Bisogna conoscere ciò che si perde con l’acqua filtrata

L'acqua minerale italiana è un'eccellenza del Made in Italy, apprezzata per la sua qualità e varietà uniche, frutto di territori diversi – granitici, dolomitici, vulcanici – che conferiscono a ciascuna acqua proprietà specifiche. "Le aziende che operano sono circa 110, tutte medio piccole e piccole. Le grandi sono cinque gruppi e non di più" spiega Ettore Fortuna, vice presidente di Mineracqua, delineando le caratteristiche di un settore che impiega circa 50.000 persone. Questo patrimonio "ha fatto sì che l’acqua minerale italiana venga riconosciuta a pieno titolo come un prodotto del made in Italy: ne esportiamo un miliardo e 600 milioni di litri" aggiunge Fortuna. Un successo confermato dalla percezione internazionale: "Negli Usa siamo percepiti come un prodotto del made in Italy secondo il Censis un vero e proprio italian way of life”.
apertura.jpgEttore FortunaTuttavia, questo simbolo di qualità è oggi minacciato da una pratica diffusa, soprattutto nella ristorazione: la sostituzione dell'acqua minerale con acqua di rubinetto trattata. "La percezione [del valore dell'acqua minerale] che nei consumatori è ben presente, sembra latitare quando ci sediamo ai tavoli di molti ristoranti" denuncia Fortuna. "E passiamo da un prodotto con precise caratteristiche e una storia a uno che invece non ha nulla di tutto questo".

La filtrazione: a cosa fare attenzione
Fortuna mette in guardia sui rischi di questa sostituzione. L'acqua potabile trattata, spesso attraverso sistemi di filtrazione spinti come l'osmosi inversa, può perdere "le proprietà nutrienti che nell’acqua, sia potabile sia minerale, sono ben presenti". Il vice presidente di Mineracqua cita, a riprova della persistenza e attualità del problema, un intervento del Professor Matteo Vitali (Sapienza Università di Roma) pubblicato sui Quaderni dell’Acqua della Fondazione Acqua già nel 2012. Qui si sottolineava come i sistemi di filtrazione, se non correttamente manutenuti, possano non solo impoverire l'acqua ma anche presentare rischi igienici, ad esempio favorendo la proliferazione batterica nei filtri stessi.

Un problema ben presente anche al legislatore: “La legge enuncia chiaramente che dopo i trattamenti devono essere mantenuti i requisiti di potabilità" ricorda Fortuna, "Ma chi controlla capillarmente che sia davvero così?". Un trattamento eccessivo può portare a un'acqua quasi distillata, non adatta al consumo umano. Il problema si aggrava nell'uso domestico, dove anche la manutenzione dei filtri è spesso trascurata e il consumo di quell’acqua è quotidiano.

Questioni di trasparenza
La differenza tra acqua minerale e acqua potabile trattata non è solo qualitativa, ma anche normativa. "Le acque minerali si differenziano dalle ordinarie acque potabili per la purezza originaria e loro conservazione" spiega Fortuna citando la definizione contenuta nel decreto legislativo 176/2011. "Se il cliente al ristorante chiede un’acqua minerale e riceve l’acqua potabile trattata non è assolutamente la stessa cosa, riceve un prodotto per definizione diverso. Potabile infatti significa semplicemente adatto al consumo umano, pulita e salubre, però senza tutte quelle caratteristiche che rendono l’acqua minerale un prodotto unico. Se poi questa acqua potabile viene presentata come acqua minerale si tratta di una vera e propria frode".

Fortuna critica anche la pratica di servire acqua potabile trattata all’interno di bottiglie sigillate senza le dovute licenze, un modo per "impossessarsi un po' dei requisiti dell’acqua minerale" contravvenendo alla legge: “Chi presenta in tavola un’acqua potabile trattata in una bottiglia chiusa con un tappo - come abbiamo visto fare da alcuni ristoratori - dovrebbe essere in possesso di specifici requisiti per imbottigliare. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una violazione della normativa”.

Il valore della scelta consapevole
"Nell’acqua minerale ho l’analisi dettagliata dei minerali presenti e so quello che c’è dentro" sottolinea Fortuna. Questo permette al consumatore di scegliere in base alle proprie esigenze o preferenze, potendo contare su un patrimonio di qualità “accessibile a tutti”.

Banalizzazione e sfide future
La pubblicità aggressiva dei sistemi di filtrazione, con slogan ingannevoli come "acqua minerale dal tuo rubinetto", rappresenta per Fortuna una "minaccia di banalizzazione" contro cui Mineracqua si è attivata legalmente. Non solo: acqua minerale significa anche maggiori controlli verso i vecchi e nuovi inquinanti. Il settore dell'acqua minerale, caratterizzato da alta tecnologia e impianti efficienti, continua a investire in sicurezza e sostenibilità, spiega Fortuna, garantendo trasparenza al consumatore e contrastando le pratiche che ne svalutano l'identità.

Il commento di Paolo Massobrio
L’intervista a Ettore Fortuna credo abbia fatto chiarezza su cosa si perde bevendo la cosiddetta acqua filtrata. Certo non è un bel biglietto da visita quando un ristoratore ti porta in tavola un’acqua anonima (che magari ti fa pagare), come se la qualità in quel locale sia perseguita fino a un certo punto. Ma poi basta domandarsi, soprattutto se si ha un palato allenato, quale differenza si prova fra la filtrata e qualsiasi altra acqua in bottiglia, dove sono indicati tutti i parametri nutrizionali. Pensiamoci.

ilGolosario 2025

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2025

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia