Davide Banfo ha percorso 4 itinerari in bici per raccontare Golosaria Monferrato
“Raccontaci la tua esperienza di cronista ciclista, cosa hai scoperto, cosa hai mangiato”.
La richiesta del direttore Paolo Massobrio arriva appena conclusa la stesura dei 4 itinerari di Bicicletta Golosa in occasione di Golosaria Monferrato 2025.
I 4 itinerari sono online, i social cominciano a fare il loro lavoro e in poche ore ho già ricevuto decine di commenti. Quella apprezzata di più è stata la formula della Bicicletta golosa: girare il Monferrato in forma lenta e ragionata, in modo da potersi fermare, “assaporare” un paesaggio, scoprire un pezzo del territorio o un panorama che altrimenti si sarebbe perso. Il nostro richiamo ad Aleramo e alla sua cavalcata “fondativa” del Monferrato non era solo un artificio giornalistico o narrativo. In sella una bicicletta – e vale la pena sottolineare che non c’è altra parola per definire la fortunata condizione eretta del ciclista – ci si sente davvero innalzati sopra un destriero (anche se meccanizzato) e si può osservare la storia di una terra fatta di monumenti, chiese, castelli ma anche di uomini.
Quindi cosa mi resta negli occhi di questa prima esperienza di cronista a due ruote? Innanzitutto la varietà dei paesaggi e la bellezza delle colline del Monferrato che fanno parte del della World Heritage List dell'Unesco.
Nell’itinerario del Monferace Grignolino che mi ha portato anche al santuario di Crea, ho incontrato piccoli centri come Odalengo Piccolo e Alfiano Natta che nascondono tesori. Il belvedere di Alfiano è un posto magico, come davvero unica è la location dell’Osservatorio astronomico di Odalengo, un’oasi protetta. Che emozione salire al Santuario di Crea, simbolo di una religiosità unica, popolare e ricca di rimandi artistici allo stesso tempo. E che sorpresa il piccolo borgo di Moleto, un luogo delizioso dove il tempo sembra essersi fermato.
Il belvedere di MoletoA Grazzano Badoglio la ricerca di una colonnina per la ricarica delle e-bike mi ha fatto scoprire la targa che ricorda Carlo Michel, il primo ciclista (e non è stato un caso…) della storia del Piemonte. Il ritorno a Moncalvo, la più piccola città italiana, è stata premiata da un pranzo di grande qualità, in uno degli storici locali della piazza: il Corona Reale, di nome e di fatto avendo la corona radiosa de IlGolosario. La piccola frittura di verdure e frutta fresca è stata una grande sorpresa, un piatto geniale. A fare da contorno anche qui paesaggi bellissimi e la testimonianza di una storia ricca suggestioni come quella di un’antica comunità ebraica che aveva eretto, caso unico in Italia, la sua sinagoga nella piazza centrale del paese.
Piazza Carlo Alberto a MoncalvoAnche l’itinerario del Freisa d’Asti e dei sette castelli con partenza e arrivo a Cocconato ha riservato grandi sorprese. Con una storia che parte dall’epoca dei Romani, il percorso del Freisa si snoda appunto tra sette castelli con il record di Montiglio che nel suo territorio ne annovera ben tre.
Il castello di MontiglioE che bellezza la pieve di San Lorenzo, un tuffo nel Medioevo con i suoi capitelli dai motivi vegetali, le sirene bicaudate, figure mostruose, uccelli con chicchi d'uva nel becco, volti umani avviluppati da tralci di vite. Anche qui una citazione per il belvedere di Murisengo, che si trova a pochi metri dal castello Guasco di Bisio e della sua torre del Trecento. La nostra cavalcata è poi proseguita verso Montechiaro e Piea (dove c’è un bellissimo castello, che apre sempre a Golosaria Monferrato ma anche un’agrimacelleria che, ovviamente, abbiamo citato nel capitoletto delle cose buone di ogni tappa). Conclusione a Cocconato, uno dei borghi più belli d’Italia del TCI, un concentrato di storia e anche si sapori. La nostra sosta golosa è stata in uno dei ristoranti-enoteca del paese, Cantina del Ponte, dove tre le altre cose si gustano i cocconati, ravioli con la celebre robiola e il prosciutto crudo.
Il percorso del Ruchè e delle sue colline, il più breve del nostro quartetto ma non per questo il meno impegnativo, mi ha portato a fare grandi e piccole scoperte. Centri storici ricchi di fascino e memorie del passato come quelli di Portacomaro e Castell’Alfero.
La chiesa di San Bartolomeo di PortacomaroAlla storia si aggiunge la bellezza dei paesaggi, spesso esaltati da installazioni d’arte come quelli delle Terremerse e delle Panchine giganti. E che dire dei castelli presenti in questo itinerario a cominciare da quello di Montemagno, segnato dalle merlature ghibelline e dalle due torri laterali con l’originale cortile interno di forma ellittica con loggette.
Il castello di MontemagnoUn concentrato di storia e arte. E di arte bisogna anche parlare per le vigne del Ruchè, un vitigno eccezionale per cui è facile perdere la testa. In questo itinerario la sosta golosa non è stata la tappa di partenza e cioè Castagnole Monferrato ma Calliano, dove non abbiamo potuto esimerci dall’assaggiare i famosi agnolotti di asino dell’Antico Granaio.
L’ultimo itinerario, quello del Grignolino e del paese della grappa, ha invece messo a dura prova le mie capacità ciclistiche grazie ai suoi 47 chilometri.
La panchina gigante 133 di FubineUn consiglio-suggerimento: mai arrendersi e come dicono gli allenatori il miglior modo per respirare in bici è quello di sorridere. Anche qui tante sorprese a cominciare dalla deviazione al Bialbero di Casorzo, che ho incontrato quando c’erano i primi germogli di fioritura.
La chiesa Madonna delle Grazie di CasorzoUno spettacolo! E che dire degli infernot, luoghi davvero magici come quelli di Fubine. Di grande fascino i passaggi tra Altavilla, dove davvero si magnifica la grappa, un prodotto frutto di passione e tradizione, e Vignale, nobile centro esaltato da Palazzo Callori. Anche per Vignale solo una citazione per il belvedere Melvin Jones. La nostra sosta è stata in uno dei primi agriturismi del territorio, dove il ciclista goloso ha ripreso forza con dei superbi agnolotti del plin de La Pomera.
Palazzo Callori a Vignale Monferrato
Insomma, caro direttore, un’esperienza esaltante e unica. In alto i calici e viva il Monferrato e Golosaria 2025.
A questo link, gli itinerari della Bici Golosa