 24 ettari situati a 200 metri s.l.m. nella Sicilia Occidentale, dove coltiviamo oltre alle uve nero d'Avola, grillo, catarratto e trebbiano, anche uliveti nocellara del Belice. La pratica agricola segue i dettami del biologico che nella linea N sono anche Non Filtrati - Non Chiarificati - Non Stabilizzati. Un azzardo sicuramente che Tamburello è riuscito (parzialmente) a smentire sottoponendoci l'assaggio del Sicilia Cataratto 797N 2020, un eccellente esemplare del frutto di queste uve, che si mostra di colore oro leggermente velato, al naso ha la nespola e la polpa di mango, in bocca è equilibrato, lungo. Purtroppo non agli stessi livelli il Sicilia Grillo 204 2021, che ha naso dove spicca la parte minerale, di idrocarburi, amaricante in bocca, mentre il Sicilia Nero D’Avola 306 N 2020 ha un'acidità un poco scomposta e una volatile alta, tipica di molti vini naturali, che non incontra sempre i favori dei vari palati.
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SARTARELLI di Poggio San Marcello (An)

L’azienda agricola Sartarelli rappresenta la versatilità del Verdicchio. Ci ha dunque incuriosito il riconoscimento (l’ennesimo) ottenuto dalla guida ai Vini di Veronelli che le ha assegnato le tre stelle d’oro (94/100) per il suo Verdicchio di Jesi Classico superiore “Balciana 2020”. Lo abbiamo assaggiato col suo colore oro, naso diretto di frutta molto intensa. In bocca la pienezza è vibrante ed ha una trama filigranosa, con un fondo amaricante, sapido in una maniera tutta sua. E’ molto intenso e la persistenza con la freschezza insita viene resa potente. Ma è il Balciana 2017 che ci ha stupito ancora di più, segno evidente che certi vini Bianchi da campionato migliorano solo con gli anni. E qui avverti le note di idrocarburi e spezie che si fanno consistenti, quasi a coprire la nota fruttata esotica molto minerale. Poi in bocca te lo ritrovi quasi dolce, come aver mangiato un mango. Ha un’intensità pazzesca e figura come un bicchiere decisamente iconico nel raccontare la grandezza di invecchiamento del Balciana. Chapeu!
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ALTRI ASSAGGI

Tra gli altri assaggi segnaliamo di Borgoluce di Susegana (TV) il piacevole Vino Frizzante Bianco Fotonico. Questa cantina già nome affermato nell'ambito del Valdobbiadene, offre un prodotto che si fa apprezzare anche dai palati più amanti del secco. Un bicchiere vocato al verde fin dal bel colore contraddistinto dai piacevoli riflessi verdolini, al naso è citrico anche qui con belle note verdi e in bocca ha una chiusura secca, gradevolmente amaricante. Un sorso in cui il trait d'union è la freschezza, ben giocata. 
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Applausi a scena aperta anche per il Valtellina Superiore Valgella 2019 dell'azienda agricola Alessio Magi di Teglio (So) che propone una campione dal naso di viola e fiori alpini, che interseca il rabarbaro e il genepy, mentre in bocca offre un sorso di bella freschezza, molto elegante.
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Infine, sempre dalla Valle d'Aosta , l'assaggio di due annate diverse (2017 e 2015) del Torrette Superiore di Di Barrò. Il più giovane dei due è quello che ci ha conquistato con il suo naso profondo di caffè e spezie che ritroveremo anche in bocca per un vino molto elegante.
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