A due passi dalla Svizzera, un approdo della cucina lombarda

La strada che arrampica sulla collina di Cardina. Qualche tornantino. E in pochi minuti eccovi in mezzo al verde. Siete a Como. Ma il centro della città, dal Crotto del Lupo (via Pisani Dossi 17 - tel. 031570881), sembra lontanissimo. Lasciate l’auto nel comodo parcheggio riservato. All’esterno una terrazza dove nella bella stagione è possibile mangiare. All’interno, due sale, dall’aspetto rustico e accogliente,  la prima con il camino che nelle giornate fredde rallegra l’ambiente. A condividere questa avventura da quasi trent’anni, Cesare Bertarini (già chef dell’Hilton di Milano e di Villa d’Este di Cernobbio) e Mario Vairetti (in curriculum esperienze al Villa Serbelloni di Bellagio e all’Hotel Palace di Saint Moritz) che segue la sala, ora affiancato dal figlio Paolo, a un passo dal diploma di sommelier. La cantina offre una buona scelta, seppur con vini solo di nomi noti. In tavola la tradizione. A prezzo di assoluta ragionevolezza il menu del giorno, a 25 euro, che assicura antipasto di cacciagione, cervo in salmì e polenta, e mousse alle castagne. Alla carta, salumi o bresaola e sciatt con cicorino. Di primo, pizzoccheri o risotto zucca amaretto e Bitto. Sui secondi, il lago c’è con filetti di persico del Lario dorati. Anche se è la terra a farla da protagonista con stinco di vitello con funghi, brasato con polenta. In questa stagione qualche fuori carta da non perdere, in primis la “cazzuola”. Viene proposta agli habituèe, per non pentirvi, come è successo a noi, quando l’abbiamo vista sfilare invitante e golosamente monumentale, vi suggeriamo di indagare se è stata preparata. Chiuderete con tiramisù o ghiotta mousse di castagne. Si torna volentieri. 



 

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