Semola da agricoltura biologica, trafilatura al bronzo e lenta essiccazione: sono le peculiarità della pasta del Pastificio dei Profeti

La spiga di grano stilizzata che campeggia nel logo del Pastificio dei Profeti richiama la semola da agricoltura biologica impiegata per la pasta. La lavorazione artigianale con trafilatura al bronzo e la lenta essiccazione a bassa temperatura sono gli altri ingredienti di questa pasta che, dal 2006, realizza il sogno di Gianluca Orru e Claudio Crisaffi. I due soci fondatori del laboratorio artigianale si sono preparati accuratamente prima di intraprendere l’attività, frequentando corsi di formazione specifici e facendo la gavetta in cucina per essere certi di mettere sul mercato un prodotto d’eccellenza.
Sono nove i formati di pasta proposti. Si va dalle penne rigate, con una rigatura più spessa e profonda per trattenere meglio il sugo ai paccherucci rigati, da un’azzeccata combinazione tra rigatoni e paccheri; dai malloreddus, come si fanno nella parte meridionale della Sardegna, quindi più grandi e spessi e con un incavo più profondo, alla tipica fregula, fatta senza uova e senza zafferano, secondo la ricetta più semplice. Fino ai formati inseriti in produzione dal 2016: i fusilli, le linguine e gli spaghetti ad archetto, e due esclusive tipologie che caratterizzano il pastificio come le monachelle, nate da un'evoluzione dei malloreddus, e i ruffi, piccole sculture di pasta, eleganti nella forma ed originali nella consistenza.