L’Asiago deve il nome all’omonimo altopiano dove nasce e in cui si dice venisse prodotto già nell’anno Mille. Tutelato dalla Dop, è realizzato con il latte vaccino, intero o scremato, dei bovini che pascolano su questi prati, fertili di buone erbe. Sono due le tipologie: Pressato, ricavato cioè dal latte intero e consumato fresco dopo appena 20/40 giorni dalla produzione, oppure d’Allevo, ottenuto con latte parzialmente scremato munto in parte nelle 27 malghe ancora attive ad Asiago e destinato a una stagionatura che può variare dai 4 ai 15 mesi o più. In quest’ultimo caso la stagionatura contempla la cottura su fuoco a legna e a caldaia aperta e richiede una specifica deroga alle normative europee.
Una realtà di pregio per la produzione di Asiago è il Caseificio Pennar, attivo dal 1927 e premiato con la medaglia d’oro nel 1930 all’Esposizione Universale di Parigi. Il latte proviene da vacche di razza autoctona alimentate al pascolo a 1.700 metri di altezza. Pennar, in collaborazione con l’Università di Padova e la Spettabile Reggenza dei 7 Comuni, ha dato vita al progetto 'Green Grass Diary' sulla corretta alimentazione per le vacche al pascolo e in stalla che si è avvalso anche dei consigli del professore Gianbattista Rigoni Stern. Il caseificio produce sia l’Asiago d’Allevo sia l’Asiago Pressato e ha ottenuto numerosi riconoscimenti soprattutto per lo Stravecchio. Tra gli altri formaggi, la Tosela, il Vezzena e il Gran Pennar di Montagna, formaggio extra duro che ha ottenuto la medaglia d’oro al Caseus Italy, la medaglia d’oro al World Caseus Montanus e la medaglia d’oro ai World Cheese Awards.
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