Da una costola della trattoria Fernanda, nostra sosta coronata, questa eccellenza
Il locale è esattamente quello che sta caratterizzando l’offerta nelle città di tutta Italia: menu concentrati, tradizione eseguita alla perfezione, carta dei vini da appassionati veri in un locale contenuto, come spazio e personale.
Arriviamo verso le 20 in questa zona a ridosso di piazzale Clodio e del quartiere Prati, non lontano dal Vaticano, o, per restare in tema, da Bonci.
Nel locale ci sono due ragazzi simpatici, molto simpatici e sorridenti che tuttavia riescono a lasciarci senza vino quando arriva il primo piatto, ma, essendo soltanto noi a quell’ora recuperiamo velocemente. In cucina c’è il giovane è bravissimo Luca Carucci, sous chef di Davide Del Luca che sta sempre nella nostra osteria di lusso o coronata inossidabile Fernanda, in Via Crescenzo del Monte, 18.
Luca CarucciColpisce la carta dei vini, anzi sorprende, perché trovare i gioielli di Gojer, l’Arneis di Stefanino Morra oppure i Valpolicella di Bronzato, denota una ricerca seria e aggiornata. Per non parlare dei vini del territorio, sorprendenti, con un’attenzione al naturale, ma senza essere dei talebani delle acidità che debbono piacere per forza. Bravi, insomma, anche nel servizio del vino a bicchiere e nella selezione delle materie prime, a cominciare dal pane di una panetteria del vicinato che si chiama Marè, alle carni della nostra ottima macelleria Feroci di via della Maddalena, 15, al pesce dell’asta giornaliera di Fiumicino, le paste Felicetti e Benedetti Cavalieri, le alici di Cetara, insomma IlGolosario col suo meglio.
Veniamo ora al menu, che s’apre con un amuse bouche, prima di provare il velluto delle polpette di bollito panate e fritte su un letto di salsa verde. Davvero ottime.
Ma il piatto top della serata sarà la coratella d’abbacchio (€ 11) fatta a regola d’arte, col giusto equilibrio di cipolla, che l’amica Rita, romana da generazioni, ha approvato con un 10.
C’erano anche vitello tonnato, carciofi alla romana e animelle, mozzarella in carrozza alla pizzaiola (€ 10).
Fra i primi ecco i ravioli di baccalà alla vignarola con fave fresche, piselli, carciofi e asparagi (€ 16), che tuttavia ci sono sembrati fin troppo delicati,
così come le mezze maniche alla carbonara. Per gli appassionati c’erano anche la Gricia con le fave (€ 15) e i bucatini all’Amatriciana (€ 14), oltre a gnocchi con funghi e salsiccia.
Altro piatto radioso è pazzesco è stato il doppio rotolo di coniglio alla cacciatora, davvero superbo con la sua farcitura di pomodori secchi, salsa di olive, capperi, vino e rosmarino e aceto (€ 16)
e che dire dell’agnello fritto con cicoria, anche questo eccellente (€ 17).
Altri piatti erano i saltimbocca alla romana con asparagi e limone, il polpo rosticciato e la frittura di paranza, anche se io ero tentato di farmi portare la loro parmigiana espressa. Oppure le puntarelle di contorno e l’insalata di erbe selvatiche selezionate da Simonetta (ci voglio tornare!).
Ai dolci, siamo stati felici di aver scelto il bignè con caffè e nocciola (€ 8)
e il maritozzo con crema al limone e panna (€ 7).
E con un assaggio di panna cotta e il desiderio di assaggiare la torta di mele (la prossima volta), siamo usciti veramente soddisfatti. Se il tempo è bello ci sono anche i tavolini di fuori. Andateci!
Bianca Trattoria
Circonvallazione Trionfale, 94/96
Roma
Tel. 3312266774 - 06 69229068