La Notizia

Il luogo di origine del vino è l’Armenia, lo conferma la genetica. Uno studio della Duke University, che ha confrontato il Dna di 3.500 campioni, è giunto al risultato che i primi viticoltori di Vitis Selvatica si trovavano in Anatolia e nel Caucaso. E solamente dopo aver perfezionato la coltivazione della vite e l’arte del vino questo che si è diffuso a Est e Ovest. (Il Venerdì di Repubblica) @ Negli ultimi 10 anni le vendite dell’export made in Italy sono salite a 60,7 miliardi di euro (+81%), lo confermano i dati provenienti da un’analisi condotta da Ismea. Tra i comparti con le più alte vendite ci sono vino, sughi, conserve di pomodoro, pasta e formaggi. A confermarsi come il primo mercato di destinazione c’è la Germania con 8,6 miliardi di euro, seguita da Francia (5,8 miliardi) e Stati Uniti (3,7 miliardi). Ne parla Attilio Barbieri su Libero @ La Commissione Agricoltura dell’Unione Europea grazia le mucche: i bovini infatti sono stati esclusi dalla nuova direttiva sulle emissioni industriali accogliendo così la richiesta delle associazioni agricole continentali. (La Verità)

IL RE VERDE E IL RITORNO DEI LUPINI

Carlo III d’Inghilterra è il “re verde”: da più di 50 anni si impegna per la tutela della natura. E dunque “forse il più significativo ambientalista della storia”, lo definisce Toni Juniper, il presidente di Natural England, ente inglese per la conservazione dell’ambiente. Fin dall’età dei 22 anni partecipa attivamente a conferenze trattando i temi dell’inquinamento e incitando alla conservazione dell’ambiente. Per capire fino a che punto è ecologista Luigi Ippolito, su Sette, evidenzia il fatto che il sovrano possiede un’Aston Martin che funziona con scarti di vino e formaggio. @ I lupini stanno tornando, in voga fino agli anni Ottanta erano lo snack del momento, poi sono quasi spariti. Cibo povero, ma ricco di proteine e senza glutine, stanno tornando in auge essendo sempre più usati da vegetariani, vegani e celiaci. Inizia così la loro ripresa di mercato. (Il Venerdì di Repubblica).

Golosaria Monferrato

Cresce l’attenzione a Golosaria tra i castelli del Monferrato coi programmi nei quarantini paesi in festa, pubblicati sul sito www.golosaria.it insieme alla descrizione di tutti gli espositori, ma anche alle etichette di Barbera&Champagne (oltre 100 Bollicine!). Oggi su Il Biellese una pagina dedicata all’evento.

Animalia

Avviato il piano di salvataggio del cervo italico, una specie autoctona oggi in via di estinzione. A causa della riduzione dell’habitat e della caccia si sono decimati fino a sopravviverne solo 300 nel Ferrarese. L’operazione di salvataggio prevede che da qui al 2025 saranno rilasciati ogni anno venti esemplari nel Parco Calabrese dove potranno riprodursi.

L'assaggio

Si conferma radiosa la cucina intelligente e creativa di Michele Mauri, chef e patron del Ristorante La Piazzetta (via Gran Paradiso, 2/3 - tel. 02 49670025) in quel di Origgio (VA). Tra le varie proposte vale il viaggio il tortino di asparagi e Trentingrana, le sue salse e gelato alla senape, brisée perfetta con farcitura deliziosa e un gelato alla senape da capogiro! Tra i primi abbiamo gustato gli gnocchi di farina mantecati al burro d’alpeggio leggermente affumicato, crema di ortica e polvere di agrumi, piatto ottimamente calibrato. Altra sorpresa la presenza della carne di pollo, solitamente snobbata nei ristoranti. Invece il pollo in porchetta, patate montate al burro salato, riduzione di cottura e spiedo di fegatini alla brace, salsa alle nocciole e nespole di Michele è un piatto decisamente ben riuscito, gustoso e appagante.

Il vino

Ecco un giovane produttore, 24 anni, che diventerà famoso. Siamo a La Morra, nella borgata Tortiglione dove Isacco Costamagna coltiva 2 ettari a nebbiolo. Ora, in attesa del Barolo, noi ci siamo goduti la sua versione rosè davvero interessante e fresca, prodotta coi vigneti di Boiolo, e il Langhe Nebbiolo 2021 che porta la firma della sua azienda Castrum Roche. Un vino coerente fin nel colore trasparente che immediatamente al naso spicca con una nuance di arancia candita; poi esce la speziatura, il chiodo di garofano, le note balsamiche e la polpa della frutta. L’acidità è pregnante, i tannini ben amalgamati consentono di favorire un sorso verticale, ma nello stesso tempo caldo, equilibrato, avvolgente, tipico. Insomma, se non si è capito: ci è piaciuto molto!