Il gusto e la bellezza come fattori di integrazione l'idea su cui stanno investendo i commercianti di via Paolo Sarpi. E i risultati stanno dando loro ragione
Il mondo è cambiato e continua a cambiare. Mai nella storia i cambiamenti sono avvenuti alla velocità con cui avvengono in questi anni. Non tutto il nuovo è sinonimo di migliore, certo. Ma che piaccia o meno, solo per citare alcune novità entrate nel nostro vivere quotidiano, oggi usiamo mail o sms per messaggi o pensieri e sarà difficile tornare a bottiglie, piccioni viaggiatori o messaggeri. E per spostarci ci muoviamo più con auto e aerei che con cavalli o carrozze. Non fa eccezione il mondo del gusto, dove la globalizzazione è sfida alle culture locali. Due gli scenari. O l'omologazione, con la vittoria "del più forte". O la convivenza, meravigliosa ricchezza che valorizza le mille anime del pianeta. Fino a qualche anno fa sembrava la prima l'unica strada. Addio a piccole botteghe e cucine delle tradizioni, spazio a fast food e catene di grande distribuzione, largo ad hamburger e all you can eat. Per fortuna, da tempo le cose sono cambiate. Francia e Italia le prime nazioni a lanciare la sfida di una via diversa al nuovo.
In tutto il mondo, sempre più le persone che sanno che un futuro buono passa da una rinnovata coscienza dell'importanza della convivenza tra le differenti culture. Se Expo l'anno scorso è stato il paradigma di quello che può essere il mondo di domani. Sempre a Milano da tempo ci sono esperienze che spostano le lancette dell'orologio avanti, dicendo cosa voglia dire saper leggere la realtà senza rinunciare all'aspirazione a un bene condiviso. Una delle più significative, quella di via Paolo Sarpi. È il cuore della cosiddetta Chinatown milanese, ossia del quartiere dove si è insediata la comunità cinese. Ma è anche la zona che raccoglie il maggior numero di botteghe storiche della città.
Luca Sarais, anima con mamma Tina di uno di questi baluardi di italianità, dal 1991 è la guida giovane e sicura delle Cantine Isola (via Paolo Sarpi 30 - tel. 023315249), bottiglieria storica fondata nel 1896. Qualche anno fa, l'intuizione. Il gusto, la bellezza, possono essere fattore di integrazione. Morale, oltre a organizzare momenti come "La poesia del martedì", che vede ogni settimana, alle 20.30 del martedì, appunto, Luca e personaggi del mondo della cultura, leggere poesie o raccontare di storia, arte e tradizione ambrosiana, dal "pulpito" della scala dell'enoteca, condividendo poi con il pubblico la gioia di grandi vini (qui sono arrivati ad aprire un 27 litri o a stappare perle come i sommi vini di Borgogna dell'inarrivabile Domaine Romanée Conti). A collaborare con lui in un recente passato ha chiamato giovani, volonterosi e di valore, stranieri, quali Socrate Koutsakos, cipriota, o Liujie Ye, che con lui è diventata la prima sommelier cinese in Italia. Persone che hanno contribuito a cambiare una visione miope della realtà. E vedendo che i dintorni stavano cambiando, ha pensato in modo nuovo i rapporti con i titolari dei locali vicini.
Visto che l'amico Walter Sirtori (tel. 02342482), titolare della macelleria che dal 1931 è in via Paolo Sarpi, al 27, aveva maturato la stessa intuizione, ossia che il gusto può essere il fattore di integrazione. Quando il macellaio ha avviato una collaborazione con Agie, il giovane cinese che ha aperto la Ravioleria (tel. 3318870596) al civico 25, diventandone fornitore di materie prime italiane, d'eccellenza, in larga parte bio e biodinamiche, a partire da una carne di qualità somma.
Invece di chiudersi e pensare ciascuno solo al proprio orticello. Si son messi a lavorare insieme. Risultato: ogni giorno una piccola ressa anima questo angolo della città, con le persone che anche se c'è da aspettare qualche minuto, fanno la fila per avere ravioli e specialità della Ravioleria, perché ne conoscono la qualità degli ingredienti, poi si spostano di fronte per un bicchiere di vino, scegliendo dalla formidabile selezione che è l'orgoglio di Luca, prima di andarsene fanno la spesa, acquistando o bottiglie dai Sarais o salumi, formaggi, carni, sfiziosità da Sirtori. Il loro esempio, ha colpito altri titolari di negozi, e questa piccola grande rivoluzione sta diventando una realtà che è novità che fa riflettere. Ciascuno forte della sua identità, ma credendo nelle relazioni e rafforzando un legame di amicizia, la storia di questa via sta cambiando.