La notizia

Monta la protesta dei trattori (ex forconi) farcita di slogan anti-europei e animata da movimenti di estremisti che con l’agricoltura hanno poco o nulla a che fare. La notizia oggi viene ripresa sui diversi giornali: Repubblica titola “Neofascisti e no-vax cavalcano la rivolta dei trattori italiani” e spiega "L’ira contro la Ue che chiede di rendere più bio la produzione” ritenuta una pratica troppo onerosa. Anche IlGiornale fotografa le diverse anime del rinato movimento dei forconi che aveva incendiato le strade d’Europa nel 2013. “Non è stata e non è una protesta estemporanea. Durerà a lungo. Sarà pesante e articolata” scrive il quotidiano che mette in evidenza anche come fra i leader spicchino i manifestanti No Green Pass. @ Così ragioni anche condivisibile annegano tra slogan e proteste, mentre - suggerisce Maurizio Maggiani in un lungo intervento sulla Stampa: “Tutelare i profitti non basta, servirebbe un nuovo patto a difesa dell’ambiente”. E va proprio in questa direzione il piano strategico della Politica agricola comune che prevede ristori per compensare i contadini dei costi aggiuntivi delle pratiche ecocompatibili. L’Italia stanzia a questi proposito dieci miliardi di euro e due in favore delle coltivazioni biologiche. @ Protestano anche gli attivisti per il Pianeta e per un’alimentazione sana e duratura: al Louvre due aderenti al collettivo “Risposta alimentaire” lanciano una zuppa contro la Gioconda (che è protetta da un vetro) per lottare contro “il sistema agricolo malato” (speriamo almeno fosse ribollita in onore del toscano Da Vinci). @ Retromarcia della Stampa (e anche di Carlin Petrini) sulla carne coltivata. Dopo il titolo ad effetto di venerdi scorso: “Così la carne sintetica può salvare il pianeta", su cui avevamo nutrito dei dubbi, avendo letto l’articolo che aveva scarsamente a che fare con il titolo, domenica è apparsa una clamorosa smentita, con un’intervista a doppia pagina del direttore Andrea Malaguti al fondatore di Slow Food. Il quale ha detto “Carne coltivata mai a tavola, ma sosteniamo la scienza. Possibile solo un eventuale uso medico. Non sappiamo le ricadute sulla salute e per produrla serve troppa energia”.

LA NOCCIOLOSA BATTE LA NUTELLA E I VERMUTH DAL PASSATO

Ferrero perde la causa contro Rigoni. La pubblicità è legittima: rivendicare di non far uso di Olio di Palma non vuol dire gettare fango su chi invece, come Ferrero, la usa. La corte francese, dove si è disputata la battaglia legale, ha respinto le accuse del colosso piemontese. (La Stampa) @ Accoglienza e benessere puntano sempre più all’unicità dell’esperienza. All’agriturismo Ferdy Wild di Lenna, in Val Brembana, bagno nel siro di latte e in Valtellina, alla Fiorida di Mantello, è possibile invece farlo nel vino o cioccolato fondente. @ La scarpetta nel piatto è un concetto che sempre più chef hanno deciso di sdoganare. Come lo chef Camanini del ristorante Lido 84 con il suo Pennone ai ricci di mare, ovvero un formato di pasta pugliese servito separato dal condimento; un altro esempio che lo precede è quello della famiglia Cerea con la “mega-scarpetta” dei loro celebri Paccheri alla Vittorio. (Corriere della Sera) @ Dalle “Lattughe” di Iginio Massari ai “Tortelli” della pasticceria Panzera, per questo carnevale il segreto, assicurano maestri milanesi è la frittura. (Corriere della Sera)@ Tra i boschi astigiani arriva il primo relais 5 stelle che ospiterà il locale dello chef Antonino Cannaciuolo; aprirà il 9 febbraio. (La Stampa)@ I vermouth che si ispirano al passato. Su il Corriere della Sera le storie del delitto di Don Guglielmo Gnavi, contabile della Cassa Rurale di Calusso e di Federico Peliti, decoratore di dolci emigrato in india, che oggi rievocate pe la creazione di nuovi vermouth. @ La grappa di St Roch-Levi per l’iniziativa solidale della Fiera di Sant’Orso di Aosta. Il ricavato della vendita delle 1.024 bottiglie in edizione limitata servirà a finanziare progetti per i disabili. (La Stampa) @ “I rischi della carne rossa solo con una o due porzioni al giorno” afferma Andrea Poli, presidente della Nutrition Foundation, in un’intervista su La Verità, dove contraddice gli sponsor delle bistecche sintetiche.

L'evento Grandi Langhe; il patrimonio culturale della cantina Tedeschi

In Cina raccolta fondi per lo chef italiano che e’ grave dopo l’incidente in moto. Insieme allo chef Niko Romito, la vittima di 35 anni, Davide Ferrai, lavorava al Bulgari Hotel di Pechino; la comunità italiana del Pese si sta mobilitando per gli aiuti perché la copertura assicurativa non sarebbe sufficiente. @ Grandi Langhe, l’appuntamento in scena oggi e domani alle Ogr di Torino, accoglierà oltre 4 mila addetti del settore. Provenienti da trenta Pesi del mondo degusteranno le ultime annate dei rossi più pregiati delle Colline dell’Unesco, che dal prossimo anno potrebbe includere anche vini del resto del Pimeonte. @ Modifiche ai disciplinari di Barolo e Barbaresco. Le proposte del Consorzio di tutela: “limitazione della zona di imbottigliamento alle aree di produzione”. @ L’ Amarone di Tedeschi compie cinquant’anni di storia e la cantina inaugura il proprio archivio; i fratelli: “È il nostro patrimonio non tanto economico ma più culturale”.

Ho capito bene?

Le sinistre e alcuni giornalisti cresciuti a champagne ci deridono perché non perdiamo l'occasione per promuovere i nostri prodotti e ringraziare i nostri agricoltori, artigiani e imprenditori. Del resto, nei loro salotti e nelle loro redazioni l'odore di letame non arriva” scrive sul suo profilo Facebook il ministro Lollobrigida in risposta alle critiche ricevute dopo la diretta con il Tg1 di venerdì scorso in collegamento con la missione spaziale di Walter Villadei. @ Tra i barricaderi del weekend si annovera anche chef Rubio, fermato con una tanica di una sostanza compatibile con sangue animale, mentre si stava recando alle manifestazioni pro Palestina a Roma.

L'assaggio

A Voghera (Pv) il Rimulas (via Grattoni, 8/10), un bistrot comodo per una piccola deviazione sulla Piacenza-Torino. Agli antipasti uovo, topinambur, aringa affumicata, terrina di coniglio, salsiccia e nocciola; a seguire gnocchi di patate, granchio, zafferano e cacio dei poveri. Tra i secondi, la scelta potrà ricadere sulla Busecca, ottima e con toni piccanti.

Il vino

È il Barolo 2018 “Buon Padre” di Viberti di Barolo (Cn). Ha naso intenso e complesso, da Barolo di razza: marasca sotto spirito, viola, speziatura fine. In bocca è velluto, elegante, dai tannini setosi, anche minerale. Bellissimo bicchiere.