La pianta del pistacchio non è autoctona, ma fu introdotta in Italia durante l’Impero Romano tra il 20 e il 30 d.C. a opera di Lucio Vitellio, governatore della Siria. In Sicilia arrivò grazie agli Arabi che ne diffusero la coltivazione, dando il via a una tradizione ben radicata che dura fino ai nostri giorni, dal momento che sull’isola si coltiva oltre l’80% dell’intera produzione italiana di pistacchio, diventato una delle principali risorse economiche del Catanese, come testimonia il riconoscimento della Dop ai pistacchi dei comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla, identificabili dal simbolo del vulcano Etna che sovrasta tre pistacchi. Il successo di questo alimento deriva dal gusto e dall’aroma universalmente riconosciuti come unici.
Antonio Castiglione, dell’azienda Valle dell’Etna, produce specialità rinomate come pesto di pistacchi macinati con olio, sale e pepe o il dolce del Ciclope con cuore morbido di pistacchio ricoperto da una glassa croccante. Da non perdere inoltre i mini-roll, i diversi gusti di creme (pistacchio, mandorla e nocciola), la base per gelati, il croccantino e il torrone morbido.
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