Con oltre 70.000 ettari coltivati, il Piemonte vanta più della metà della produzione di riso italiana. Un primato che affonda le sue radici nel Medioevo, quando i monaci cistercensi diffusero la coltivazione del riso nel territorio vercellese, fondando l'abbazia di Santa Maria di Lucedio nel 1123. Oggi, il Vercellese, insieme al Novarese e a zone limitrofe di Biella e Alessandria, rappresenta il cuore produttivo del riso piemontese. Non a caso, Vercelli è considerata la capitale europea del riso e ospita, insieme a Novara, la Borsa Merci del Riso e la Stazione Sperimentale di Risicoltura, centro di ricerca all'avanguardia per il miglioramento delle produzioni. Dal Carnaroli al Vialone Nano, il Piemonte offre una varietà di risi pregiati che conquistano i palati di tutto il mondo. Risotti cremosi, insalate fresche, piatti caldi e freddi: il riso piemontese si presta a mille interpretazioni, regalando sempre un'esperienza gastronomica unica.
A Fontanetto Po, all’interno della riserva naturale del Parco Fluviale del Po e dell’Orba, troviamo Cascina Musella, azienda risicola guidata da Edoardo Scagliotti, giovane perito agrario che ha ereditato l’attività di un anziano agricoltore del luogo e ha iniziato a coltivare riso Carnaroli (anche integrale), Vialone Nano, Arborio, Baldo, Roma, Apollo Aromatico, Venere Nero ed Ermes Rosso. Edoardo segue l’intera filiera arrivando al prodotto finito, rappresentato anche da risotti pronti a base Carnaroli zuppe, vellutate e prodotti preparati con farine di riso come sfiziosi biscotti e grissini.