Ha avuto coraggio chef Fabrizio Ferrari a lasciare i piatti di successo dei suoi genitori, per proporre nel ristorante di famiglia Nuova Cucina Italiana, ma la sua è scelta che convince!

Da Daria e Bruno, a Anna e Fabrizio. Dalla cucina classica, alla Nuova Cucina Italiana. A unire le due generazioni dei Ferrari, ieri e oggi, l'eccellenza. È avvenuto nel migliore dei modi, il passaggio di consegne, dalla coppia "senior" alla coppia "junior". E Al Porticciolo 84 (via Fausto Valsecchi 5 - tel. 0341498103) di Lecco era ed è uno dei migliori locali della provincia. È stato in gamba, papà Bruno, patron dal garbo senza eguali, a lasciare il passo ai giovani, e così oggi è in sala solo quando c'è bisogno, altrimenti si gode con soddisfazione, moglie, nipotina, mare e ulivi, felice che qui ora tutto fili alla perfezione. Certo, quando c'è, come nella sera della nostra ultima visita, è come avere in campo Leo Messi, la sua, è presenza che fa la differenza. Ed è stato, in un certo senso, ancora più in gamba, il figlio Fabrizio, che, messa una laurea in giurisprudenza nel cassetto e rinunciato a una carriera brillante da legale perché deciso a non sacrificare la sua vera passione, cucinare, fatte esperienze importanti nelle cucine più celebri del mondo, rientrato "a casa", subentrando nella guida della cucina a mamma Daria, ha saputo traghettare il locale da grigliate di pesce e specialità marinare classiche d'un tempo, ai suoi piatti, creazioni geniali, dove la materia prima è esaltata da tecnica formidabile e la creatività è al servizio del gusto.

Nel segno della migliore tradizione famigliare italiana, c'è voluta la determinazione di Fabrizio, perché si lasciasse "la via vecchia per la nuova", visto che quella strada era sinonimo di successo. I risultati dicono che la scelta, seppur certo non facile, è stata sapiente, lungimirante e ancora una volta premiante. Ora che tra i "senior" e i "junior" c'è la migliore armonia, la felicità condivisa ha riflesso luminoso su servizio e cucina. Fabrizio, va detto, è vero talento, e oggi, con la giusta maturità di chi sa quello che vale e con la preoccupazione, non più di dover dimostrare il proprio valore, ma solo di far felici i clienti, mette nel suo lavoro una marcia in più. Con Anna o papà Bruno, appunto, in regia, a dirigere lo staff che si muove in sala con rara professionalità.

Nella saletta raccolta e romantica, davanti al grande camino, con i tavoli apparecchiati in modo eleganti, in tavola, strepitosi gamberi piselli cuore di lattuga limone salato e pancetta croccante o goloso polpo cavolo riccio scottato cipollotto sedano fermentato e salsa romesco. Per chi ama il crudo la spettacolare "tavolozza" di pescato dove eccellenza della materia prima e fantasia dello chef hanno mirabile sintesi.

Tra i primi, mezzi paccheri ripieni di merluzzo o malfatti alle ortiche carpaccio di ricciola purea e crumble di carote salvia. Quindi spigola zucchina tonda al forno robiolina salsa di mandorle e spinacino o triglia crema di patate e rosmarino chips di patate e topinambur. A chiudere, zuppa di Prosecco lamponi uva zabaione e meringa o barretta cremosa al cioccolato e liquirizia. Uscendo penserete che Al Porticciolo 84 era grande ieri ed ė grande oggi. La storia continua!

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