La Notizia

La voglia di sushi spinge in alto il prezzo del riso. La richiesta del piatto orientale fa aumentare le quotazioni, ma solo per la versione a chicco tondo, il cosiddetto “riso comune” o “da minestra” che viene utilizzato nella cucina giapponese. E si tratta di un’eccezione, in quanto i forti rincari dei cereali registrati nei primi mesi dell’anno, mais e grano tenero in primis, hanno coinvolto solo in parte il mercato risicolo italiano. Lo ha evidenziato una analisi della Camera di Commercio di Pavia: primo su tutti è risultato il riso Selenio (+ 37% tra marzo e maggio) utilizzato per il sushi, seguito dal Centauro (+8%) e dal Sole (+4%), sempre a grana tonda. Stabili, invece, l’Arborio, il Carnaroli e il Sant’Andrea, che hanno continuato a risentire delle restrizioni imposte alla ristorazione. (QN) @ Dall’aumento del prezzo del riso a quello della pasta, spinto dal record storico delle esportazioni (+15%) per un valore di 3,1 miliardi nel 2020, e dei consumi interni (+8,9%). Il raccolto dovrebbe attestarsi intorno ai 6,5 miliardi di chilogrammi a livello nazionale. Lo ha spiegato Coldiretti, annunciando il via alla trebbiatura. (Corriere della Sera) @ Il carrello degli acquisti è sempre più made in Italy. Il valore dei prodotti tricolore che finiscono a tavola supera gli 8 miliardi e, per la prima volta in assoluto, una referenza su quattro ha origine nazionale. L’approfondimento di Attilio Barbieri su Libero di domenica. @ Un piano per il futuro della carne italiana. L’Italia sconta un deficit in termini di alimenti di origine animale (-50% carni bovine, -40% carni suine, -20% latte, -74% pesce) che è costretta a colmare con le importazioni. Serve quindi un piano per incentivare le produzioni nazionali con tutti i vantaggi del caso. In questa direzione si è mossa Assalzoo, che ha chiesto al ministro Stefano Patuanelli un piano zootecnico nazionale per favorire nuove attività di allevamento. Lo sviluppo del settore zootecnico dovrà poggiare su 5 pilastri: sostenibilità, digitalizzazione, infrastrutture, contratti di filiera, energie rinnovabili e ricerca. (QN) @ Entro un anno sarà pronta la pillola anti-Covid. Gli Usa mettono a disposizione tre miliardi per la ricerca. Il nuovo antivirale, già in fase di sperimentazione, bloccherebbe la replicazione del virus rendendolo innocuo. Per assumerlo basterà prendere una pasticca con un sorso d’acqua alla comparsa dei primi sintomi della malattia. “Vogliamo accelerare dei lavori che sono già in corso” ha spiegato il virologo Anthony Fauci alla Casa Bianca nell’annunciare lo stanziamento dei fondi. @ Frigoriferi spenti e merce da buttare. Dal Niguarda alla Galleria, la corrente elettrica a Milano salta e il commercio si paralizza, con gravi danni economici. Per questo, i ristoratori milanesi si sono detti pronti a fare causa ad A2A, l’azienda elettrica di cui è socio anche il Comune. Una criticità che Palazzo Marino si è impegnato a risolvere, ma per Confcommercio: “Più delle piste ciclabili, la priorità dovrebbe essere la rete elettrica”. @ Verona caput Vini. Così titola il Corriere di Verona per raccontare Opera Wine, la preview di Vinitaly con le cantine italiane selezionate dalla rivista Wine Spectator che si è svolta sabato nella città scaligera alle Gallerie Mercatali. Una vera e propria passerella per i vini italiani, con la Preview di domenica che ha visto altre 70 cantine in scena, che hanno segnato la ripartenza dell’intero settore in attesa della Special Edition di Vinitaly in programma eccezionalmente a metà ottobre, prima del ritorno ufficiale nell’aprile del 2022 a Veronafiere.

Bye bye plastica; cibo e cambiamento e il museo diffuso degli alberi monumentali

Plastica monouso addio, anche se biodegradabile. Dal prossimo 3 luglio l’Unione Europea vieterà l’utilizzo di tutti i tipi di polimeri per nove prodotti usa e getta. E l’Italia è il primo Paese UE ad aver investito nei materiali innovativi, ma ora rischia posti di lavoro. L’approfondimento di Domenico Raffinito e Milena Gabanelli sul Corriere della Sera. @ Su La Stampa è da leggere anche la storia di Potito Ruggiero. Il 13enne che protestava da solo nei venerdì del clima ha finito le medie e dedicato la sua tesina al cibo come strumento di cambiamento. “Siamo figli di questa terra - racconta - e con il nostro comportamento la stiamo avvelenando. Non può esistere che un figlio avveleni sua madre”. @ Un museo a cielo aperto fatto di alberi. In Italia sono 3600 le piante dichiarate monumento nazionale. Alcune raggiungono i 4mila anni di età e altre sono testimoni di tradizioni secolari o importanti avvenimenti storici. E’ il caso, ad esempio, dell’olivastro di Santu Baltulu a Luras, considerato tra gli alberi più antichi di Europa; o dell’ombrello di San Francesco, un faggio che, secondo la tradizione, piegò i suoi rami per proteggere il Santo durante un temporale. O ancora il “Gigante di Appiano”, una sequoia sulla strada del vino a Bolzano che con i suoi 50 metri è tra gli alberi più alti d’Italia. (Il Giornale)

Cioccolato estivo, la birra della Caritas e le proprietà della rucola

Stick, sorbetto o cono gelato. Il cioccolato non va in vacanza, e anzi, in ottica di destagionalizzazione l’industria dolciaria e gli artigiani lavorano stringendo collaborazioni di filiera. Da Ferrero a Venchi, fino a Pepino, l’azienda che nel 1938 ha brevettato il celebre Pinguino e che oggi con Domori presenta il sorbetto al cioccolato fondente, e a Guido Gobino, che ha proposto il Tourinot anche in versione estiva. Paolo Petrillo sul Corriere della Sera. @ Le mele? A raccoglierle ci pensano i droni. E il Piemonte fa da apripista. I primi esperimenti prenderanno il via in autunno tra i frutteti del Cuneese e del Pinerolese, dove verranno impiegati i robot dell’israeliana Tevel, finanziata dal Club degli Investitori. (La Repubblica) @ Intanto, nelle Langhe nasce “ResurrAction”, la birra della Caritas albese. Realizzata dai mastri birrai del birrificio artigianale Alba di Guarene, viene preparata con un mix di luppolo, malto, lievità e spezie, cui viene aggiunto il pane invenduto e recuperato dalla distribuzione al dettaglio. La ResurrAction viene promossa e diffusa dal gruppo Young Caritas, una quindicina di giovani e appassionati volontari che hanno fatto un corso di formazione e che ora si occuperanno della sua distribuzione. Il ricavato della vendita sarà utilizzato per sostenere le iniziative della Caritas. (La Stampa di Cuneo) @ Maristella Gelmini madrina del nuovo “Museo in Vigna”. Con una passeggiata nel vigneto del conte Camillo Benso, il ministro Gelmini ha ha tenuto a battesimo il Museo in Vigna nato ai piedi del castello di Grinzane Cavour. Accompagnata dal Governatore del Piemonte Alberto Cirio, si è rivolta ai primi cittadini langaroli, cui ha detto: “Dal vostro impegno civile nasce un monito per il Governo. (…) Passata l’emergenza, occorrerà tornare a interrogarsi sui mezzi da mettere a disposizione dei sindaci per consentire loro di svolgere il proprio lavoro. Da questa situazione si esce solo rafforzando le istituzioni. Non è più il tempo della conflittualità tra Stato e Regioni”. (La Stampa di Cuneo) @ Sulle pagine de La Stampa di Alessandria è da leggerezza riflessione di Luigino Bruni sulla storia della ristorazione alessandrina e di quando le locande si trasformarono in ristoranti. “Pranzare fuori casa era stato sempre una necessità legata a chi doveva viaggiare per lavoro, ma dall’Ottocento divenne anche una piacevole consuetudine. Ad Alessandria, alle numerose trattorie con stallaggio si aggiunsero i primi ristoranti: luoghi di piacere e simbolo di agiatezza e benessere. Alcune trattorie si trasformarono divenendo locali dotati di una cucina caratterizzata per l’abbondanza e la ricercatezza dei piatti”. Ne sono un esempio il “Settebello” di Corso Crimea e il “Torino” di via Vochieri, ma anche la locanda “I Due Buoi Rossi”, ristorante-albergo simbolo di Alessandria che vide tutte le vicende della città e di cui “Investimenti imprenditoriali e passaggi di proprietà non hanno mutato il prestigio”. @ Il Consorzio Valtènesi si prepara all’arrivo dell’estate con una serie di iniziative in presenza. Location d’elezione è Puegnago sul Garda, dove dal 17 è partito ufficialmente un programma di eventi per il lancio della futura Casa del Vino, struttura di riferimento per la viticoltura gardesana che aprirà i battenti nel 2022. Si parte con i “Giovedì della Casa del Vino”, piccoli banchi d’assaggio a numero chiuso dove a ogni giro saranno presenti 3 produttori del territorio per un totale di 6 vini, presentati in degustazione abbinati ai prodotti locali. I successivi appuntamenti sono fissati per giovedì 24 giugno e giovedì 1 luglio alle 18,30, con prenotazione obbligatoria sul sito www.consorziovaltenesi.it o al numero 0365 555060: costo del ticket 20 euro, 15 euro per gli iscritti Air, Onav, Fisai e per i residenti di Puegnago. (QN) @ “Innovazione in cucina vuol dire più qualità”. Parola di Davide Oldani, chef patron del ristorante D’O di Cornaredo che sul Giornale racconta la sua collaborazione con Lenovo. “Mai dire di no al tech - spiega - Con loro l’accoglienza è precisione”. @ Su La Verità Gemma Gaetani celebra la rucola, la pianta dai mille usi le cui proprietà sono note fin dai tempi antichi: aiuta l’intestino e il fegato, favorisce la digestione e, si dice, ha effetti afrodisiaci.

L'assaggio

Al ristorante Contesto Alimentare (via Accademia Albertina, 21/E • tel. 011 8178698) di Torino. E’ il locale di Francesca e Matteo, uno spazio che rappresenta il volto fresco e innovatore della ristorazione torinese con proposte di cucina regionale ben amalgamate con influenze etniche e “orientaleggianti”. Nascono così piatti come l’insalata di gallina, salsa tikka e masala; gli gnocchi di patate di montagna con ragù di vitello e sambudello toscano o il baccalà mantecato, olive taggiasche e patate. Su ilGolosario.it la sosta di Domenico Arecco.

Il vino

Pazzeschi i vini della selezione Télos, “senza solfiti aggiunti” della famiglia Castagnedi, Tiziano e Paolo, della Tenuta Sant’Antonio di Mezzane di Sotto (VR). L’Amarone della Valpolicella Télos 2015 è qualcosa che raggiunge la perfezione e a me ha ricordato il medesimo esempio che mi fece provare Vladimiro Rambaldi con il suo Barolo cone e senza. Apprezzi davvero tutte le sfumature nitide di questo vino, dove la speziatura diventa elegante e il frutto franco. In etichetta è certificato vegano. Gli altri campioni della stessa linea sono il Rosso, un Valpolicella superiore composto da corvina, rondinella, croatina e oseleta, che è un anticipo della finezza riscontrata nell’Amarone e poi due Bianchi: un Pinot Grigio e il Bianco, da uve garganega e chardonnay, che è decisamente balsamico. Bravi!