In un pranzo esclusivo firmato dallo chef Gabriel Berisha, la cantina-simbolo della biodiversità ha raccontato i suoi vini e il suo progetto di "coltivatori di vita".
Mercoledì 28 maggio, nella cornice creativa e urbana della Falegnameria (via San Donato 45, Torino), Tenuta Stella ha portato un pezzo di Collio friulano al cuore della città.
Un pranzo esclusivo firmato dallo chef Gabriel Berisha di DOV Hom, pensato per abbracciare la filosofia di una cantina che non si limita a produrre vino, ma coltiva vita, territorio, biodiversità e che Il Golosario, fra i primi, ha conosciuto e premiato, dopo i viaggi di Paolo Massobrio a Scriò, frazione di Dolegna del Collio.
Coltivatori di Vita
È questo il claim di Tenuta Stella, azienda nata nel 2009 in questo angolo del Collio caratterizzato dalla “ponca”, da un sogno dell’imprenditore Sergio Stevanato. Niente di patinato: 38 ettari totali, 15 vitati, il resto è bosco. La vigna qui si lavora solo a mano, la torchiatura è tradizionale, i lieviti sono indigeni. Niente pesticidi, niente prodotti animali. Solo vino che racconta ogni annata, ogni sasso, ogni vento.
I vitigni del Collio come bandiera
Friulano, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana: questi i pilastri. Ogni vino è pensato per abbinamenti veri, con struttura e profondità. La Ribolla Gialla diventa anche metodo classico, nella versione Pas Dosé 2020, con 36 mesi sui lieviti e un profilo agrumato e sapido.
Il Friulano 2022 mostra tensione e mineralità, con un finale delicatamente salino;
la Malvasia 2022 – affinata in tonneaux di rovere e gelso – rivela frutto maturo, eleganza e una sorprendente evoluzione aromatica.
Tra le riserve, la Ribolla Gialla Riserva 2021 si distingue per la lunga macerazione sulle bucce e l’affinamento in legno,
mentre il Merlot Riserva 2021, da viti di oltre 70 anni, esprime profondità, freschezza e un tannino setoso, senza mai perdere finezza.
Una biodiversità concreta
Tenuta Stella è certificata biologica dal 2016, aderisce ai progetti Diversitybio e DiversityArk, ospita arnie, non irriga, riutilizza tutti i sottoprodotti come fertilizzante naturale. Una cantina che non solo parla di sostenibilità, ma la pratica in modo quotidiano e sistemico.
Un pranzo per raccontare
Il pranzo è stato pensato come un piccolo viaggio attorno al mondo, in cui ogni piatto raccontava un luogo, una suggestione, un sapore lontano. A guidare questa esperienza, lo chef Gabriel Berisha di DOV Hom, che ha costruito ogni portata in dialogo con i vini di Tenuta Stella. Accanto a lui, Chiara, con il suo servizio attento e appassionato, ha reso l’atmosfera ancora più unica. Un momento di condivisione autentica, dove cucina e vino hanno viaggiato insieme.
L’identità rinnovata
Nel 2023 Tenuta Stella ha rinnovato la propria immagine: etichette materiche, colori naturali, logo essenziale. Ma l’anima è la stessa: quella di una cantina che vive il vino come atto agricolo, culturale, spirituale. Che cammina accanto alla natura, non sopra di essa.
N.B. Enologi di Tenuta Stella sono fin dagli inizi Alberto Faggiani ed Erika Barbieri e nel 2012 il loro Collio Ribolla Gialla 2010 ottenne il riconoscimento dei Top Hundred, i 100 migliori vini d’Italia di Golosaria.