Dalla cantina della famiglia Venerosi Pesciolini, due vini “cadetti” da agricoltura biologica e biodinamica che alla “prova della bottiglia” rivelano una stoffa sorprendente  

La Villa, il Giardino, i vigneti e le cantine... per poi concludere con una ghiotta "merenda“ con qualche prodotto goloso toscano, ma soprattutto per conoscere i loro vini e il loro olio. Potrebbe essere questo il programma per conoscere la realtà della Famiglia Venerosi Pesciolini, radici molto antiche (il loro primo antenato risale all’epoca carolingia), e una storia legata da secoli a vino e olio (la cantina e il frantoio furono costruiti attorno alla torre, edificata dagli antenati, nel 1370). Se ne avrete l’occasione, la visita merita. Il colpo d’occhio è di quelli che non si dimenticano, con l’antica dimora di campagna che oggi è Villa residenziale e sede dell’azienda. E il giardino della Villa che è un tipico Giardino all’italiana in stile di ispirazione classico tardo – rinascimentale.
ilghizzano-giardino.jpgil giardino all'italiana della villa sede dell'azienda In caso tuttavia non vi fosse possibile godervi una puntata in questo angolo di paradiso toscano, avrete sempre la possibilità di rifarvi con la degustazione dei loro vini e dell’olio.  Alla guida c’è Ginevra Venerosi Pesciolini (seconda delle tre figlie del Conte Pierfrancesco Venerosi Pesciolini), che, dopo essere entrata in azienda nel 1995, in questi anni ha dimostrato di sapere non solo proseguire, ma migliorare, il lavoro iniziato da suo padre, che si era distinto per la sua capacità di andare controcorrente, avendo avuto il coraggio di avviare una produzione di vini di altissima qualità, in un contesto ostile, dove la generalizzata sovrapproduzione di uva portava ad ottenere un vino di bassa reputazione a prezzi irrisori.
ilghizzano-lei.jpgGinevra Venerosi PescioliniConfermando lo spirito innovativo che da generazioni contraddistingue la famiglia, Ginevra ha avuto la forza di intraprendere a sua volta un cammino nuovo, ed è a lei che si deve la creazione dell’attuale e moderna azienda agricola biologica e biodinamica, dove si è passati dai vecchi impianti di vigneto degli anni ‘70 di 12 ettari, ai 18 ettari di vigneto, tutti reimpiantati, di oggi, per una produzione che ora si attesta sulle 80.000 bottiglie

Se Veneroso (da uve sangiovese 70% e cabernet sauvignon30%) è il vino “bandiera”, essendo stato prodotto per la prima volta nel 1985. E Nambrot  (merlot 60%,  cabernet franc 20% e petit verdot 20%), dedicato al Cavaliere di Carlo Magno, primo antenato del casato, creatura del 1996 di Ginevra, negli anni si è segnalato come il rosso di maggior prestigio. Una sorpresa, l’eleganza della coppia di vini cosiddetti “quotidiani”, ossia del Costa Toscana Igt Ghizzano Bianco e del Costa Toscana Igt Ghizzano Rosso. Sulla loro etichetta, questa scritta:

"Quando il frutto della terra proviene da un luogo in armonia con le forze della natura ha già in sé la potenzialità di essere eccellente”.

È così. Entrambi di sorprendente finezza, e soprattutto caratterizzati da un profumo non “omologato” e al contrario di affascinante riconoscibilità dei vitigni (tratto di classe, in vini di questa tipologia, che, ahinoi, da quando di moda, rischiano di nascondere l’assenza di personalità dietro al paravento “bio”), tutt’e due si segnalano anche per la beva godibilissima. 

Nel bicchiere, il primo (da uve vermentino 50%, trebbiano 30%, malvasia bianca 20%), ha colore giallo oro, naso invitante con profumi di ginestra e fiori di acacia, sentori di frutta esotica, nota balsamica e minerale, mentre al palato è di buon corpo, ma con il sorso che si distende agile grazie alla bella sapidità. 
ilGhizzano-bianco.jpgil vino Costa Toscana Igt Ghizzano BiancoIl secondo (da uve sangiovese 95% e merlot 5%), invece, è rubino brillante, luminoso, con complessità aromatica che invita all’assaggio, con bouquet che spazia dai profumi di frutta rossa, e in particolare di lampone e ciliegia, a quelli di spezie, fino alle note di menta, con sorsi che si susseguono vivi grazie al supporto fresco –  sapido che sostiene il buon corpo, raccontando in modo esemplare il territorio in cui nasce.

costa-toscana-IGT-IlGhizzano.jpgil vino Costa Toscana Igt Ghizzano Rosso

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