Si dice che il Bettelmatt fosse già in produzione dal XIII secolo, epoca di colonizzazione walser della fascia subalpina, e che fosse usato come merce di scambio e pagamento di affitti e tasse. Nel 1710 si racconta di un formaggio Bettelmatto in documenti dell’Archivio Borromeo. Il nome parla da solo: “battel”, la questua, e quindi la beneficienza, e “matt”, il pascolo. La sua zona di produzione è limitata a sette alpeggi certificati nei comuni di Formazza e Premia nella Comunità Montana delle Valli dell’Ossola. A caratterizzarlo è il latte delle bovine che in estate si nutrono di erba mottolina e questa segna come una firma il profumo. Altrettanto importante la stagionatura, che può spaziare dai 40-60 giorni fino all’anno. Gli alpeggi del Bettelmatt sono collegati da antiche vie che oggi sono meta per gli appassionati di trekking: ogni alpeggio sarà l’occasione per assaggiarne un campione diverso.