Una qualità sorprendente delle uve che si affianca a una buona quantità

Un’annata vincente per il mondo del vino quella del 2022. Sono state presentate oggi al Mipaaf le previsioni vendemmiali per il 2022 dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, che mettono in evidenza una qualità sorprendente delle uve che superano anche in quantità – sebbene solo del 3% – quella media degli ultimi cinque anni.

Nonostante la congiuntura climatica particolare per forte caldo e siccità, il vigneto Italia non è stato compromesso, anzi, le uve a bacca rossa hanno un potenziale d’eccellenza che spiccherà soprattutto nei vini da invecchiamento. Questo risultato positivo è stato raggiunto grazie alle provvidenziali piogge di agosto e all’importante lavoro di ricerca dei viticoltori che hanno prodotto viti sempre più resistenti al clima avverso.

Guardando alla produzione nelle varie regioni italiane, emerge sempre il Veneto, che da solo produce circa 1/5 del vino del Paese, seguito da Puglia ed Emilia Romagna. Nel Nord invece si assiste a una flessione, importante in Lombardia, più moderata in Piemonte e in Liguria, mentre la Valle d’Aosta cresce del 10%, alla pari del Trentino Alto Adige. Più stabile il centro, con una crescita di Umbria e Toscana; mentre nel Sud si assiste a un balzo in avanti in Sardegna (15%), Basilicata (10%) e Campania (4%).
vendemmia2.jpgPer quanto riguarda le esportazioni, i primi sei mesi del 2022 registrano un record in valore a cui si contrappone una contrazione dei volumi: perché, a causa dell’inflazione, sono cresciuti i prezzi, soprattutto negli Stati Uniti. Gli spumanti invece spingono sull’acceleratore sia in termini di valore che di volumi.

La produzione totale del 2022 dovrebbe raggiungere la stessa quantità del 2021, anche se molto verrà deciso dalle condizioni del tempo nelle prossime settimane.

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