La morfologia del Piemonte, con pianure, colline e montagne, da sempre si è dimostrata ideale per l’apicoltura, in particolare tra l’Astigiano e il Cuneese. Essendo le api delle sentinelle dell’ambiente, il territorio è infatti una componente essenziale per dare vita a un buon miele: ecosistema favorevole, flora selvatica e qualità dell’aria sono ingredienti necessari, garantiti dagli apicoltori che vi segnaliamo di seguito.
R’era ‘d Minòt è una bella realtà agricola familiare dedita alla frutticoltura e all’apicoltura, con trent’anni di storia che ha come sede una cascina nel cuore del Roero. Domenico, oggi coadiuvato dai figli Stefano ed Enrico e dalla nuora Lorena, iniziò con due soli alveari per arrivare ai mille gestiti oggi in molte zone del Piemonte, con la ferrea adesione ai principi della cosiddetta 'lotta integrata' che non prevede uso di diserbanti. La loro, infatti, è un’apicoltura nomade che ogni stagione segue ritmi e rotte particolari. Di conseguenza le api restituiscono in dono il nettare da cui nascono il miele d’acacia dal colore giallo paglierino, il miele di tiglio e quello deciso e amarognolo di castagno. Troviamo anche il millefiori, il miele di tarassaco e la melata di bosco. Ricordiamo la produzione di pera Madernassa, in sciroppo di vino Roero Arneis o in confettura extra, e i succhi naturali di albicocca.

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