La Notizia

Il lockdown ha fatto effetto anche sul girovita. Le giornate sedentarie da smart-worker chiusi tra le mura domestiche e le terapie antidepressione a base di cibi ad alto contenuto calorico hanno lasciato il segno. “Più del 25% dei nostri clienti - ha raccontato all’Associated Press il numero uno di Levi’s Chip Bergh - è uscito dalla pandemia con una taglia diversa da quella di partenza”. Un fenomeno che in America è già stato identificato con il termine “Quarantine-15”, ovvero i 15 pound (7 kg) medi che ogni statunitense avrebbe messo su in risposta alla crisi sanitaria. Quanto basta per rifare il guardaroba da zero. (La Repubblica) @ L’alimentazione del futuro è una sfida che deve tenere conto di due elementi fondamentali: qualità e sostenibilità ambientale. Attorno a questi temi si articolerà il secondo appuntamento di “Alfabeto del Futuro”, tour organizzato da La Stampa con i quotidiani Gnn che domani, a Mantova, metterà in scena l’incontro dal titolo “Mangiare, questione di vita”. Un tema caldo su cui si è concentrata anche la Fao, che nel rapporto di quest’anno ha evidenziato come l’obiettivo fame zero nel 2030 non sia raggiungibile, anzi. Il numero globale di persone denutrite arriverà a superare gli 840 milioni e già oggi un numero crescente di persone è stato costretto a scendere a compromessi sulla qualità o sulla quantità del cibo che consuma, con conseguenze sulla propria salute. Da qui la necessità di agire in più direzioni, a partire da politiche che incentivino la ricerca in campo agricolo, investimenti per migliorare la lavorazione e la conservazione, iniziative per ridurre perdite e sprechi di cibo e aumentare l’accessibilità a diete sane da parte dei consumatori. Ottimistica, in questo senso, è la riflessione della fondatrice e presidente del Future Food Institute, Sara Roversi, che sulle stesse pagine spiega: “Paradossalmente la pandemia ha contribuito a farci capire che è necessario trasformare il nostro rapporto con il cibo. La tecnologia ci aiuterà. Siamo a una svolta epocale”. (La Stampa) @ Una nuova ecologia ma cambiando stile. Nel messaggio della Cei per la Giornata nazionale per la custodia del Creato in programma il 1° settembre emerge l’esigenza di un diverso modello di sviluppo. La transizione ecologica presuppone un nuovo patto sociale e deve essere anche giusta, non penalizzare chi - specie sul piano lavorativo - rischia di subire di più il cambiamento. Fondamentali, in questo senso, sono le buone pratiche che aprono alla resilienza trasformativa (Avvenire). @ L’Italia riparte e la voglia di tornare alle vecchie abitudini si riflette anche sulla spesa nei mercati all’aperto, con il commercio ambulante schizzato a un + 61% nelle vendite. Per contro, il calo maggiore ha interessato le piccole botteghe alimentari, scese del -10%. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio di aprile. (Libero) @ Un’Italia che si rialza anche attraverso storie di Colleganza; situazioni di solidarietà e inclusione che hanno un ruolo determinante e che, proprio per questo, la politica dovrebbe assecondare. Ne parla Paolo Massobrio su Avvenire di oggi, dove cita alcuni esempi come quello di Abramo, produttore di piccoli frutti della Val Trompia che gli ha riferito che in quella valle lavorano in gruppo e che un'edicola di Milano vende i suoi frutti trasformati. O ancora le due aziende di montagna, in Piemonte e Lombardia, che hanno potuto ripartire grazie alla colletta di chi, durante il lockdown, si è adoperato affinché nessuno restasse indietro.

Birra e post-Brexit; la ripresa dei vini monferrini

Brexit, più schiuma che birra. Così titola Italia Oggi per spiegare il post-Brexit dei birrifici italiani che esportano nel Regno Unito. In dogana - si legge - esplodono i costi, con accise ignote e tempi incerti. “Abbiamo un problema enorme - spiega il ceo di Foodbrand e titolare del birrificio Doppiomalto di Erba, Giovanni Porcu - non si sa come funzioni adesso l’ingresso delle merci in Uk. Non è possibile sapere quali siano esattamente le norme che regolano la dogana britannica. L’unica certezza è che c’è la dogana”. Una proposta interessante, in questo senso, è stata lanciata dall’ambasciatrice britannica in Italia, Jill Morris, che ha proposto un accordo bilaterale entro la fine del 2021 tra Italia e Regno Unito. Una linea condivisa anche dal patron di Birra Baladin Teo Musso, che sempre a Italia Oggi ha spiegato: “Questa situazione alla dogana ci mette in serie difficoltà. Abbiamo uno sviluppo in Inghilterra legato alla ristorazione. Accordi bilaterali devono essere presi in mano per mettere ordine velocemente: la ristorazione italiana in Uk ha un peso specifico importante”. @ Inizio d’anno positivo per i vini monferrini. A dirlo il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che al 31 maggio ha segnalato un incremento dell’imbottigliato per le 13 denominazioni tutelate pari al 5%, il dato più alto negli ultimi 4 anni. Bene le Docg, con la Barbera d’Asti a +1,4% e il Ruché di Castagnole Monferrato a +5,7%. Non arresta neppure il Piemonte Doc, salito del +8,1%. Un aumento che per il presidente del Consorzio Filippo Mobrici: “Conferma la solidità delle aziende e la salubrità del comparto, sottolineando quanto, in condizioni di normalità, i nostri vini siano proiettati ad esprimersi sempre di più”. Interessante poi un en plein che secondo il Consorzio consente di aprire una riflessione sul trend dei consumi. E’ il vino rosato, che nella versione Piemonte Doc Rosato ha registrato un + 171,2% e in quella Monferrato Doc Chiaretto è cresciuto del +39,4%, a dimostrazione del crescente interesse per i “pink wine”. (Il Monferrato) @ Su ilGusto.it Paolo Massobrio racconta le etichette dei Tommasi, storica famiglia del vino che firma etichette che permettono di fare un giro nelle migliori zone vitivinicole d’Italia: dal Lugana del Lago di Garda al Cabernet Sauvignon maremmano; dal Brunello di Montalcino all’Amarone che esprime l’essenza della Valpolicella. @ Novità in casa Fantini Group. Dopo la Sicilia, la cantina di Ortona (Chieti) ha annunciato lo sbarco anche in Sardegna con quattro etichette che esordiranno sul mercato con il nuovo brand Atzei. “Lo abbiamo svelato a gennaio ai clienti nel mondo e abbiamo registrato un interesse incredibile” spiega il fondatore e ceo di Fantini Valentino Sciotti. (QN)

Il Pensiero

Le delizie gastronomiche italiane andrebbero tutelate per legge. Ne è convinto Cesare Lanza, che su La Verità celebra il pesto fatto secondo la più rigorosa tradizione genovese. “Ieri - racconta - per provocare mia moglie ho portato a casa un barattolo di pesto acquistato in rosticceria; e lei immediatamente è inorridita, leggendo che tra gli ingredienti c’erano il latte e le noci. Oltre agli insopportabili conservanti. Al di là del latte, che non c’entra nulla, e delle noci, temerariamente inserite al posto degli obbligatori pinoli, fondamentale è il basilico. Quando si può, bisogna procurarsi quello di Prà: più piccole e tenere sono le foglie, più fine e saporito sarà il pesto. Importante anche usare il mortaio, per pestare gli ingredienti. E l’olio non deve essere forte e pesante, ma leggero e delicato. Altra raffinatezza: affinché l’aglio non sia troppo aspro, bisognerebbe procurarsi quello di Vessalico, in provincia di Imperia”.

La curiosità

Raccontare una fiaba a tavola attraverso un menu. E in tedesco. E’ quanto fatto dagli studenti dell’Alberghiero di Mondovì, vincitori del concorso “Deutsch num Anbeiben, la cucina da favola” ideato dal Goethe Institut di Torino per promuovere la lettura creativa nell’insegnamento delle lingue straniere negli istituti alberghieri d’Italia. La richiesta era: “Creare un personalissimo menu da città o da campagna producendo una breve videoricetta”. Da qui il video di presentazione del menu interamente in lingua tedesca, che andava dall’antipasto “l’uovo nuvola con crema di piselli e asparagi” alla “passeggiata nel bosco”, accompagnato da un long drink. Una scelta che ha funzionato, superando le 60 scuole in gara provenienti da tutta Italia. (La Stampa)

Animalia

A Stupinigi infuria la polemica attorno al possibile inquinamento acustico e luminoso e alla stessa sopravvivenza dei pipistrelli, che sarebbe messa a rischio dai concerti di Sonic Park. Gli studi naturalistici sono stati consegnati, il parere favorevole dell’Ente Parchi è già arrivato e a Nichelino è tutto pronto per l’inizio della stagione dei concerti. Ma gli animalisti non si arrendono. (Corriere della Sera ed. Torino) @ L’airone giramondo torna a casa in Lomellina. Dopo un volo di 8 mila chilometri Beppe, magnifico esemplare di migratore rosso che fa parte del progetto Purpurea firmato dal Cnr e dall’Università di Pavia, ha ripreso il suo posto per nidificare nella terra delle risaie, lo stesso territorio dello scorso anno che ha ritrovato grazie al suo istinto di padrone dei cieli. (QN)

L'assaggio

L’assaggio di oggi è al ristorante San Martino 26 (via S. Martino, 26 • tel. 0577 940483) di San Gimignano (FI). Una cornice suggestiva per un locale senza tempo che offre un’esperienza unica e dal sapore orientale grazie ai piatti del bravissimo Ardit Curri. Proposte ghiotte come il carciofo, zucchina, cicoria “fiori gambi primizie”; il salmone, soia, miele, cipollato, cetriolo e agrumi “sashimi sake”; il raviolo jiao-zi paris 2020 con maiale, verza, zenzero, lime, soia e mirin accanto ai testaroli al pesto di basilico, pomodoro e parmigiano, oppure ancora la faraona con foie gras, sedano rapa e verza. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio.

Il vino

Il Barolo 2017 di Castello di Perno di Monforte d’Alba (CN). Un Barolo decisamente moderno, elegante, pregnante nell’acidità, intriso di tannini ben inquadrati e mai fuori posto, pronto alla beva e diretto nei profumi di menta, spezie orientali e frutta rossa matura. Abbandoniamo il calice incuriositi da quello che potrà raccontare negli anni.