“Investire nel Monferrato”. Ecco l’incipit di un imprenditore di milanese, Umberto Signorini. Fondatore e titolare di un’azienda di consulenza leader in Italia, cinque anni fa ha deciso di vendere la sua “creatura” e compiere una drastica scelta di vita: vivere e lavorare in (e per) questo territorio. L’acquisto di una proprietà in Monferrato e subito il ruolo di mecenate nel campo dell’arte a favore della cultura espressa da questi luoghi. Quindi, il progetto di creare una grande azienda agricola, l’Azienda Agricola San Martino, che produce biometano attraverso la fermentazione anaerobica, ed è a “economia circolare”. Ovvero che non genera rifiuti in quanto gli scarti di lavorazione diventano materia prima per le successive lavorazioni.
L’impegno quotidiano è rivolto così alla coltivazione di circa 400 ettari (prevalentemente erba medica) destinati all’alimentazione di circa 1.500 capre di razza Saanen, originaria della Svizzera e la più diffusa sul continente europeo. Metà di esse sono in lattazione (periodo continuo di mungitura), l’altra metà è costituita da esemplari in crescita.
Due le linee produttive presenti in azienda. Quella di produzione di latte caprino (1.800 litri al giorno venduti ad Igor), e quella casearia e di insaccati. La linea dei formaggi prende il nome di Caprolotto e rivela una chicca rappresentata da una sorta di toma stagionata a lungo in modo naturale negli Infernot monferrini. Viene proposta in pezzature 200 g, 600 g e 2 kg. Quindi, una gamma di formaggi paglierini e una gustosa ricotta. Ma non è tutto. Dalla macellazione delle capre, ecco le mocette di capra (carne essiccata) e la proposta di agnolotti artigianali con ripieno di formaggio e di carne (ovviamente caprini). Anche il pelo caprino viene riciclato per essere conciato e utilizzato per l’arredamento domestico.