La Notizia

Il caro gasolio ferma i pescherecci dell’Adriatico. A Chioggia lo sciopero dei pescatori va avanti ad oltranza e ieri il distretto del Nord Adriatico (Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) ha inviato al ministero delle Politiche agricole e al sottosegretario per il comparto una lettera in cui chiede l’apertura di un tavolo di crisi con i ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell’Economia, ma anche il rapido utilizzo del credito d’imposta previsto con il decreto legge 21/2022 ancora inattuato, la proroga del contributo anche al secondo trimestre 2022, la cassa integrazione salariale per gli operai agricoli, oltre a risorse finanziarie comunitarie aggiuntive che possano pure tradursi in una compensazione economica agli operatori del settore. (Corriere di Verona) @ Una protesta che si è estesa anche alle altre coste dell’Adriatico: ad Ancona le barche sono ferme da 15 giorni contro il prezzo di 1,20 al litro del carburante. E 200 pescherecci hanno bloccato il porto di Manfredonia. Intanto, sulle tavole spopolano orate dalla Tanzania e pangasi del Vietnam. (La Repubblica) @ Siccità e caro petrolio fermano anche il grano e il raccolto italiano perde fino al 30% della produzione. Su Repubblica il caso dello stabilimento della Granoro, in Puglia, che oggi produce in perdita a causa del picco improvviso dei prezzi. @ Nei campi mancano 100 mila lavoratori stagionali. Per Confcooperative il problema si avverte in modo particolare perché la pandemia ha cambiato i “flussi”, spingendo gli stagionali extracomunitari verso paesi del Nord Europa, dove le retribuzioni sono più alte. Coldiretti, ieri è tornata a porre sul tavolo la questione burocratica, chiedendo di velocizzare il rilascio dei nulla osta per i lavoratori extracomunitari, mentre Fai Cisl ha caldeggiato la regolarizzazione dei 250 mila lavoratori già in Italia. “Prima di preoccuparsi di far arrivare gli stagionali - spiegano - bisognerebbe pensare a quei 250 mila clandestini che non possono essere assunti perché non hanno il permesso di soggiorno”. (Avvenire) @ Via alla costituzione di una newco di investitori che metta sul piatto sette milioni di euro e rilevi il 23,4% della Collina dei Ciliegi Invest, che controlla la cantina veronese La Collina dei Ciliegi, con annessa struttura alberghiera, e la società commerciale in partnership con i francesi di Advini. I 7 milioni di euro saranno reinvestiti nell’acquisto di terreni, macchine agricole e nella costruzione di una wine farm. E il progetto dell’azionista di controllo della cantina, Massimo Gianolli. (Italia Oggi)

Cavalieri del lavoro, guru del caffè e il risotto digitale

Sette nuovi Cavalieri del Lavoro riconosciuti nell’agroalimentare dal presidente Sergio Mattarella. Si tratta di quattro donne e tre uomini: Chiara Soldati (ad de La Scolca di Gavi); Rosi Zuliani (Sgaravatti Geo); Olga Urbani (presidente di Urbani Tartufi); Margherita Fuchs Von Mannstein (presidente di Birra Forst); Carmelo Giuffrè (presidente di Irritec); Andrea Rigoni (presidente di Rigoni di Asiago) e Adolfo Valsecchi (ad di Generale Conserve). (Italia Oggi) @ Su Avvenire l’appello di gusto di Paolo Massobrio è rivolto al narcisismo, un atteggiamento visibile anche nella ristorazione. Utilizzando una metafora “cuciniera”, Massobrio sostiene che l’antidoto al narcisismo sia l’attaccamento alla realtà, la capacità di interpretarla non immaginandosi eroi solitari, ma cercando compagni di strada con cui costruire il bene comune. “Non ci si salva da soli - scrive - Non si fanno fughe in avanti davanti alla costruzione di equilibri necessari alla pace. E questo, purtroppo, più di qualcuno non lo ha capito”. L'articolo a questo link. @ Milano è diventata un luna park, specialmente dal punto di vista gastronomico. Lo scrive Cristina Bartelli, che su Italia Oggi critica l’intento pedagogico (e pure con la puzza sotto il naso ndr) delle nuove torrefazioni milanesi, che sempre più spesso sembrano voler dire: “I caffè bevuti finora a Milano fanno tutti schifo. Siamo qui a farvi vedere la luce del chicco, non ringraziateci, ma pagateci profumatamente”. @ Su La Stampa di Alessandria è invece da leggere la storia di Nordelaia, il resort di Cremolino con spa e ristoranti che a maggio ha organizzato una cena di raccolta fondi per i profughi della guerra. Una precisa volontà della proprietà: una coppia, lui di famiglia ucraina naturalizzata belga, lei russa ma da sempre monegasca. Il racconto di Valentina Frezzato. @ Nella biblioteca del Duomo arriva il “risotto digitale”. L’iniziativa è della testata GialloZafferano, che ha donato alla Veneranda Fabbrica del Duomo un’esclusiva collezione di NFT (Non fungibile token) con le ricette iconiche del made in Italy tra cui quella del risotto allo zafferano dello chef Negrini. L’approfondimento di Mimmo Di Marzio sul Giornale. @ “Per fare amaretti rifiutai tanti soldi. Mio fratello mi diede del matto”. A parlare è Giuseppe Vincenzi, il re veronese dei biscotti che sul Corriere della Sera racconta la storia del suo impero. “Andai fino in Giappone per prendere la macchina per stendere la sfoglia e in Belgio per quella per i savoiardi”.

Enogastronomia politica

Acque agitate nelle stalle del Sud Italia: da mesi gli allevatori casertani accusano di essere soggetti ad abbattimenti arbitrari delle bufale infette da brucellosi, ma più che da questioni sanitarie, le polemiche sull’abbattimento dipendono dal derby economico fra Salerno e Caserta. E intanto la sinistra locale si spacca in fazioni: a favore o contro il governatore De Luca. L’articolo di Carlo Cambi su La Verità.

L'assaggio

Al ristorante Remulass (via Nino Bixio, 21 • tel. 0252517356) di Milano. Nel centro della città, un locale caldo e familiare dove gustare una cucina che valorizza i prodotti della terra con piatti semplici e ben fatti: dalle polpette di bollito con ketchup fatto in casa al “risotto del momento” (per noi con ricotta affumicata, broccolo, prezzemolo, slaccia e aglio nero); dalla terrina d’anatra con radicchio alla teoria di proposte vegetariane. Su ilGolosario.it la sosta di Francesco Seghezzi.

Il vino

E’ l’Albana “Albarara” 2021 di Tenuta Santa Lucia di Mercato Saraceno (FC). Nel calice ha colore oro pieno brillante. Al naso ha note calde, intense e piene di frutta matura. Metallico, minerale. Molto buono in bocca, elegante, fresco, dritto e persistente. E’ uno dei migliori assaggi di Albana raccontati da Paolo Massobrio a questo link.

Avviso ai lettori

La Notizia del Giorno si ferma per il ponte del 2 giugno. Ci ritroviamo lunedì 6 con la rassegna stampa commentata da Paolo Massobrio