Un pastificio non solo valevole per il suo prodotto ma anche per la volontà di mantenere viva – attraverso la storia dei suoi formati – il senso della tradizione e dei valori regionali della tavola. Qui, seguendo una lavorazione senza conservanti ottenuta da acqua e semola di grano duro e un prodotto trafilato al bronzo,
vengono realizzati formati “storici” come i Brichetti (fiammiferi), lo Scucuzzu (contrazione della parola cus cus), le Lasagne ricce, senza tralasciare trenette, taglierini e linguine.
Interessante inoltre la linea della pasta “avvantaggiata”, composta da tagliatelle, signorine e casarecce dove, con questo aggettivo, si designa una pasta integrale composta da crusca e fibre, più nutriente della semplice bianca. Non possono poi mancare croxetti e i corzetti, due formati di pasta con origini comuni derivanti dal crouset provenzale. Queste due paste si sono diffuse in tutta la Liguria (e in vicini paesi del Piemonte) in due varianti: il corzetto stampato (a volte con il simbolo della famiglia di appartenenza) ricavato direttamente da uno strumento in legno (famosi quelli di Novi Ligure); l’altro, semplicemente appiattito con le dita, (ad Arquata Scrivia la forma diventa “a zampa di gatto”).