Un locale appartato, molto "vecchio stile", dove assaporare le vere ricette della cucina ligure di casa

Casella, sul crinale già lanciato in Liguria, è stata, nell'800, meta di villeggiatura delle famiglie genovesi che qui costruirono belle ville immerse nel verde dalle linee Liberty ed eclettiche. Il ristorante Caterina (località Cortino, 5 - tel. 010 9677146) è un'istituzione in questa terra di confine. Un luogo elegante, silenzioso e appartato, con arredi essenziali resi caldi da luci giuste, in un'accoglienza soffusa, molto vecchio stile.

Da qualche tempo la formula che propone è quella dell'home restaurant, sempre con la famiglia Torre e sempre con le vere ricette della cucina ligure, quella di casa, classicissime. Il menu è recitato a voce, la carta dei vini pure, in un elenco non esteso di etichette conosciute che spaziano su diverse regioni anche se, onestamente, sarebbe opportuno poterli avere cartacei per una maggiore libertà di scelta e il dettaglio (non indifferente) sui prezzi. 

L'antipasto misto prevede la loro ottima insalata russa, lardo, galantina di vitello, coppa, carpaccio con Parmigiano e insalata, sformati di verdura come per esempio quello di zucca, di cardo o di broccolo, tutti molto fini e dall'accentuato e gradevole profumo di maggiorana. 

Al primo ecco iniziare la solida tradizione con le lattughine ripiene in brodo considerato, per la sua raffinatezza, un piatto della festa, ravioli cu u tuccu, tagliolini al sugo d'arrosto, pansotti con sugo di noci, mandilli de sea (lasagnette fresche) con pesto, raffinati ravioli di funghi e patate con il tocco, tutte ricette che evidenziano una mano sapiente ed esperta.

Al secondo qui vale la pena assaggiare il fritto misto alla ligure, un'architettura di pezzi perfetti e fritti in modo sublime equamente divisi tra carni, verdure e dolci, compreso il semolino, la crema fritta, l'amaretto. In alternativa al ricco fritto potrete assaggiare una delle migliori punte di petto arrosto (con la rosolatura nel burro) che avrete mai mangiato, delicatissimo e gustoso, oppure filetto alla salvia e Barolo o la cima alla genovese. 

Si chiude con i dolci collaudati e molto soddisfacenti: meravigliosa crema dolce fritta, canestrelletti, spuma di limone con crema di fragole corposa e aspra al punto giusto.
Un paio di appunti soltanto: visto il tono del locale le bottiglie dovrebbero essere stappate al tavolo, fatte assaggiare e poi versate, magari con qualche parola e accortezza in più, in accordo al livello dell'ambiente.

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