Nella trattoria di Antonella e Flavio Colombo, cuore, accoglienza e piatti dai sapori autentici

La nostra guida Gatti Massobrio è miniera di scoperte senza eguali. Vedrete che spettacolo l’edizione 2017 che presenteremo a Golosaria a Milano, il 7 novembre. È il nostro orgoglio, perché con la sinergia tra guida e www.ilgolosario.it diamo visibilità a realtà – di valore – che senza la nostra ricerca infaticabile e appassionata, rischierebbero – per la pigrizia degli ispettori delle guide che da tempo si limitano a visitare sempre e solo i soliti ristoranti – di non avere la notorietà che meritano.

È il caso della scoperta che vi sveliamo oggi. È la trattoria Lo Scoiattolo (via della Boggia, 20 – tel. 3334650629) di Ello (Lc), sulle colline alte su Lecco e Oggiono. Salendo, gustatevi la vista su laghi, gruppo delle Grigne, Resegone e Corni di Canzo e seguite i cartelli, vi porteranno fino al locale. Quando vi trovate di fronte una casetta circondata da un bel bosco di castagni, siete arrivati.

Per voi, dehors per la bella stagione, all’interno le salette arredate con gusto con oggetti della tradizione contadina, paioli e pentole in rame, i tavoli ben distanziati con le tovaglie a quadri, il camino, il banco bar con la Berkel rosso fiammante, le bottiglie in esposizione. Appena entrati, vi sentirete subito a casa, perché Antonella, la patronne, che vi darà il benvenuto con il suo sorriso, ha il gusto dell’accoglienza nel sangue, e anche nel servizio vi seguirà con attenzione e la sua simpatia. Ai fornelli il marito Flavio, che firma una cucina gustosa, autentica, ispirata alla tradizione.

Con uno dei buoni vini della bella selezione, accompagnando con il pane fatto in casa, potrete iniziare con un classico antipasto alla lombarda, con salumi (tra cui un signor salame dal sapore di una volta) e sottoli fatti in casa, o con missoltini con polenta.

I primi potranno essere succulenti casoncelli alla bergamasca o pizzoccheri, mentre i secondi, a seconda della stagione, potranno avere il gusto di selvaggina, cassoeula, trippa, funghi, il tutto con la sempre presente polenta, piuttosto che del bollito misto, dello stracotto di manzo, carni alla griglia o lumache. C’è anche qualche piatto di pesce. Noi, peraltro, abbiamo onorato la presenza in menu (bravi!) di quel coniglio al forno che, ahinoi, nessuno fa più, e che invece è gloria stragolosa della nostra cucina.

Chiuderete felici con una fetta di crostata di mele o di torta paesana. Che bello!

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