Un ristorante rock (…come il suo illustre concittadino)

Non sappiamo se Vasco Rossi sia un frequentatore de Il Cantacucco di Zocca (via Montalbano, 5500/b - tel. 059 985067), ma abbiate fede comunque: direzionate qui il vostro navigatore perché questo è un ristorante che merita il viaggio. Un locale di tradizione, ma che sa stuzzicare i clienti con proposte giocose e soprattutto con materie prime eccellenti che faranno divertire le papille gustative.

In apertura, il cestino di pasta sfoglia con asparagi, caciotta e Aceto Balsamico di Modena è un tuffo in una portata ancestrale che dà brividi di piacere, così come i rarissimi e goduriosi borleghi (una specie di crêpe sottile e croccante preparata con un impasto liquido a base di acqua e farina, con ripieno di battuto di lardo e aglio) impossibili da descrivere tanto sono unici nel sapore e nella consistenza.

Il godimento continua con i radiosi gnocchi di patate al parmigiano con Aceto Balsamico Tradizionale e i tortelloni di ricotta di Bianca Modenese al prosciutto di Modena e porcini: due primi piatti da scacco matto!

I secondi sono un invito alla convivialità, pensate infatti a un pollo Nostrano alla cacciatora che luccica di sapori, che irradia profumi e dalla consistenza naturale e che apprezzerete oltremisura anche con le tigelle (altra specialità del territorio) che farcirete con il coniglio stesso e il suo sugo. Fra gli altri secondi anche il cappone di maiale al latte, le costolette di agnello e le pregiate tagliate e costate (la macelleria è indicata, e a noi piace sempre molto).

Prima della conclusione con la straordinaria zuppa inglese e la chantilly di panna cotta con caramello all’arancia, dovremo aprire due lunghi capitoli: formaggi e vini. Perché forse è proprio da questi capitoli che si capisce molto della ricerca e della curiosità da cui sono animati a Il Cantacucco. Partendo dai formaggi, oltre a svettare i grandi parmigiani, come quello del rinomato Caseificio Rosola (a pochi chilometri dal ristorante), potrete fare un viaggio lungo la penisola italiana e godere di proposte ricercate di livello. Infine i vini, anche qui un bel capitolo a cominciare dalla nuova frontiera del naturale a cui segue un lungo compendio di proposte da soddisfare ogni esigenza e curiosità.
Evviva l’Appennino, evviva la tradizione, evviva queste oasi e chi le guida con tali risultati!   

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