La Notizia

Vino e salute sui giornali di oggi e Vino e Salute come tema per il convegno di Assoenologi che si terrà oggi dalle ore 16 a Napoli. In chiusura è in programma la tavola rotonda sui lavori della prima giornata in cui interverrà Paolo Massobrio giunto all’Hotel Royal Continental, sede del simposio con 500 enologici accreditati. L’attualità del tema è data dal via libera di Bruxelles alla legge irlandese che impone alert sanitari sulle etichette di alcolici, tra cui anche il vino. Una scelta che all’Italia potrebbe costare ben 8 miliardi di export e che ha acceso il dibattito tra istituzioni e operatori del settore unanimi, a partire dal ministro Lollobrigida, nell'opporsi a questa strada e nel sostenere che a danneggiare la salute sia l’abuso di alcol, non l’alcol in sé. In questa direzione va anche il commento di Carlo Petrini, che su La Stampa scrive: “Buon senso ed educazione alimentare. Sono questi i primi pensieri che mi vengono in mente per commentare il via libera dell’Ue alla normativa irlandese. (…) Che l’eccesso di alcol faccia male è una realtà indiscutibile: non possiamo negarlo e occorre capire le motivazioni che inducono a ridurne il consumo. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio”. @ Negli ultimi dieci anni le quotazioni dei vini di pregio sono cresciute del 94%, raddoppiando praticamente il loro valore. E nel 2022 il valore delle bottiglie da collezione è cresciuto del 10,7% con un risultato superiore da quello registrato dai mercati finanziari. Ma a meno di essere dei veri esperti di eno-business o di appoggiarsi a intermediari affidabili, con le etichette di pregio occorre andarci piano, perché il rischio di rimetterci anziché guadagnarci è sempre dietro l’angolo. L’approfondimento di Attilio Barbieri su Libero. @ Piove anche più di prima, ma l'acqua scarseggia.  La siccità torna a bussare alla porta, anche in inverno e a lanciare l’allarme questa volta è il presidente dell’Anbi, Francesco Vincenzi, per cui piove poco, nevica ancora meno, i laghi sono in sofferenza e c'è il serio rischio di replicare il 2022, annus horribilis per le risorse idriche. Per questo motivo potrebbero tornare i divieti: dall’irrigazione delle piante e dei fiori e fino allo shampoo. (Libero) @ Tempo di bilanci, alla (quasi) chiusura della particolare annata del tartufo bianco, che oggi sembra molto più disponibile che a novembre. Sulla questione interviene Mauro Carbone, direttore del Centro nazionale Studi tartufo di Alba, che racconta di una stagione che dovrebbe chiudersi a gennaio ma che, di fatto, potrebbe prolungarsi ben oltre fine mese. “Senza dubbio - spiega Carbone - stiamo vivendo una stagione al limite, ma ormai sta diventando anacronistico immaginare che nei prossimi anni avremo autunni freschi e piovosi già a inizio ottobre. Il cambiamento climatico sta scombussolando i modelli agricoli e gestionali in tutto il mondo, difficile pensare che il tartufo ne resti fuori”.

Ho capito bene?

Oltre 9.200 euro per mezzo chilo di ciliegie. Sono i soldi mediamente spesi in Giappone per i frutti della varietà Sato Nishiki, raccolti a Yamagata, che lo scorso 5 gennaio, alla prima asta all’ingrosso nell’Ota Market di Tokyo, sono stati offerti al prezzo più alto di sempre: ben 1,3 milioni di yen. (Italia Oggi)

L'assaggio

All’Osteria del Gallo 1872 (piazza del Popolo, 12 • tel. 029017381) di Arluno (MI). Nelle salette con suggestive volte di mattoni, vanno in scena i piatti di terra e di mare di Davide Delma, che firma proposte ghiotte come la bavarese morbida al carciofo violetto, nocciole ed erbe officinali con crudo di 36 mesi del parco del Ticino; il Carnaroli Riserva Cascina Belvedere alla milanese; la frittura di calamaretti con verdure o il filetto di maialino alle mele con riduzione al Porto e polenta rosolata. Su ilGolosario.it il racconto di Marco Gatti.

 

Il vino

E’ il Toscana rosso “Dedicato 30” 2019 di Roberto Cipresso di Montalcino (SI). Di colore rubino molto concentrato, al naso e’ un misto fra vinoso e succo di frutta rossa ben matura. Disteso, imperioso nella sua freschezza che già mostra al naso. Ha quell’anima ematica e contadina che tanto sarebbe piaciuta a Mario, L’oste del BocconDivino al quale e’ dedicato il vino dalle sue figlie, Marina e Alessandra Fiorani. In bocca e’ in verticalità che inizia con la freschezza e poi ti accarezza coi tannini graffianti. Però chiude un sorso che vorebbe essere sapido e invece porta fino in fondo la pregnanza del frutto. Davvero un gran bel vino.