A Inveruno, tradizione in tavola, servizio in giacca bianca e papillon, e cantina e carrello dei vini alla mescita che fan la gioia degli appassionati

Il fascino e la grandezza dell’unicità dell’ospitalità italiana! Ci sono soste che riconciliano con la vita. Sono quei pranzi o quelle cene che ci si trova a gustare in locali che man mano che li vivi, svelano il loro avere un’anima. Di solito, il cuore di un grande “oste”  o di una grande “ostessa”. Osti secondo l’accezione a noi cara, non di titolari furbacchioni, ma di figure che hanno l’accoglienza ed il gusto nel sangue, e che svolgono il loro lavoro con una passione smisurata e contagiosa. È quanto abbiamo avuto l’emozione di vivere al Piatto d’Oro di Inveruno. 

Piatto d'Oro 1.jpgÈ il “palcoscenico” di Giulio Ghiringhelli, più di settanta primavere sulle spalle, ma spirito e vitalità da esordiente, una personalità esuberante e gioiosa capace di strappare un sorriso anche a chi avesse l’umore rasoterra. 

Piatto d'Oro 2.jpgÈ qui dal 1969, da quando ha aperto con la sorella Angela, e dopo oltre mezzo secolo di onorato servizio (il che è valso il riconoscimento dì Attività Storica di Regione Lombardia) lo trovate sorridente e guizzante tra i tavoli, istrionico, con l’entusiasmo di un trentenne, impegnato a dire una battuta, poi in un battibaleno a solcare la sala per spiegare ad altri clienti i piatti del giorno, prima di raggiungere l’ingresso dove non c’è persona che esca senza il suo saluto, e ancora, a recuperare l’altro capo del locale, dove il suo occhio attento ha visto che è richiesta la sua presenza per decidere cosa bere. Ora, se “papà Giulio” è “l’attore protagonista”, nel film che vi gusterete, molti altri sono gli attori di primo piano e le scene da non perdere. Cominciamo col dire che l’ambiente, neanche fosse un set cinematografico allestito da uno dei grandi registi del “neorealismo italiano”, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini o Luchino Visconti, vi lascerà a bocca aperta. La prima sorpresa, sarà il colpo d’occhio sulla sala, ampia, con più file ordinate di tavoli, tutti occupati, con la clientela che spazia tra le diverse classi sociali senza imbarazzo, ed in cui vedrete muoversi un numero significativo, e visti i tempi, che scalda il cuore, di camerieri, tutti rigorosamente con giacca e camicia candide, e pantaloni e papillon neri. Con un’atmosfera che anche in un giorno feriale sarà festosa. Uno spettacolo. 

Piatto d'Oro 3.jpgLa seconda sorpresa, saranno i carrelli, che vedrete circolare come tentazione viaggiante, con secondi, e naturalmente formaggi e dolci, e che la cucina provvede senza sosta a rimpinguare, man mano che le proposte del giorno si assottigliano. 

Piatto d'Oro 4.jpgChicca delle chicche, il carrello dei vini che potrete avere a bicchiere. Questa perla, si lega alla terza sorpresa. Papà Giulio ha otto figli, il più piccolo, Simone, è ai fornelli, mentre il sesto, Matteo, è un fuoriclasse della sommellerie. Allievo del campione dei campioni Giuseppe Vaccarini, presidente di Aspi – Associaizione Sommellerie Professionale Italiana, ha fatto lunga esperienza all’estero, lavorando in alcuni dei ristoranti più famosi del mondo (tra gli altri, è stato, in Inghilterra, al Waterside Inn Restaurant a Londra e in Francia al Four Seasons Hotel George V di Parigi e a Il Vino d’Enrico Bernardo) e ha conseguito traguardi di prestigio, tra cui il titolo di Campione Italiano e la medaglia di bronzo al Campionato Europeo ASI – Association de la Sommellerie Internationale

Piatto d'Oro 5.jpgIl “campione” non ha mai dimenticato da dove è partito. Era bambino, quando, affascinato dal lavoro del padre, pur di trottargli vicino, si era inventato il ruolo di portare pane e acqua ai clienti. Morale, tornato in Italia, oggi alla sua attività di consulenza nel mondo del vino, affianca la presenza qui. Ecco perché in cantina c’è selezione di bottiglie sapiente e invitante, con i vini che son proposti a prezzi da non credere, che son un invito a stappare a gogo, ed ecco spiegata la magia del carrello della mescita. Ma qui, il credo di papà Giulio, “far felici le persone”, è vangelo. Chiarito quindi che il locale non è l’ideale per gastrofighetti, anche se siamo convinti che una sosta qui farebbe bene anche a loro. 

Piatto d'Oro 6.jpgDopo il benvenuto, che avrà il gusto dei salumi fatti da amici contadini che operano nelle campagne dei dintorni. Sapendo che come cucina lombarda vuole, al martedì trippa, mercoledì bollito, giovedì cassouela e venerdì baccalà. 

Piatto d'Oro 7.jpgIn tavola, con un servizio al tavolo d’altri tempi, sarà festa della gola nel segno della tradizione, con gnocchi (fatti tutti i giorni) con fonduta di pecorino pepe e romanesco, da leccarsi i baffi, pappardelle ai funghi porcini o zuppa di patate e ceci con pasta. 

Piatto d'Oro 8.jpgPoi di secondo, da non perdere il coniglio aromatizzato al forno, la “copertina” di manzo brasato, o per chi ama il mare, il trancio di spada al vino bianco. Panna cotta o macedonia a chiudere, una sosta che vi resterà nel cuore! La storia continua! 

 

Al Piatto d’oro

Via Alfieri, 2

Fraz. Furato – Inveruno (Mi)

Tel. 029787156

 

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