Da Corte San Benedetto, un’interpretazione convincente del noto vino veronese

Tra un mese sarà Vinitaly, la fiera più importante del mondo che dal 15 al 18 aprile porterà a Verona i migliori produttori d’Italia e del resto del mondo. In questi giorni la conferma che il vino italiano è in salute. Negli ultimi 15 anni, il valore dei vigneti del nostro Paese è cresciuto del 50%, con un trend positivo anche durante la crisi. L'Italia, con 5,6 miliardi di euro, è la terza forza mondiale nell’export dopo Francia e Spagna. Il volume d'affari legato alla viticoltura, alla vinificazione e alla vendita del vino raggiunge, nel Bel Paese, i 5,6 miliardi di euro. Leader il Nordest, che, con oltre 2,6 miliardi di euro di export, determina il 46,4% dell'export del settore a livello nazionale raggiungendo, insieme alla Lombardia, 2,9 miliardi di euro ovvero il 51,4% del totale nazionale.

Il Nordest non è quindi forza commerciale internazionale nei distretti industriali – termomeccanica, lavorazione del legno, calzature, materie plastiche, coltelli e forbici – ma anche nel vino. Il suo ruolo non si esaurisce nella forza competitiva dei vini sui mercati di tutto il mondo, ma rappresenta un fattore di propulsione in termini di sostegno all’innovazione nei settori collegati e di attivazione di reti di filiera, dalla subfornitura fino alla logistica e alla commercializzazione. Nella classifica dei primi trenta distretti italiani per volumi di crescita dell’export, ben 12 i distretti del Triveneto.

A questo successo brindiamo con un vino che, in questi anni, è stato messo un po’ in ombra dal successo dell’Amarone, ma che, quando è della caratura di quello che vi proponiamo noi oggi, è un grande rosso. Nel bicchiere il Valpolicella Classico di Corte San Benedetto di Arbizzano di Negrar. Rosso rubino, ha naso invitante, di formidabile eleganza con note di ciliegia, amarena, more e spezie, mentre al palato è di buon corpo, ma dalla beva succosa, e di bella sapidità e buona persistenza. A tutto pasto, un piacere!

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