La Notizia

La produzione mondiale di grano è a rischio. Da un lato perché l’invasione russa porterà a un drastico calo delle forniture dall’Ucraina, dall’altro perché l’impennata dei costi di energia e fertilizzanti avrà un impatto sconvolgente sui prezzi dei prodotti alimentari. E’ lo scenario drammatico tratteggiato nella comunicazione sulla sicurezza alimentare che sarà pubblicata oggi alla Commissione europea. Una situazione che in Europa non dovrebbe portare a problemi di disponibilità, ma che vedrà le famiglie più povere non potersi più permettere certi alimenti. Di qui l’appello di Bruxelles ai governi a prendere adeguate contro-misure come, ad esempio, la riduzione dell’Iva sui prodotti. (La Stampa) @ Della crisi per l’agricoltura e gli allevamenti causata dalla guerra si parla anche su Italia Oggi, che focalizza l’attenzione sulle gravi problematiche che stanno interessando entrambi i comparti, con stalle che si svuotano, animali che restano con il 10% in meno di razioni di cibo, coltivazioni abbandonate, grano tenero per il pane a rischio e olio di girasole pressoché scomparso. La testimonianza di Lorenzo Brugnera, presidente delle Latterie Soligo: “La situazione si sta facendo disperata, il costo delle materie prime che usiamo per alimentare le vacche è raddoppiato in due anni e una vacca che prima costava 6 euro al giorno oggi ne costa 12. Ma a questa Italia non importa nulla dell’agricoltura”. @ Senza olio ucraino, in Belgio sono a rischio anche le patatine fritte: circa metà dell’olio di semi di girasole usato in Europa per friggere il tubero arriva infatti da Kiev. “C’è una crisi acuta per i trasformatori di patate” spiega su Italia Oggi il ceo della Federazione delle aziende belga di lavorazione della patate, Christophe Vermeulen. Le scorte possono bastare ancora per un mese, ma se le forniture dovessero rimanere bloccate potrebbe essere un bel problema per le imprese. @ Di siccità che mette in ginocchio l’agricoltura si parla invece su La Stampa di Asti, che raccoglie gli appelli dei rappresentanti delle associazioni di categoria. Dal direttore di Cia Asti, Marco Pippione, per cui occorre “Prepararsi al peggio in quanto scarseggeranno le materie prime agroalimentari” al direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle, che spiega come “Senza umidità i semi non riusciranno a germinare. E c’è il rischio serio di perdere i raccolti”. Sul tema interviene anche il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici, che in qualità di agronomo spiega: “Il problema vero sta nel cambiamento climatico, bisogna rivedere le regole della viticoltura piemontese, innanzitutto occupandoci maggiormente di ricerca scientifica per andare a individuare i cloni più adatti al nuovo clima”. @ Siccità che minaccia anche le zone verdi di Milano: per Lambro, Forlanini, Cave e nelle grandi aree pubbliche del centro fioccano le segnalazioni di prati e piante in sofferenza. Un contesto che ha spinto il Municipio 1 ad appellarsi ai cittadini per creare gruppi di quartiere per annaffiare le aiuole, mentre il Municipio 4 si è attivato per richiedere più riserve idriche. Ma non mancano i progetti sul verde; al Portello sono infatti previsti interventi per aumentare la biodiversità, mentre al parco Nord saranno piantati altri ciliegi per la raccolta collettiva. (Repubblica Milano) @ Su Avvenire di oggi Paolo Massobrio riflette sul fatto che, a causa della guerra, molte questioni della vita stanno perdendo gusto e vengono rimandare a quando la guerra finirà. Eppure - spiega - l’istante della vita non deve essere sprecato, occorre mantenere vivo lo stupore. L’articolo completo a questo link.

Diete vip, la rinascita del Carpaccio e la nuova linea di Saclà

Fra le bizze dei vip ci sono anche regimi alimentari estremi e spesso pericolosi. Tra i più particolari la dieta di Victoria Beckham, che da 25 anni mangia solo pesci grigliati e verdure al vapore, mentre Reese Witherspoon mangerebbe solo omogeneizzati e Chris Pratt si sarebbe dato ai digiuni del Nuovo Testamento. “La gente a Los Angeles è spaventata a morte dal glutine - ha dichiarato l’attore Ryan Reynolds - Qualcuno potrebbe derubare un negozio di liquori solo impugnando un bagel”. L’approfondimento di Claudia Casiraghi su La Verità. @ Torna a nuova vita il ristorante Il Carpaccio di Parigi, aperto negli Anni ’80 da Angelo Paracucchi e poi decaduto dopo aver rappresentato a lungo la cultura gastronomica del Belpaese in terra francofona. A rilanciarlo la famiglia Cerea, che inserisce nel firmamento di Vittorio anche questa nuova avventura affidandosi alla coppia di chef formata da Alessandra Del Favero e Oliver Piras con un menu tra mari e monti  che ha già convinto la critica e che ripropone in carta anche gli immancabili classici di Vittorio, paccheri mantecati al tavolo e cotoletta di vitello a orecchia di elefante su tutti. (Corriere della Sera) @ Saclà lancia sul mercato una linea di "Salse Etniche”, nuova esperienza gustativa che abbraccia i sapori mediorientali, mediterranei e centro americani: Hummus di ceci, Salsa alla Greca, Guacamole con avocado, Salsa alla Messicana proposta in due versioni, con peperoncino Jalapeño e con formaggio e peperoncino Jalapeño, ed in ultima battuta le “sorelle” Messicane che rappresentano la ciliegina sulla torta di una gamma che si rende ideale sia per creare ricette moderne ed innovative che per accompagnare snack sfiziosi.

L'assaggio

Alla Locanda Devetak 1870 (fraz. San Michele in Carso • tel. 0481 882488) di Savogna d’Isonzo (GO). Da cinque generazioni, la famiglia Devetak gestisce questa locanda vicina al confine sloveno, della cui tradizione gastronomica risente anche la cucina, che presenta una felice commistione tra cultura slovena, austriaca e italiana con proposte come la farinata con flan di caprino e il suo croccante; gli gnocchi di pasta lievitata con ragù di coniglio al finocchietto e ricotta affumicata carnica; i tagliolini alla farina di vinaccia di ribolla gialla di Oslavia, polvere di speck e maggiorana o il bollito con gallina, cappello del prete, lingua di vitello e nervetti accompagnati dalle salse. Su ilGolosario.it la sosta di Nicola Quaglia.

Il vino

E’ il Chianti  “I Sodi del paretaio” 2021 di Badia di Morrona di Terricciola (PI). che si conferma un grande esempio di Chianti con un naso ampio dove la frutta si accompagna a note di grafite. In bocca è già equilibrato con un tannino diffuso. Ancor meglio il Chianti I Sodi del Paretaio Riserva 2019 che punta tutto sull’eleganza di un naso dove a spuntarla sono le essenze di viola. In bocca molto piacevole, lungo, fresco lascia una sensazione di grande pulizia.