Le anagrafiche
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Gli spaghetti alla bolognese sono in realtà nati a Torino (ma diventati famosi oltreoceano). Questa la scoperta di due docenti dell’Università di Bologna, Patrizia Battilani e Giuliana Bertagnoni, e quindi pubblicata dal professor Massimo Montanari nel libro “Bologna, l’Italia in tavola”. Il piatti nasce infatti a fine Ottocento nel “Grand Hotel de Ville et de Bologne” di Torino, come dimostra anche un menu pubblicato sulla Stampa dell’epoca. Gli emigranti italiani poi contribuiranno a farli conoscere negli Stati Uniti. Da leggere l’approfondimento su Specchio de La Stampa di Sarah Scaparone e Andrea Parodi. @ Basterebbe ridurre del 25% i rifiuti alimentari prodotti per riuscire a sfamare 4 milioni di poveri. Su IlGiornale, che titola in modo efficace: “Il Recovery Food”, l’inchiesta sugli sprechi con l’obiettivo - fissato anche dall’Agenda ONU - di dimezzare il cestino dell’umido entro 10 anni. @ Bufera sulla salsiccia di Bra, uno dei prodotti alimentari più famosi del Piemonte. Secondo le accuse dei NAS tre macellerie avrebbero utilizzato troppo solfiti nell’impasto per mantenere rosso il colore della salsiccia. Si tratta della conclusione di un’inchiesta iniziata nel 2019 e che ha visto coinvolte più attività ma per tre macellai è scattata la misura degli arresti domiciliari per rischio di reiterazione del reato. La difesa, incaricata dai vertici del Consorzio, sulle pagine di Repubblica spiega che è vietato l’uso dei solfiti ma non di prodotti contenenti solfiti: “Le percentuali usate possono dipendere dai prodotti usati per la lavorazione come il vino bianco”. @ La crescita dell’e-commerce alimentare ha un effetto positivo sull’immobiliare per la logistica. Il boom di consegne - scrive Avvenire - provocato dal lockdown ha accelerato l’espansione del settore. Per Prologis il tasso di occupazione in Italia è al 99%. @ Biden riceve in regalo una forma di Grana Padano Riserva oltre 20 mesi dipinta con i colori delle due bandiere italiana e americana. Un segnale per rinsaldare la bilancia commerciale agroalimentare con gli Stati Uniti, uno dei compiti del neoministro Stefano Patuanelli. (Avvenire).
In Italia ancora oggi esistono nomi di dolci che testimoniano l’antico periodo coloniale. Sul Corriere della Sera la bella intervista al professor Gabriele Proglio dell’Università di Scienze Gastronomiche, che ha analizzato il nome degli Assabesi della storica pasticceria Gustavo Pfatisch di Torino che rimanda al villaggio degli eritrei, vero e proprio “zoo umano” allestito all’Expo di Torino del 1884. @ Il mondo del cioccolato internazionale intanto è scosso da una class action, la prima della storia, intentata da otto lavoratori bambini, aiutati da una no profit, contro sette multinazionali del settore con l’accusa di “lavoro forzato, ingiusto arricchimento, supervisione negligente e danni fisici ed emotivi”. (Repubblica) @ Problemi in vista per le mele piemontesi. L’India ha introdotto come obbligatoria la certificazione Ogm free per l’export che sta mettendo in grossa difficoltà i produttori. Nonostante tutta la frutta in Italia sia Ogm free manca il passaggio burocratico della certificazione. E a rischio ci sono 500 container fermi dalla scorsa settimana. (La Stampa) @ La Piemontese soffre nei ristoranti ma recupera (solo in parte) grazie ai commercianti di quartiere. Infatti i buoni andamenti delle vendite in macelleria (+10%) non compensano il crollo dei ristoranti e il conseguente deprezzamento dei capi in stalla. (Corriere della Sera) @ “Facciamo scorta di ortaggi perché l’arrivo di Burian e del gelo farà lievitare i prezzi”. Il consiglio di Carlo Bogliotti sulla Stampa di sabato.
La Liguria si ribella alla chiusura decisa per San Valentino e in molti ristoratori tengono aperto. Risultato: ristoranti pieni e gestori e clienti multati, nonostante la solidarietà anche di parte della politica: “Qui l’unico da sanzionare è Speranza” il commento amaro del sindaco di Imperia. (La Stampa)@ Intanto infuria il dibattito tra virologi, che chiedono un nuovo lockdown (oltre a Ricciardi anche Crisanti intervistato stamattina sulla Stampa), e operatori. “Gli scienziati trattano i ristoratori da delinquenti” titola Libero un pezzo di Filippo Facci che aggiunge: “I tecnici di Speranza vogliono mettere i militari a presidiare i locali per evitare assembramenti. E con bus e tram che si fa?”. @ Intanto in una Milano che per San Valentino ha visto i ristoranti a pranzo aperti con triplo turno, si fa strada una nuova protesta dei ristoratori di Corso Sempione dove un ristorante fa accomodare ai tavoli a cena ma solo i clienti muniti di tampone (negativo) (IlGiornale) @ Anche la Spagna, però, perde i suoi pezzi storici: a Madrid, svuotata dei turisti, chiude la storica caffetteria Ferpal. E non è l’unica perché tra quelli che non ce l’hanno fatta si conta anche il ristorante Zalacaìn, il primo a ottenere tre stelle Michelin. (Italia Oggi) @ Anche in tempi grami però si registra qualche buona notizia: a Pavia il Lino (con ristorante e Bistrot) con la firma di Andrea Ribaldone e di Federico Sgorbini (QN), e l’hotel Milano Verticale di corso Como che ospiterà anche un ristorante sotto l’egida di Enrico Bartolini. (Libero)
Poliziotti e soldati troppo grassi così in Messico scatta la dieta forzata. L’obesità nel Paese è una vera e propria piaga per la sanità e causa di morte per due messicani su cinque. Per questo il Governo corre ai ripari puntando anzitutto su chi indossa la divisa con un piano che prevede tagli per chi ingrassa e un aumento per chi dimagrisce. (IlGiornale)
E’ al Retrobottega di Morbegno (So) dove Albino e Gloria propongono una interessante selezione locale di formaggi, vini, farine e un salume, l’Andutul, che merita di essere conosciuto. Ne parla Francesca Traversi su IlGolosario.
E' per l'Alto Mincio Sauvignon Crestale 2017 di Reale Boselli di Volta Mantovana (Mn). Ha un colore che si contraddistingue per le sfumature giallo intense del frutto della passione, che poi emerge al naso, ampio. In bocca lo avverti vellutato, elegante, pieno, perfetto sia sui crostacei sia su piatti succulenti. Ha descrittori diversi dai sauvignon classici, che talvolta risultano stucchevoli anche al naso; questo è più caldo e le sue note minerali si evincono fino all'ultimo sorso.