Ad Agazzano (PC), la buona cucina piacentina nell'accogliente "Casa" di Pinuccia, Laura e Anita.

La storia che vi stiamo per raccontare ricorda molto quelle delle pellicole felliniane o dei nostalgici film popolari del neorealismo italiano, dove venivano rappresentate le vicende della gente comune, della vita di paese, le passioni, le amicizie e gli amori di una comunità. Siamo ad Agazzano, provincia di Piacenza. Precisamente nella frazione Bel respiro, nome azzecatissimo per l'aria pulita dell'aperta campagna. Qui, in mezzo ai prati c'è una grande casa che risale alla metà del 1800, una residenza storica che negli ultimi anni era diventata inagibile per il suo stato di decadenza. Un giorno tre signore, amiche da sempre, Pinuccia di Agazzano e Laura e Anita di Piacenza, volendo approfittare del tempo libero tra impegni di famiglia e lavoro, con coraggio decidono di mettersi in gioco, prendendo in mano la proprietà, rimettendola in sesto con qualche lavoretto e arrendandola con materiali e oggetti rispolverati dalle cantine delle loro case. L'idea è quella di valorizzare di nuovo la struttura.

 

Così il 24 Aprile 2011 inaugurano la Casa Bel Respiro (via Neruda, 18 - loc. Bel Respiro - Agazzano (PC) con la formula di circolo privato, un punto di ritrovo per tutti gli abitanti di Agazzano (e non solo) che desiderano vivere momenti di convivialità con gli amici, davanti a un piatto caldo e un bicchiere di vino, in un'atmosfera serena, accogliente e familiare. Tuttavia in poco tempo, in paese, si parla sempre più della grande Casa, e i soci del circolo, da pochi che erano all'inizio, cominciano ad aumentare fino a diventare migliaia. Nessuna pubblicità, nessuna sponsorizzazione, tutto avviene grazie al semplice passaparola. E il circolo diventa un luogo di frequentazione conosciuto e apprezzato da tutti nelle vicinanze. Spinte dalle continue richieste dei soci ad avvicinarsi sempre più alla ristorazione, Pinuccia Laura e Anita si rimboccano di nuovo le maniche e recuperano dalle loro case altri utensili necessari: piatti, bicchieri, tazzine, pentole e persino tavoli, arrivando a preparare 50 coperti.

Oggi potremmo definire questo luogo una trattoria di campagna a tutti gli effetti. La cucina è quella autentica e semplice di casa: nessuna macchina, nessuna impastatrice. Pasta, pane e focaccia, viene tutto prodotto a mano la mattina presto, i prodotti sono sempre freschi e a chilometro zero, nulla viene surgelato e gli avanzi vengono tutti riutilizzati. Gli ortaggi provengono dal loro orto, compresa la frutta con la quale preparano delle confetture fatte in casa. Pochi piatti, soprattutto quelli della tradizione piacentina come gli anolini in brodo di manzo e cappone, con ripieno di stracotto e formaggio. Superbi sono i pisarei e fasò (i più buoni assaggiati quest’anno, radiosi), ma buone anche le polpette di scarola e di carne, il guanciale di maiale coi ceci, gli gnocchi di patate rosse delle loro colline, oltre alla selvaggina o altri animali da cortile come pollo, faraona,e agnello, cucinati in svariati modi, in umido o al forno. Con le patate naturalmente. Il must dei dolci è lo zabaione (anche questo fatto da loro) con la mitica sbrisolona o le pere al vino rosso e cannella. Quando è disponibile, utilizzano l'antica e rara farina di monococco (ritenuto il primo cereale addomesticato dall'uomo intorno al 7500 a.C., ad alto contenuto proteico e ottimo dal punto di vista dell'adattabilità a tecniche colturali a basso impatto ambientale) preferita dai clienti, soprattutto celiaci, per la preparazione dei dolci (crostate, biscotti ecc.) e del pane che mantiene per un tempo maggiore le sue caratteristiche organolettiche (pane semplicemente straordinario).


Aprono il giovedì fino a domenica, a pranzo e a cena. E non c'è da stupirsi se sono sempre al completo. Si beve anche bene, piacentino naturalmente. Inoltre hanno sistemano le 5 stanze della casa per il soggiorno, sempre con proprio materiale d'arredamento. I clienti che desiderano riposarsi hanno la possibilità di prenotare e scegliere la camera che preferiscono. Nonostante gli impegni familiari, Pinuccia, Laura e Anita per 4 giorni a settimana si dedicano con passione e impegno a quello che era iniziato come un passatempo e oggi è divenuto qualcosa di veramente unico. Non un ristorante, né un'osteria o una trattoria, ma un luogo speciale dove ci si può sentire a casa lontani da casa, in un clima di festa campestre.



 

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