Utilizzata nei più disparati contesti (e talvolta abusata). Ma cosa significa davvero questo termine e perché bisognerebbe usarlo con maggior parsimonia

Transizione energetica, riduzione delle emissioni nocive, conversione degli impianti industriali sono tutte espressioni nel cuore della cronaca politica ed economica al punto che il neonato governo Draghi ha già confermato che a questi progetti sarà destinato circa un terzo del Recovery Found (e un apposito ministero).
Una scelta perfettamente conseguente al piano già enunciato da Ursula Von der Leyen pochi mesi prima dello scoppio dell’epidemia e che era già stato ribattezzato Green Deal europeo. Si tratta di uno dei maggiori stanziamenti di risorse nella storia dell’Unione con una destinazione precisa: la riconversione verde. Per dare un’idea delle cifre:  1.000 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, 32% di rinnovabili entro il 2030, 100 miliardi entro il 2027 per la riconversione economica delle aree più colpite dalla transizione energetica. 
La sostenibilità si conferma quindi uno dei maggiori driver di sviluppo, anche applicata a situazioni ben più ridotte rispetto al bilancio dello Stato. Fare scelte sostenibili e, di conseguenza, comunicarle, rappresenta per qualunque tipologia di azienda un’occasione di sviluppo. Secondo il sondaggio “2021, l’anno che verrà”  svolto in collaborazione Coop-Nomisma 7 italiani su 10 hanno detto che al momento dell’acquisto sceglieranno prodotti di questo tipo. 
sostenibilita-articolo.jpgLa parola sostenibilità
Nonostante se ne parli moltissimo solo ora, il concetto di sostenibilità è in realtà uno splendido cinquantenne. La prima definizione ufficiale risale infatti al 1972, nel corso della prima conferenza Onu sull'ambiente. Dal 1987, con la pubblicazione del rapporto Brundtland, viene fissata come canone per sviluppo. Qui viene anche definito il concetto di sviluppo sostenibile: "Uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Viene fissato l’elemento chiave della sostenibilità: il concetto di futuro. Ecco perché tutti i grandi piani di investimento, oggi, non possono prescinderne. 

La sostenibilità secondo le Nazioni Unite
L’Agenda 2030 è il documento di riferimento quando si parla di sostenibilità. Siglato nel 2015 da governi dei 193 Paesi membri dell’ONU contiene i 17 obiettivi da raggiungere (o meglio a cui tendere) entro il 2030 nell’ambito dello sviluppo sostenibile. Si tratta di macrotemi, ciascuno a sua volta declinato in traguardi (che sono in totale 169). L’ambiente è protagonista (energia pulita e accessibile, ma anche città e comunità sostenibili, consumo e produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico, vita sott’acqua, vita sulla terra). Gli altri riguardano però altri ambiti essenziali nel campo della sostenibilità come il lavoro dignitoso e connesso a una crescita economica più equa, sconfitta della povertà, parità di genere, istruzione e salute. La sostenibilità per questo è un concetto ampio, modulabile, che può riguardare gli ambiti più disparati.
sostenibilita-apertura.jpgLa sostenibilità, sempre un passo avanti
Proprio per l’ampiezza semantica di questo termine è impossibile dire che la sostenibilità sia un traguardo raggiunto, quanto piuttosto un obiettivo a cui tendere sempre, che si costruisce passo a passo. La sostenibilità fa quindi parte di un percorso impegnativo che arriva a coinvolgere in vari gradi tutta la struttura produttiva. Il conseguimento di una certificazione ambientale per esempio spesso comporta l’intera riorganizzazione di un comparto produttivo con ingenti investimenti. Da qui si può arrivare a coinvolgere e mutare l’intera filosofia aziendale come accade con le definizioni di “B Corp” (acronimo di benefit corporation) o “società benefit”. In questi casi infatti si fa strada un nuovo paradigma per cui l’impresa sposta il proprio oggetto dal semplice profitto a un benessere condiviso su tutti i soggetti interessati e sull’ambiente in cui è inserita pur mantenendo una sostenibilità economica. Un complesso di significati diversi accomunati però dalla necessità di fornire dati chiari e verificabili frutto di analisi approfondite. 

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