Su Avvenire di oggi Paolo Massobrio riflette sull'importanza di socialità e convivialità nella scuola

Oggi nell'articolo uscito su Avvenire Paolo Massobrio ha fatto alcune riflessioni sugli effetti del lockdown sui bambini, che a scuola sono soggetti a molte rigidità: devono mantenere le distanze dagli insegnanti e dagli altri bambini e persino il momento del pranzo li vede costretti a consumare da soli un pasto iper igienico confezionato chissà dove.

E quindi, si chiede Massobrio, la loro energia relazionale dove potrà sfogarsi?
Il suggerimento è quello di usare cuore, immedesimazione e fantasia perché la scuola torni ad essere quella palestra di vita che si alimenta proprio nella relazione. E pure i genitori dovranno impegnarsi più di prima, non demandando in toto l'educazione dei figli a un ente terzo e fare appello alla convivialità. Persino papa Francesco – nota Massobrio – ha parlato del gusto e del piacere in un passaggio del libro intervista di Carlin Petrini. Certo, se si supera la misura si arriva all’idolatria edonistica.

La conclusione è che se nemmeno gli oratori possono riprendere la loro funzione educativa, che non escludeva quegli aspetti di convivialità che hanno permesso la crescita e la formazione di intere generazioni, la situazione diventa drammatica.

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