Ai 5 Campanili di Busto Arsizio, le ricette tradizionali lombarde e creative cucinate da Antonio Pagani

È sempre più accogliente questo locale col soffitto che mostra i piatti del buon ricordo. In giardino ci si sente in vacanza. Il menu è come sempre vasto e pieno di curiosità insolite, cucinate benissimo. Bisogna proprio venirci: è unico.
Qui dunque ricette tradizionali lombarde e creative cucinate da Antonio Pagani. I 5 Campanili di Busto Arsizio (via Maino, 18 - tel. 0331 630493) vi accoglie dunque con le sue sale calde, con tappeti, quadri, tavoli apparecchiati in modo impeccabile, le vetrate ampie e gli angoli raccolti, il giardino. E se nella nostra ultima visita abbiamo registrato qualche incertezza nel servizio, soprattutto alla richiesta di vini a bicchiere, la cucina è stata davvero convincente.

A iniziare da una passione dichiarata nel menu, che sono le tartare, con 10 proposte, ma anche i crudi di mare. Sarete contenti degli scialatielli al pescato del giorno, con gamberi, capesante, scampi, seppie, calamari, cozze, tre pomodori, profumo di peperoncino. E ancora le tagliatelline di casa all'aragosta rosa, la sola polpa, pomodorini e basilico o i maccheroncini al torchio al raguttino di salsiccia di Norcia, fili di pecorino di fossa per mantecare. Un piatto autunnale saranno le trofiette alla farina di castagne interpretate cacio e pepe con gocce di crema di basilico e riccioli di pata negra riserva. Buoni i cannelloncini di casa ripieni al bianco di dentice e orata con la crema e la dadolata di verdurine al vapore.

E se qui è di casa il pesce, andate sul sicuro con il fritto di mare "i 5 campanili" con gamberi rosa di Sicilia, calamari e calamaretti, scampi di Sicilia, bianco di capasanta, filetti di ombrina, acciughine, trigliette, fili e fiori di zucchette novelle. Quindi il branzino in carpaccio caldo, passato in forno, su spinacini novelli, sparsi sopra pomodorini datterino e olive taggiasche, mandorle tostate. E la sontuosa zuppa di pesce, scorfano, cernia, ombrina, scampi, gamberi, dentice, cotti, spolpati, passati serviti con sugo e a pezzettoni.

Fra le carni citiamo la scaloppata di manzo argentino, tenero e succoso, alla griglia con le patate spadellate al rosmarino e il capretto francese prè salè dalla Normandia, cotto al forno, disossato, spadellato con il suo sughero di cottura su un letto di patate ecrassè.

Si chiude con una ricchezza di proposta anche sui dolci: "Macaron" modello grande, ripieno al semifreddo di ganache al cioccolato bianco e fondente coulis di frutti di bosco, a corona lamponi e more. Oppure la gabbia di sfoglia, croccante e calda, appena fatta, che racchiude su una base di mousse al cioccolato con crema pasticciera, una pallina di gelato di cioccolato, cru trinidad, con fili di cioccolato fuso caldo. Davvero una bella esperienza, che invita a tornare.

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