La Notizia

Quanto è scomodo mangiare la pizza al trancio? Tanto scomodo, quanto demenziale. E a far sorridere è che a prescrivere la scomodità della ristorazione è la legge, ovvero una norma che disciplina il consumo di prodotti alimentari direttamente nelle rivendite artigiane. A entrare nel merito è la Cna, che ha dedicato alla “burocrazia demenziale” il suo rapporto annuale, evidenziando un quadro normativo che rispetto ai ristoranti penalizza - e non poco - gli artigiani, costretti a scalare un Everest di scartoffie per far gustare i loro prodotti in loco, sottostando a molteplici limitazioni: sgabelli al posto delle sedie, mensole al posto dei tavoli, posate soltanto di plastica e caffè rigorosamente “fai da te”. L’interessante approfondimento di Isidoro Trovato su Sette. @ Nasce la Fondazione Filiera Italia. L’organismo che riunisce il meglio della produzione agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti, dall’industria alimentare, con oltre 60 protagonisti nazionali, e dalla distribuzione ha acquisito una personalità giuridica che le consentirà di interloquire con le istituzioni a tutti i livelli, su scala nazionale e internazionale. L’ente, presieduto da Enzo Moavero Milanesi, si aprirà inoltre alla partecipazione in qualità di soci di aziende come Eni, Enel, Terna, Snam, Poste Italiane, Banca Intesa e Cdp, che rientrano nella filiera alimentare come fornitori di energia, servizi finanziari e postali. Se ne parla su Libero e Italia Oggi. @ Bimbi al ristorante, si o no? Nei giorni scorsi ha fatto discutere la decisione di un giovane chef (Gabriele Berbenni del ristorante Bagà di Villa di Tirano ndr) di limitare nel suo ristorante l’ingresso ai bambini maleducati; e mentre le opinioni si dividono, a Milano prendono piede i Family Restaurant, locali “kids-friendly” dove i bimbi non solo sono i benvenuti, ma dove possono intrattenersi con giochi e laboratori. Li segnala Laura Vincenti sul Corriere della Sera di Milano. @ Continua a preoccupare il coronavirus, la polmonite killer che dalla Cina sta minacciando il mondo. Secondo l’analisi genetica pubblicata su Journal of Medical Virology dagli studiosi dell’Università di Pechino, risulta chiaramente che il virus è partito dai pipistrelli, passando ai serpenti (che se ne cibano) e quindi all’uomo. In tutti i casi attraverso l'alimentazione. (Libero)

La lingua del cibo e Grom che cambia pelle (e chiude le gelaterie)

A diventare internazionali non sono solo i cibi, ma le parole che li identificano creando un’unica lingua. Ci sono termini dialettali diventati internazionali (dal risotto al tiramisù), ma anche espressioni desuete ritornate di moda (ad esempio impiattare, che nell’Ottocento significava soprattutto nascondere) e i neologismi anglofoni come foodtelling. L'approfondimento su Cook del Corriere della Sera. @ Grom chiude nuovi punti vendita tra cui alcuni storici come quello di Torino: 7 i tagli tra il 2019 e il 2020. Dopo l’acquisto di Unilever, il marchio cambia pelle per concentrarsi più su GDO e nuovi canali di distribuzione. (La Repubblica) @ I trifolao approdano al Sundance Festival: il docufilm “Truffle Hunters” dedicato ai cercatori di Langhe e Monferrato sarà presentato al festival diretto da Robert Redford. (La Repubblica)

Rubriche

Sul Giornale Andrea Cuomo scrive dei borghi anonimi che devono tutto ai pellegrini gourmet. Sparsi in tutta Italia, ne sono presenti a centinaia; basti pensare a Caiazzo di Franco Pepe o a Licata di Pino Cuttaia. @ Sul Corriere della Sera Luciano Ferraro dedica la sua lezione di vino al gamay, un vitigno coltivato nel sud della Borgogna dietro cui si cela il successo planetario del Beaujolais, mentre su Sette racconta la storia di Rossella e Alessandra Noventa, le sorelle del vino che a Botticino, in provincia di Brescia, producono un rosso che nasce nelle cave di marmo. @ Sul Venerdì di Repubblica Gianni e Paola Mura assaggiano i piatti dell’Osteria del Treno di Milano e da bere consigliano il Grecante 2018 prodotto a Montefalco (Perugia) da Arnaldo Caprai. @ E di golosità parla anche Roberto Perrone, che sul Giornale riporta la sua scorribanda nell’entroterra ligure, tra borghi antichi e un mare “da affettare”.

Il pensiero

Spostare i fondi europei dal sostegno alle cantine alla ricerca sulla vite per far fronte al climate change. La proposta, ripresa in un editoriale sul Monferrato, arriva da Angelo Gaja che spiega come si potrebbe distrarre parte degli investimenti ripetitivi di sostegno all’export a favore della ricerca che ricadrebbe come beneficio su tutti gli operatori. “I risultati ottenuti - spiega Gaja - dovranno essere disponibili per tutti, alle stesse condizioni”.

L'assaggio

Al ristorante La Betulla (strada Giaveno, 29 • tel. 011 933106) di Trana (fraz. San Bernardino). Il regno di Franco Giacomino, chef abile e capace che mescola piatti di terra, mare e vegetariani con un occhio al territorio e uno all’innovazione. In tavola ecco allora il flan di topinambur con foglie di tartufo bianco, la battuta di Fassone con vitello tonnato in salsa antica e insalata russa alla monferrina; quindi l’anguilla marinata con verdure caramellate, i plin della tradizione alle tre carni o il cappone ripieno. Su ilGolosario.it la sosta di Domenico Arecco.

Il Vino

L’Etna Rosso “Norma” 2014 prodotto da Valenti (tel. 0942 983016) a Passopisciaro (CT). Ha colore rubino di una certa brillantezza, al naso lo senti già nella sua croccantezza con note minerali e speziate ben calibrate come se fosse avvolto da un piccolo frutto. In bocca avvince la setosità prolungata, di primo impatto, e poi quella freschezza concentrata, ben amalgamata con la sua tannicità.