La Notizia

Prendono sempre più forma le regole che gli italiani dovranno seguire per Natale. Qualche misura è ancora in ballo, ma la cornice di ciò che sarà consentito, e soprattutto di ciò che sarà vietato, durante le feste è ormai chiara: chi ha in programma di muoversi dalla propria regione dovrà organizzarsi entro il 20 dicembre. Cene e pranzi a casa saranno consentiti solo con il nucleo famigliare più ristretto e i ristoranti saranno aperti il 25, 26 dicembre e 1° gennaio, ma negli hotel sarà consentita soltanto la cena in camera per Capodanno. Per disincentivare gli spostamenti all’estero, il ministro della Salute Roberto Speranza ha poi confermato l’obbligo di quarantena al ritorno dalle vacanze. (Repubblica) @ Intanto, sono ore decisive anche per il futuro di bar e ristoranti. Solo oggi si saprà se e quando potranno riaprire realmente (Ma a chi conviene? Il Governo pensa che i ristoranti abbiano il personale in cantina con le derrate alimentari che può richiamare a giorni alterni? NDR). Per il resto, i ristoratori e i gestori dei bar che finora hanno potuto lavorare solo con l’asporto e le consegne a domicilio sperano che anche in Lombardia, con il passaggio a “zona gialla”, possano riaprire già da domani: fino alle 18 per il servizio normale e fino alle 22 per asporto e delivery. (Repubblica) @ In questo scenario, su La Verità si legge anche che “Bar e ristoranti potevano restare aperti da subito” e che “Conte li ha chiusi contro il parere del Comitato Tecnico Scientifico”. Per i tecnici del Cts infatti sarebbero bastati i protocolli esistenti. E il nodo da sciogliere resta quello degli alberghi montani: il ministro di Leu Speranza e i colleghi piedini vorrebbero chiuderli fino all’Epifania, mentre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti vorrebbero tenerli aperti. Ma stanti così le cose, ogni decisione a riguardo “sembrerebbe una beffa” (idem come sopra. NDR) @ Sulla chiusura delle località montane interviene anche il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz, che su La Stampa dichiara: “Il Governo non capisce le esigenze della montagna: vedono le nostre valli come un parco giochi delle grandi città”. @ Superando i confini nazionali, si apprende poi che l’Unione Europea ha salvato le messe. Bruxelles ha infatti aperto alle liturgie in presenza, ma senza canti (Ma vi rendete conto che questa è la cronaca dei frizzi e lazzi e non di qualcosa di serio? NDR). @ Due commenti interessanti, a margine di queste notizie, si leggono infine sul Giornale, dove Michele Silenzi scrive “Dopo la pandemia non saremo più come prima. Speriamo di no…”, e su Italia Oggi, dove Guglielmo Pelliccioli si chiede cosa faremo nel prossimo Natale. “Tutto quello che non siamo riusciti a fare nei precedenti Natali - scrive - che spesso abbiamo sprecato”.

Svolta dell'Onu sulla cannabis e il vincitore di Panetthòn

Svolta dell’Onu sulla cannabis, che non è più considerata una droga pericolosa. Dopo 50 anni, la svolta storica è avvenuta ieri grazie alla decisione delle Nazioni Unite che, riconoscendone le proprietà curative, ha rimosso la marijuana dalla black list delle sostanze nocive. (La Stampa) @ Addio ad Henri Chenot, il guru che mise a dieta i vip. Scomparso ieri a 77 anni, ebbe tra i suoi pazienti personaggi noti come Berlusconi, Pavarotti, Naomi Campbell, Flavio Briatore e Zinedine Zidane. Ne parlano tutti i giornali (che fra i Voi hanno dimenticato Giacomo Bologna, il quale si rivalse della dieta invitandolo una sera a cena nella sua tavernetta e portandolo con noi a fare le “meno venti” Ndr) @ Nuovo vincitore per Panetthòn. La sfida solidale fra i migliori panettoni artigianali del Veneto, ideata dal padovano Daniele Gaudioso insieme a Paolo Brinis e Federico Menetto, seppur con nuove modalità, si è svolta nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia. Ad aggiudicarsi il premio per il miglior dolce natalizio è stato Renato Bosco, innovatore della pizza contemporanea e storica presenza del Golosario. Per lo chef patron di Saporè (San Martino Buonalbergo, Verona) si tratta della seconda vittoria, dopo quella conseguita nel 2018. (Corriere Veneto) @ La sfida green è il governo del territorio. Non ha senso pensare a un’apocalisse per salvare la natura, serve piuttosto una nuova “civilizzazione antropica” che rilanci le relazioni compromesse dalla globalizzazione. E’ il tema affrontato nel libro di Alberto Magnaghi dal titolo “Il principio territoriale” presentato in un ampio approfondimento su Repubblica. @ Da leggere, su Avvenire, è poi la storia di Emanuele Lecce, lo chef emergente che in Sila gestisce insieme alla sua famiglia un ristorante in cui più volte ha accolto i giovani disabili dell’associazione cosentina “Gli altri siamo noi”, impegnati in un percorso di formazione alla scoperta della cucina tradizionale calabrese. @ Il mascarpone piace all’estero: nel 2019 le vendite oltre frontiera sono aumentate del + 6,5% e nei primi otto mesi del 2020 hanno registrato un +15%, con punte del +20% in Germania, Francia, Belgio e Inghilterra. Due le motivazioni alla base di questa crescita: il mascarpone è un prodotto naturale ed è legato al tiramisù, il dolce italiano più conosciuto nel mondo. (Ed anche il dolce più attuale in questo periodi di lockdown. NDR)

Storie di vino

Storico record per il Prosecco. Con la chiusura dei ristoranti e l’aumento dei brindisi tra le mura domestiche, le bollicine venete nel solo mese di ottobre hanno registrato vendite per oltre 53 milioni di bottiglie. Penalizzato invece l’Amarone, mentre tengono i Colli Euganei. (Corriere di Verona) @ Nuovo successo per la cantina Sartarelli, che con il suo Verdicchio di Jesi superiore “Balciana" 2017 ha ricevuto l’Italian White Trophy all’International Wine Challenge di Londra. Per la cantina, si tratta del secondo riconoscimento ottenuto nel contest londinese, dopo quello del 1999 con il Balciana 1997. @ E in tema di vino, su La Stampa di oggi Paolo Massobrio racconta i vini prodotti in Val Tidone da Gaia Bucciarelli, titolare della cantina Santa Giustina. Mentre sulla pagina Facebook è stato pubblicata la video intervista di Andrea Voltolini a Paolo Massobrio sui personaggi del vino raccontati nel libro "Del bicchiere mezzo pieno"

Il pensiero

Quello di oggi è affidato a Massimo Cacciari, che su La Stampa spiega come evitare la bancarotta generazionale. “Il problema - scrive - oggi è questo: da dove ottenere le risorse per evitare, se non la bancarotta tout court, certo la bancarotta generazionale, e cioè l’indecente scaricare su giovani e non nati la montagna del debito che ci troveremo dopo Covid e vaccino? Di questo deve parlare il Governo. Altro che mitragliate di Dpcm sulle buone pratiche anti-contagio. Queste ce le spieghino pure virologi e medici”. (Bravo Cacciari, è cosi: è una gran caciara. Ndr)

L'assaggio

Il vino

Brindiamo con i vini di Villa Bogdano di Lison (VE). Una Tenuta nata nell’Ottocento che dal 1993 coltiva in regime biologico e dal 2016 può contare su una nuova proprietà e un nuovo progetto. Il loro Lison Classico 2018 ha ricevuto quest’anno il Premio Top Hundred ma meritano l'assaggio anche gli altri vini bianchi, come il Pinot Grigio delle Venezie 2018 e il Veneto Chardonnay riserva 2018 “187”, e i rossi come il Lison Pramaggiore Refosco dal Peduncolo Rosso”. La degustazione di Paolo Massobrio e Marco Gatti a questo link.