Ferrere come Langhirano e vi spieghiamo perché
Qui siamo in un cuneo di territorio, fra Roero ed estremi confini di Basso Monferrato, ma con una particolarità che è sempre sfuggita alle cronache: Ferrere è una enclave della salumeria che potremmo definire una Langhirano de noantri, dove la specialità però è il salame crudo e anche quello cotto.
Quanti salumifici conosciamo a Ferrere? Persino il nostro mito, Fabio Raffero della frazione san Pietro ha un’osteria, come tanti. Ma quello che hanno fatto Laura Fasano e Cristina Siletto è ancora oltre: un luogo d'incontro che sta riscrivendo le regole della ristorazione locale. Si chiama L'Arangiuma e, come suggerisce il nome in dialetto piemontese — "ci arrangiamo, l’aggiustiamo" — il suo spirito è quello di una cucina flessibile e profondamente legata alla tradizione, ma con un'attitudine moderna.
Fondato nel 2022 da Laura Fasano, il progetto è il risultato di un sogno familiare, ispirato dalla nonna astigiana e perfezionato con tecniche contemporanee. Dal 2024, al suo fianco c'è Cristina Siletto, co-founder e complice di una passione nata davanti a un salame cotto artigianale.
L'Arangiuma è molto più di un semplice ristoro: è un pastificio e una salumeria. Qui, la pasta fresca, con le sue due linee di produzione "Classica" e "Top Selection", è realizzata con farine di grani antichi macinate a pietra e uova locali, offrendo una vasta gamma di formati, dai tajarin ai 30 tuorli agli agnolotti del plin con ripieni di stagione.
Ma la vera star del locale è il Salame Cotto del Monferrato, preparato secondo una ricetta storica che ha stregato Cristina Siletto, trasformando un'amicizia in una collaborazione professionale. L'impegno nel preservare le antiche tecniche si riflette in ogni fetta.
Detto questo, io ho pranzato nel dehors climatizzato, colpito dal sold out in un mezzogiorno di agosto e dall’eleganza misurata e dalla proposta dei vini, davvero competente. Una trattoria di lusso è la categoria che avrà sulla guida IlGolosario Ristoranti, anche se meglio sarebbe Negozio con ristoro.
Dei miei assaggi ecco il piatto battezzato “Tra Langhe e Monferrato (e il Roero?)” ovvero lingua salmistrata in salsa verde, insalata russa, battuta di fassona e flan di verdure. Tutto perfetto.
Ai primi immancabili gli agnolotti astigiani al burro e salvia, benché avessero anche i plin ai tre arrosti al tovagliolo. Gettonate sono anche le tagliatelle al masi ottofile con mazzancolle, pomodorini, olive taggiasche.
Ai secondi applausi per la rolata di coniglio al forno,
ma anche per l’eccellente petto d’anatra con salsa ai mirtilli.
Propongono anche un verticale di bresaola e l’orologio dei formaggi, prima della torta di nocciole con gelato allo zabaione, il bonet, il crèm caramel.
Detto questo, un plauso al servizio e alla cucina, tutta al femminile che sostiene questa combinazione di cucina, pastificio e salumeria. Un esempio virtuoso di come le tradizioni possano essere reinterpretate in chiave moderna (anche Raffero, che mi ha salutato dicendomi che fu premiato fra i primi da noi, ma che non ha bisogno di pubblicità, prenda nota. Se non per lui, per le generazioni a venire).
L’Arangiuma
Via Torino, 59
Ferrere (At)
Tel. 331 3326100
info@larangiuma.it
