Un ambiente rinnovato sui toni dell'azzurro per una teoria di piatti di pesce di piena soddisfazione

Un tavolo libero da Farini Da Lia? Difficile da trovare persino in una serata di Coppa dei campioni!
Ma se ci sarete riusciti, che soddisfazione! Perché, in questo ormai storico locale della periferia nord di Torino (via Giorgio Pallavicino, 22 - tel. 011 887573 - www.ristorantedalia.it), si è certi di trovare una cucina dove il mare, quello vero, è di casa. Lo si incontra già sui toni dell'azzurro delle pareti, anche loro fresche di un'indovinata ristrutturazione che ha liberato gli arredi di qualche inutile orpello e ha in compenso felicemente introdotto i pannelli fonoassorbenti sul soffitto.
Chi invece rimane saldamente ancorata al suo ponte di comando, sia pur validamente coadiuvata in sala dai due figli nel raccontare il menu e nel consigliare gli indecisi, è sempre lei, la signora Lia. Garanzia di una qualità che, finora, non è mai mancata.

Dei favolosi antipasti caldi e freddi che ben conosciamo, anche per la loro abbondanza, questa volta ci concediamo soltanto un assaggio, per riuscire ad apprezzare come si conviene anche il proseguo della cena. Ecco allora il polpo con patate, morbido e ben cotto, affiancato da una saporita impepata di cozze, a cui una punta di piccante conferisce una equilibrata eleganza.

Tra i primi scegliamo le linguine gamberi e pomodoro, davvero ben amalgamate, e gli spaghetti con polpa di riccio, profumato di mare e decisamente "verace".

Ricco e vario il fresco e croccante fritto di paranza, mentre nel piatto di gamberoni e scampi sfumati al brandy i primi ci appaiono più convincenti dei secondi.

Si chiude, come da tradizione, con le frittelle di ricotta, specialità della casa.
Piccola carta dei vini dedicata ampiamente ai bianchi, dai costi contenuti. E di qualità anche il caffè.

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