Considerazioni sul cibo dalla voce di un giovane agricoltore: la storia di Kazuaki Iwata di “Mori no Umagoya” della prefettura di Tottori

Nel 2018 Kazuaki Iwata si è trasferito nel comune di Chizu della prefettura di Tottori insieme a tutta la famiglia; sono in sette, cinque persone e due cavalli, Kotaro e Fukunosuke. Vive facendo l’agricoltore grazie all’aiuto dei due cavalli e curando i boschi. “Il mio scopo è riprendermi in mano la vita senza dipendenza dai combustibili fossili e tramandare questi valori alla generazione successiva.” Con questa condivisione di obiettivi ha iniziato a pubblicare una circolare “Cavalli che lavorano” insieme agli altri colleghi di tutto il Giappone che arano o trasportano le merci con i cavalli.
Alcuni potrebbero essere dubbiosi se possa servire davvero questo tipo di agricoltura per sfamare il mondo, ma è anche vero che è stata la concentrazione dell’interesse della società sulla produttività e sull’efficienza economica la causa delle crisi mondiali di oggi. Attraverso l’aratura con il cavallo Iwata prova a cercare una riposta più giusta per il nostro pianeta.

 

Non potevo pensare che continuasse ad andare così bene…


“Fu il grande terremoto del 2011 a spingermi a pensare all’uso dei cavalli.”
Cessò la fornitura di luce, scarseggiava la benzina e fu bloccata la distribuzione del cibo. Osservando che il funzionamento di una città era stato completamente paralizzato, mi sono reso perfettamente conto della “fragilità della vita moderna”. Senza elettricità tutti vanno in tilt. È una vita che non funziona senza combustibili fossili. Non potevo non pensare a cosa sarebbe potuto succedere ad un paese come il Giappone che ha solamente il 5 percento di autonomia energetica e alla impossibilità di rifornirlo in caso di emergenza. Questo non è un problema che riguarda solamente il nostro paese perché in tutto il mondo si comincia ad intravedere la fine delle risorse. Dicono che finirà il petrolio tra 46.2 anni, il gas naturale tra 59 anni e il carbone tra 118 anni. Significa che già la generazione dei nostri figli non può permettersi di contare sui combustibili fossili. Il tasso di autosufficienza alimentare del Giappone è del 38 percento. Ma a ben guardare, anche per l’agricoltura giapponese si usano fertilizzanti e diserbanti fatti con materie importate e poi agli aratri e ai trattori serve benzina cioè un combustibile fossile. Con queste considerazioni non so come si possa sperare di poter continuare a vivere comodamente come prima.”

“Quando mi licenziai da un’azienda produttrice di semiconduttori per imparare la permacultura nella prefettura di Gifu e di Yamanashi ho appreso anche ad arare con il cavallo. Nel 2018 mi sono trasferito con la mia famiglia e due cavalli, siamo in sette, nel comune di Chizu della prefettura di Tottori e ci sto dando dentro con l’agricoltura unita alla selvicoltura.”
ph02.jpgLascia liberi i cavalli nel terreno abbandonato e i cavalli mangiano le erbe. Per i cavalli le erbe sono fonte d’energia e per di più con il loro pascolo si facilita la bonificaph03.jpgI cavalli non sono come una macchina e cambiano il loro umore ogni giorno. C’è anche un giorno in cui dimostrano poca voglia di lavorare

Vorrei tramandare le conoscenze per rendere possibile una vita senza contare sui combustibili fossili.


“Dicono che l’aratura con il cavallo in Giappone sia sparita intorno al 1955. Non è un caso che questo periodo coincida con la legge per la promozione dell’agricoltura meccanizzata andata in vigore nel 1953 (abrogata nel 2018) che favorì l’introduzione dei trattori e degli altri attrezzi motorizzati con combustibili fossili.
Se qualcuno mi chiedesse se l’aratura con il cavallo potrà diventare un’alternativa ai combustibili fossili e se potrà sostenere il fabbisogno dell’intero paese dovrei rispondere di no. Allora perché faccio questo? Mentre cercavo il senso di questa scelta ho conosciuto Akiyuki Miyazaki, medico dell’ambulatorio dell’Isola di Fukue, Nagasaki e ho condiviso perfettamente il suo pensiero. Se perdiamo questo momento non potremo mai più conservare né le tecniche di produzione né la vita che vivevamo prima di diventare dipendenti dai combustibili fossili. Proprio questo è l’ultimo momento che ci è stato concesso. Altrimenti perderemo tutte queste conoscenze e non riusciremo più a tramandarle alle generazioni successive.
Direi che io sono stato molto fortunato ad aver potuto imparare la tecnica di aratura con il cavallo da chi la praticava una volta. Questa persona oggi ha più di 90 anni, mentre quasi tutti gli ottantenni se interrogati direbbero che ne hanno sentito parlare ma che non l’hanno mai praticata personalmente. Se noi non ci mettiamo in azione questa tecnica sparirà.”

“Credo che sia lo stesso ragionamento che si può fare sulla biodiversità. Come abbiamo bisogno di più specie per la sopravvivenza della Terra così bisognerebbe possedere la conoscenza di tecniche diverse come questa per la sopravvivenza degli esseri umani. Se continuiamo a vivere in modo moderno perderemo i saperi che ci potrebbero salvare nel giorno in cui le risorse energetiche si esauriranno. Per questo ha senso tenerli vivi. Anche un filo sottilissimo, se non è interrotto, un giorno potrebbe essere utile. Credo che l’aratura con il cavallo vada salvata come una specie in via d’estinzione.”
ph04.jpgImpara la tecnica dell’aratura da chi ha un’esperienza. Ci sono tanti trucchi da apprendere: la posizione della schiena, come camminare, l’impostazione degli attrezzi, l’angolo da tenere con l’aratro, come regolarlo e la tipologia di aratura

L’agricoltura non deve separare il campo dai boschi


“Attraverso la lavorazione del terreno con il cavallo vorrei realizzare un’agricoltura che non tenga separato il campo di coltivazione dai boschi. Il rapporto tra boschi, fiumi e mari oggi giorno è stato ben compreso ma questo vale anche tra boschi e campi. Salendo oltre i campi di coltivazione si trovano boschi e il rapporto tra questi due ambienti è molto forte e inscindibile. Basta immaginare come vivevamo in un villaggio di una volta. Nelle risaie e nei campi coltivavamo riso e verdure e andavamo nei boschi a fare la legna per scaldarci, mentre le foglie cadute venivano utilizzate come humus per fertilizzare il campo. I boschi, i campi e la vita quotidiana si trovavano molto più vicini e tutto faceva parte della natura. Invece nella società di oggi queste tre cose vengono considerate separatamente. Quindi la gente guarda ad un campo esclusivamente come ad un terreno da coltivare dimenticando il suo rapporto con i boschi. L’aratura viene fatta con il trattore, si usa il fertilizzante e si butta il diserbante senza mettersi mai in discussione.”
ph05.jpgI boschi e i campi si trovano vicini. All’aratura si aggiunge anche l’humus delle foglie cadute dai boschi mentre l’aratura stessa dà al terreno dei boschi il letame di cavallo. La presenza del cavallo lega i boschi ai campi.ph06.jpgBonifica di un prato tra i boschi. Proprio utilizzando il cavallo si riesce a lavorare anche in un posto difficile

È difficile renderci conto del nostro rapporto con la Terra se facciamo “una vita d’acquisto con il denaro”


“Cerco di non distinguere il lavoro dalla vita ma di tenerli sempre uniti. Questo concetto è come dire che “l’agricoltura non deve distaccare il campo dai boschi”. Vorrei eliminare le barriere dalla mia vita. Invito i miei figli al mio posto di lavoro e cerco di farli lavorare insieme a me quanto più possibile; dal trapianto delle piantine di riso alla raccolta fino al diradamento dei boschi e così via. Durante il lavoro di diradamento come incoraggiamento dico loro: “Sapete che vendendoli come legna diventano denaro e così potremo mangiare una bella scodella di ramen!” Ma in fondo spero che dicendo così impareranno cosa significa lavorare.”
ph07.jpgAppianamento della risaia trainato dal cavallo. Iwata porta i figli dove lavora quanto più spesso possibile.“Il problema sociale di oggi deriva dall’eccessiva importanza data alla “vita d’acquisto con il denaro”. Per questo è difficile far percepire i problemi reali della Terra. Si può vedere che le aziende impegnate per eliminare l’emissione di carbonio sono sempre di più, le ricerche sulle automobili elettriche vanno avanti e l’applicazione dell’energia riciclabile è in costante aumento. Quindi quando si acquistano queste cose si può pensare senza dubbio di aver fatto una buona cosa per la Terra. Ma magari sono stati utilizzati combustibili fossili in qualche fase della produzione dove non si sa.
I combustibili fossili sono come una droga. Bastano per avere l’aria condizionata o per illuminare la tua casa o poter girare in macchina e tutto sembra a posto. Da quando conosci quelle comodità il tuo corpo le vuole costantemente ed è difficile eliminarle dalla tua vita.”

“Anch’io acquisto sia i vestiti che i libri con il denaro e non faccio mica una vita da primitivo. Ammetto che non possiamo vivere senza queste cose. Nonostante tutto vorrei non perdere di vista che anche gli esseri umani fanno parte della Natura.
Ai miei figli suggerisco di creare giochi utilizzando le cose che ci sono intorno. Vorrei che imparassero a creare qualcosa con le loro mani e che gli desse una soddisfazione, che accumulando queste esperienze germinasse il seme dell’autonomia dentro di loro. Io credo in questo.”
ph08.jpgHa costruito un parco giochi in mezzo al bosco sperando che i figli imparino come devono affrontare la vita con la natura passando il tempo nei boschi

Valori da tenere cari per vivere in un periodo di scarsità dell’energia.


“Nel 2021 abbiamo fondato NPO “Soramizuchi Coltivazione Naturale” alla guida del Comune di Chizu”. Facciamo una coltivazione senza fertilizzanti nonché senza diserbanti. Nel mio orto sono ancora nella fase sperimentale e la raccolta dell’altro giorno è stata di un pomodoro solo. (ride) Ma quando ho messo in bocca questo pomodoro sono rimando impressionato dal suo gusto. Era il gusto di un essere vivente! Mi ha fatto capire che nel mondo della natura anche una verdura è un essere vivente.
Idem il riso. Nella mia risaia lascio crescere anche le erbe; allora le piante di riso cercano di crescere più di altre erbe e quindi contengono dentro la vitalità. Lo sento al momento della raccolta quando tocco la parte bassa dei fusti con il falcetto.”
ph09.jpgSemina il riso direttamente a terra. Cerca sempre di capire il momento giusto di ogni intervento secondo le esigenze della pianta come essere vivente non per la produttività o la comodità lavorativa.ph10.jpgRaccoglie a mano perché sente la vitalità del riso quanto lo tocca con il suo falcetto.“So anch’io che mi è permesso di fare l’agricoltore in questo modo perché è per il consumo famigliare e non per guadagnare il pane. Parlando della produttività o dell’efficienza economica non può stare in piedi. Ma nello stesso tempo penso: quando mai con l’agricoltura d’oggi il riso viene considerato come un essere vivente? Già solo pensare al trapianto delle piantine o alla maniera del trapianto è fatto considerando esclusivamente la nostra comodità.”

“Avendo contatti con i cavalli ogni giorno sento la natura selvaggia che conservano dentro e questo mi convince che anche loro sono una parte della natura.
Attraverso mille conversazioni senza parole, si crea la capacità comunicativa reciproca secondo la reazione della controparte e quindi ci vuole tempo per poter cominciare a lavorare bene insieme in campo. Però, a differenza dei campi e dei boschi che abbisognano di tempo per manifestarsi, i cavalli mi danno segnali ogni volta. Capisco che oggi non hanno voglia di lavorare, ah questa volta vuole andare in questa direzione, stavolta viene distratto dall’erba del campo vicino, è tutto così immediato.
Ho imparato che se creiamo un rapporto con il cavallo senza fiducia, non riusciremo mai a costruire una squadra e che senza rispetto non ci ubbidiscono. Attraverso le conversazioni senza parole possiamo costruire sia la fiducia che il rispetto; io lo vedo come qualcosa di simile al costruire un rapporto con la natura, i boschi e i campi; se tutte le creature vivono in armonia, l’ambiente intorno a noi, esseri umani, diventa finalmente completo. Collaborando con la natura anche la nostra vita si completa. Sto imparando questa sensazione fisicamente dai cavalli.”
ph11.jpg“La bellezza paesaggistica creata dalla presenza dei cavalli è uno dei valori della lavorazione del terreno con il cavallo” dice Iwata“Sia la nostra vita che l’agricoltura che pratico io oggi sono più scomode che comode. Però a volte rimango incantato per la bellezza di qualche istante, indefinibile con poche parole. L’altra sera per qualche motivo è andata via la luce allora mi è venuto in mente di passare il tempo a lume di candela. Era così bello ed emozionante il lume delle candele. Come vedere un cavallo che sta sul campo in controluce. Questo potrebbe essere già un motivo bastante per scegliere la lavorazione del terreno con il cavallo.
Vivendo insieme ai cavalli scopriamo cosa dobbiamo tener caro in questo periodo di carenza dell’energia. Se ci si allontana dall’idea di massima efficienza e di produttività, si possono trovare i valori nascosti di questa scelta che sono importanti da trasmettere.”
ph12.jpgLa circolare viene pubblicata una o due volte all’anno.
(Informazioni)
Instagram:@mori.no.umagoya 
link 

 

 

【若き生産者の声から食を考える】
馬の力を借りて田畑を耕し、森を管理する
鳥取「森のうまごや」岩田和

text by Sawako Kimijima

岩田和明さんが2頭の馬、耕太郎と福之助と共に家族7人で鳥取県智頭町(ちづちょう)へ移住したのは2018年。馬の力を借りて田畑を耕し、森の管理をする日々を送っています。化石燃料に頼らない暮らしを取り戻し、次世代へつなぎたい――各地で馬耕や馬搬に取り組む人たちと会報『はたらく馬』を発行し始めたのはそんな思いからでした。「馬耕で人類の食を賄えるのか?」という声もあるかもしれません。しかし、生産性や経済効率という尺度が地球の危機を招いているのもまた事実。地球にとって良い答えとは何なのか、岩田さんは馬耕を通して探し続けています。

これまで通りの生活を続けていいとは思えなかった

馬耕に取り組むきっかけは、東日本大震災でした。
電気が止まり、ガソリンは不足し、食品の流通はストップ。都市機能がマヒした状態を見て、「現代の暮らしとはなんと脆いのか」と痛感したことに始まります。
電気が止まればすべてが止まる。化石燃料なくして成り立たない暮らしです。エネルギー自給率がたった5%で、有事になればエネルギーの入手が困難になるであろう日本が、こんな暮らし方でいいのだろうか。考えずにいられませんでした。日本だけの問題ではなくて、地球の資源そのものの限りが見えています。石油はあと46.2年、天然ガスは59年、石炭は118年で枯渇するとも言われる。子供たちの世代はもはや化石燃料に頼れない。日本の食料自給率は38%ですが、自給しているとされる作物も栽培に必要な肥料、農薬、耕運機やトラクターの燃料などの資材は輸入に依存し、しかもその原料がまた化石燃料。という事実を直視すると、どうしてもこれまで通りの生活を続けていいとは思えなかったのでした。

半導体を作る会社を辞めて、岐阜県や山梨県でパーマカルチャーに触れていた時に出会ったのが馬耕です。2018年、2頭の馬と一緒に家族7人で鳥取県智頭町に移り住み、農林業一体型の耕作に励んでいます。


化石燃料に依存しない暮らしの技を継承する

日本における馬耕は1955年頃を境にほぼ姿を消したと言われています。1953年に農業機械化促進法が施行(2018年廃止)され、トラクターなど化石燃料を動力源とする農機具が普及した時期と重なります。

化石燃料へのアンチテーゼとして馬耕に取り組んだとして、馬耕で日本の食を支えられるのかと問われれば無理と言わざるを得ません。どんなに化石燃料からの脱却を訴えたところで馬耕が広まるとも思えない。では、何のために馬耕をやるのか? その意味を考え続ける中で、牛耕で米をつくる長崎県福江島の診療所の医師、宮崎昭行さんと意気投合しました。化石燃料に頼らない生産技術や暮らしの技を残そうと思ったら、今が最後のタイミングだってことです。今を逃すと完全に失われてしまい、継承できなくなる。
僕は運よく馬耕の経験者から技を教わることができました。昔、馬耕をやっていたというその人は90歳。80歳前後になると「馬耕? 聞いたことはあるけれど、自分ではやっていない」という人がほとんどです。今、僕たちがやらなければ、馬耕の技術は絶えてしまうでしょう。

生物多様性と同じだと思うのです。地球の存続のために様々な種が必要であるように、人類の存続のためには様々な技が必要です。現代の生活様式のままでは、化石燃料が枯渇したら、生きる術を失いかねない。化石燃料に依存しない暮らしの技は保持されたほうがいいんです。細い糸でも切れずに続いていたなら、きっといつか役に立つでしょう。絶滅危惧種として馬耕は存続されなければならないと思っています。


森と畑を分けない農業

馬耕によって僕が行なうのは、森と畑を分けない農業です。森・川・海のつながりは随分理解されるようになりましたが、森と畑も同じなんですね。畑の上流に森がある。深く結びついて分かちがたい関係です。昔の里山の暮らしを思い浮かべるとイメージしやすいかもしれません。田畑で作物を育て、山で薪を集めて暮らしの燃料とし、落ち葉を肥料として畑にすき込む。森と畑と人の暮らしが自然の中で一体でした。しかし、現代では、森は森、畑は畑、別々の存在として切り離して考える。すると、人は畑を栽培のための場所と捉え、自然の一部として見なくなります。トラクターで耕し、化学肥料を与え、農薬を撒くことに疑問を抱かなくなるのです。

「お金で買う暮らし」は、地球への影響の実感が湧きにくい

仕事と暮らしを分けずに一体で捉えるようにしています。森と畑を分けない農業と近しい考え方かもしれません。暮らしの中の垣根をなくしたい。仕事の場に子供を巻き込み、田植えや稲刈り、森の間伐など、なるべく一緒にやっています。自ずと食べ物は自然からできているのだと知るのではないでしょうか。間伐では「薪として売ったら、地域通貨が手に入って、ラーメンが食べられるぞ!」とはっぱをかける(笑)。働く意味も感じてもらえるんじゃないかな。

現代の問題は「お金で買う暮らし」が行き過ぎた点でしょう。「お金で買う暮らし」は、地球への影響の実感が湧きにくい。たとえば、脱炭素社会を目指す企業の施策はたくさんあって、EV車の開発は進み、再生可能エネルギーの使用も促進されています。それらを購入する時、きっと人は地球に良い選択をしたと思うはずです。でも、見えないところで化石燃料が使われていることに変わりはなかったりする。
化石燃料は麻薬のようなものです。暖房も冷房も、明るく照らすのも車を走らせるのも、何でもできる。一度その恩恵にあずかってしまうと、依存体質ができあがって、やめるのがむずかしくなります。

僕自身、服も本もお金で買っていますし、原始的な生活を送っているわけではありません。お金で買う暮らしを受け入れざるを得ない現実を受け止めつつ、それでも、人間は自然の一部であることを見失わないようにしたい。
子供たちには、身の周りのもので工夫して遊ぶように促しています。自分の手で物を作り出せると知り、自分の手が作り出した物で満たされる、その経験を積むことが自立につながる、と僕は考えています。

エネルギー下降時代を生きていく上で大切にしたい価値観

智頭町を中心に自然栽培に取り組むメンバーが集い、2021年にNPO法人自然栽培そらみずち(空水地)」を設立しました。農薬はもちろん肥料も使わずに野菜を育てようと取り組んでいます。僕の畑ではまだ試行錯誤を重ねている段階で、トマトがやっと1個実っただけ(笑)。でも、そのトマトを口に入れて、鮮烈な味わいに衝撃を受けました。「生きものの味がする!」。野菜も自然界の生きものであると実感しましたね。
稲もそうです。草だらけの田んぼで育てるのですが、すると、稲が草に負けまいと頑張るのか、生きものとしての力が漲っている。鎌で手刈りする時、刃が茎にぐぐっと入っていく感覚に、米の生命を感じます。

稼ぐ農業ではなくて、自分たちが食べるための農業だからできることだとはわかっています。生産性や経済効率から見れば、お話にならないでしょう。でも、その一方でこうも思う、今、広く行われている農業は稲を生きものとして扱っているだろうか? 田植えの時期も植え方も、人間都合なのではないか?

日々馬と接していると、彼らに潜む野生を感じて、馬も自然の一部であるとつくづく思う。

言葉を使わないやりとりは、互いに相手の反応を見ながらの判断で、一緒に田畑で働けるようになるまでには時間がかかります。とはいえ、田畑や森がこちらの投げかけに返してくれる応答と比べれば、馬はその都度反応してくれる。「今日は働きたくないんだな」「あ、こっちに行きたいのか!」「あ、向こうの草に気が散った」、応答がダイレクトに身体の動きに表れる。
馬は人間との関係において、トラストがなければチームが組めないし、リストペクトがなければ指示に従わないそうです。やりとりを重ねる中でトラストとリスペクトを築いていくわけですが、それは僕にとって、自然との関係を築くことと共通する。森や田畑、自分たちを取り巻く環境と人間とが手を取り合って初めて僕たちの暮らしは成立する。自然と共働することで人の暮らしは成り立っています。その感覚を馬たちから学んでいます。


今、僕がやっている暮らしも農業も、便利か不便かで言ったら、不便です。不便だけれども、時々、例えようもなく美しい瞬間が訪れて感動することがある。先日、照明の電球が切れて、ふと思い立ち、ロウソクで過ごしてみました。ロウソクの明かりはなんとも言えない情感を湛えて美しかった。
馬が大地に立ち、日の光が当たった姿の美しさもそうです。その景観は馬耕の価値のひとつだと思う。
馬と暮らしていると、エネルギー下降時代を生きていく上で大切にしたい価値観と出会うことができます。効率や生産性から離れた視点を大切にして、馬耕に内在する価値をすくい上げて、伝えていこうと思っています。

 

(データ)

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