A Torino nella nuova sede della Tesorina

Un altro prestigioso arrivo sul palcoscenico enogastronomico torinese. Andrea Larossa, chef dell'omonimo ristorante di Alba è approdato dai primi di marzo a Torino, in una delle sedi storiche più amate e frequentate, La Tesorina, circolo sportivo ricordato con nostalgia dai frequentatori diversamente giovani. 

Larossa e la moglie Patrizia Cappellaro, maestra di sala e sapiente sommelier, sono pronti per nuove sfide. Andrea lo palesa apertamente, vuole confrontarsi con realtà più complesse, non vuole essere targettizzato solo come, sia pur prestigioso, chef langarolo, vuol far conoscere la sua cucina, che parte da radici profondamente territoriali e tradizionali ma si evolve con fantasia e originalità raffinate, a una clientela più ampia e varia e pronta a emozioni nuove e contemporanee. Larossa pensa che l'ex locale della Tesorina, in via Sabaudia 4, per quel che rappresenta nel ricordo e per quel che gli offre in termini di comfort e servizi, sia la naturale ribalta per esprimere la sua cucina in totale autonomia di ispirazione. Una doverosa precisazione: da Larossa non ci sono estremizzazioni e la tradizione si tocca con mano e si apprezza al palato, ma la tecnica, l'abbinamento di ingredienti originali, l'amalgama di sapori e profumi sa creare una realizzazione nuova, nel rispetto della ricetta originaria.
laRossa-tesorina.jpgAndrea nasce a Verbania, in Piemonte e sul lago, i genitori sono del centro-sud, le sue esperienze sono iniziate da Cracco a Milano e si sono perfezionate ad Alba, un mix perfetto per permettergli di creare una cucina piemontese, italiana, internazionale, ma soprattutto una cucina sua.

Arriviamo al concreto dei cibi. Superata la difficoltà per cui un tavolo da sei commensali in sù può optare solo per un menu uguale per tutti, abbiamo accolto l'appello di Patrizia a concentrare la richiesta su piatti non troppo diversi (Difficoltà dell'inizio? Necessità di rodaggio?).
Dalla carta, molto variegata con 6 scelte sia tra gli antipasti che tra i primi e i secondi, abbiamo degustato: L'arrosto di notte, il mio vitello tonnato (24 euro); Foie gras, salsa al passito, kiwi e cipollotto (30 euro); animelle givrè, radicchio agrodolce e menta (25 euro) e poi plin in aria di Alba (plin inediti anche nelle dimensioni a euro 26)
larossa-plin.jpgMade in Italy-il mio spaghetto al pomodoro (piatto storico di apparente semplicità da far sognare a euro 25)
laRossa-spaghetti.jpgVecchia latteria (altro storico: Acquerello mantecato con formaggio Monte Vecchio e note di liquirizia, a euro 28); astice blu, pomodoro, fragola e tartufo nero, diviso in due a euro 45;
laRossa-bocconcini.jpgcervo, pompelmo e caffè (30 euro).
Presenti in carta altri classici come Filetto Guancia e Piccione per la prossima puntata.
laRossa-secondo-frutta.jpgDessert con richiami alla tradizione: sorbetto alla mela verde con doveroso rhum a parte per 16 euro.
laRossa-dessert.jpgLa cantina già si presenta importante con predominanza francese soprattutto nel comparto bolle, selezionabile per territori, tipologie e vitigni consultabile solo on line. Quando ritornerà il piacere di sfogliare la carta tra le mani e godersela veramente?

Prezzo medio di un menu alla carta dagli 85 ai 100 euro più bevande. Esistono due menu degustazione, il primo La mia tradizione a 85 euro con quattro portate scelte tra quelle più legate al territorio, il secondo A carta bianca con 7 portate a scelta dello chef dal menu e non solo a 135 euro.

Servizio, accoglienza e la geniale cucina di Andrea fanno vivere un'esperienza di grande livello. Qualche piccola imperfezione ancora esiste e si può limare, la salsa all'astice non ha convinto tutti, la sudditanza francofona a mio avviso può essere mitigata soprattutto nella scelta dei formaggi ma ricorderemo a lungo i suoi plin, le sue animelle e il suo spaghetto al pomodoro.

Ristorante Larossa Andrea Larossa

Via Sabaudia 4
Torino
Tel. 011 19018365/3405206629  

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