A Baldissero d’Alba una famiglia di molitori (sono proprietari del marchio Goccia d’oro), i fratelli Ruata, ha scommesso sulla canapa e sull’olio prodotto con spremitura a freddo dai suoi semi. Nella struttura della Tenuta del Roero, accanto a una piantagione di canapa, hanno installato un nuovo impianto di molitura, unico in Italia, dedicato. L’olio vergine di semi di canapa, dalla consistenza lieve e dal sapore simile a quello di nocciola, si usa a freddo, sia per insaporire zuppe e insalate sia in piatti estivi come le creme di verdura. E’ inoltre disponibile anche in una versione che, rispettando alcuni parametri dichiarati al Ministero della Salute, viene commercializzato come integratore alimentare (e venduto in farmacia). I semi invece sono proposti sia decorticati sia interi, ideali i primi per arricchire le zuppe, i secondi - una volta tostati - per dare una nota croccante in più alle insalate. Poi c’è la farina da usare nella panificazione, e alcune preparazioni sfiziose come il pesto con Basilico Genovese Dop e semi di canapa.

Ma gli orizzonti della canapa, spiegano, sono ancora in gran parte inesplorati. Pianta rustica e resistente, non necessita di trattamenti e si presta quindi ad essere naturalmente biologica. Ma non solo: i semi di canapa sono ricchi di proteine e sono perciò indicati all’interno di una dieta vegana. A Baldissero d’Alba, all’interno della Tenuta del Roero, sta nascendo un vero e proprio centro dedicato alla canapa, con l’intera filiera produttiva a disposizione, dai campi allo stoccaggio fino alla lavorazione e all’impianto di molitura ideato ad hoc. Inoltre nei campi si stanno sperimentando varietà diverse di canapa per capire quale sia la migliore (la difficoltà è infatti quella di mantenere l’olio a un livello di acidità basso), identificare il momento giusto di raccolta, la corretta essicazione. Un grandioso progetto che mira a riportare Carmagnola al centro dell’Europa per la coltivazione della canapa e per la trasformazione in olio vergine, di cui l’Italia è pioniera. Nel progetto dei fratelli Ruata entrano poi altri semi, come quelli di lino, ma anche nocciola e noci, con l’idea di creare un polo dell’olio piemontese (che a breve si comporrà anche di un extravergine di oliva dalle colline saluzzesi).
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