Le soste al ristorante di Paolo Massobrio e Marco Gatti da ricordare e da consigliare

Febbraio è un mese strano per la ristorazione: molti locali riaprono dopo la pausa invernale, altri ancora sono chiusi in attesa della Primavera. E poi molti piatti che si trovano in menu probabilmente cambiano, com’è giusto che sia secondo la legge dei prodotti di stagione. Tuttavia, le soste che abbiamo vissuto ci hanno trasmesso calore, piacere di stare a tavola bevendo vini giusti. Ecco a voi alcuni consigli.

Crotto del sergente - Como

C’è un “oste” vero, di quelli che piacciono a noi, qui. È patron Massimo Croci, alfiere entusiasta e competente di piccoli artigiani e vignaioli del territorio, e promotore instancabile delle ricette della tradizione.
crotto sergente-titolare.jpgMemorabile la nostra ultima sosta. L'ambiente è di rara bellezza, con il locale ospitato in una suggestiva struttura del Settecento, che all'esterno ha un fresco pergolato e all'interno le sale con i mattoni a vista, i soffitti a volta, i pavimenti d'epoca, le luci soffuse, i tavoli in legno. Strepitosa la cantina, che ci ha stregato con la selezione di distinzione di cantine del Consorzio Terre Lariane e della Valtellina (in nessun locale una scelta di etichette di queste zone così completa), e del resto di Italia, con valida proposta al bicchiere. Ghiotta la cucina, che mette in tavola le specialità tradizionali, con il menu che cambia ogni sei settimane. Per voi, filetto di coniglio alla frutta secca con patate viola e maionese allo zafferano di Faloppio o lardo nostrano con miele di fiori di castagno di Lora e castagne secche lessate. Di primo, risotto Carnaroli Riserva San Massimo mantecato alla barbabietola affumicata, gorgonzola di capra e fave di cacao o ravioli artigianali ripieni di burreola brianzola (pasta di salame) con crema di zucca e gocce di mostarda di Cremona. Poi manzo brasato e grigliato con soffice di patate e sedano di montagna o bocconcini di pescato di lago affumicato con crema di cavolfiore e uova di trota. Su tutto, una cassoeula a dir poco formidabile, che vale il viaggio. Crema del Crotto o semifreddo alla grappa con uvetta sultanina a chiudere una sosta da ricordare! (Marco Gatti, provato l’ 8/2/2025)
frazione Lora, via al Crotto del sergente 13 - tel. 031283911
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Antico albergo - Limito di Pioltello

È stata una delle soste migliori dei primi mesi dell’anno, quella che abbiamo fatto in questo ristorante bellissimo, ospitato in un edificio che già nell'800 operava come stazione di posta con alloggi per viandanti. Le salette sono un incanto, con l’ambiente romantico, con caminetti e travi a vista, i tavoli apparecchiati in modo elegante, fiori freschi, e per la bella stagione la veranda all'ombra del pergolato del glicine. Grazie ad Ana e Menotti, splendidi padroni di casa che, con la brigata di sala, assicurano un servizio di rara professionalità. In tavola le creazioni di Andrea Amoruso, chef che, dopo aver affiancato per anni il grande Giuseppe Bianchi, volato tra gli angeli troppo presto, oggi dimostra maturità straordinaria e guida con mano sicura il team che lo affianca ai fornelli, firmando in modo magistrale i piatti della tradizione italiana e lombarda.
pioltello-titolari.jpgSarete felici con cotechino caldo con purea di patate e salsa verde e carciofi al vapore con bagna cauda tartufo nero e uovo di gallina marinato. Poi di primo risotto saltato alla milanese o mezze maniche con calamari, friggitelli, datterino su crema di patate. Di secondo, rognoncino trifolato con purea di patate, foiolo alla parmigiana con crostini di pane o fritto leggero di gamberi bianchi, calamari, verdure ed erbe aromatiche. A chiudere, uno dei sommi lievitati che qui fanno con bravura, piuttosto che morbida di castagne con salsa di cachi o semifreddo allo zabaione con fichi glassati. L’Antico Albergo è una eccellenza della nostra guida ilGolosario Ristoranti! (Marco Gatti, provato il 3/2/2025)
frazione Limito, via Dante 18 - tel. 029266157
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L'AGRICOLA - LAINATE (MI)

Questa è la casa della famiglia Santacatterina che vi accoglie in un luogo che ha nella multifunzionalità il suo plus. Qui troverete un caseificio che lavora il latte appena munto.
Una "Bottega", divisa per aree, dove si può fare la spesa di tantissimi prodotti aziendali, ma anche di produttori che sposano la stessa filosofia della qualità. Poi c'è quella "Hamburgheria" che è amata e frequentata dai giovani, sempre caratterizzata da una proposta qualitativa di valore. Quindi da applausi è la fattoria degli animali, con il percorso didattico ideale per i bambini, fra capre, mucche, maiali, asinelli, oche. Infine è fiore all'occhiello il ristorante, elegante, con una soluzione di spazi ideali per tutti, dove può trovarsi bene una coppia di giovani innamorati come la famiglia con bambini.
agricola-titolare.jpgCon i vini di una carta che conta 60 referenze, con buona offerta anche a bicchiere, per voi buonissima tartare di Fassona o salumi nostrani e formaggi (freschi e stagionati) del loro caseificio che sono veramente da primato (e non per dire). Poi risotto al cremoso di capra (o "giallo"), le tagliatelle agli spinaci con ragù di corte. Di secondo coscetta di pollo ripiena con purè di patate al burro di malga timo e salsa demi glace o costate e selezione di carni nostrane alla griglia. Sorbetto al limone o tiramisù col mascarpone del caseificio a chiudere una sosta di soddisfazione. (Marco Gatti, provato il 15/2/2025)
via Rho, 90 - tel. 029373286

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ARLATI - MILANO

Era il 1936 quando Luigi e Modesta Arlati decidevano di aprire una trattoria a Milano per sfamare gli operai della Pirelli e delle fabbriche della Bicocca. Gli esordi furono in viale Sarca, mentre nel 1947 si trasferirono in via Nota (dove è ancora oggi). È anche l’anno in cui nasce il figlio Mario, che, negli anni Sessanta, farà del locale un luogo di ritrovo per artisti e musicisti, tradizione che prosegue tuttora (solo per citare alcuni vip qui di casa, Bruno Lauzi, Renato Zero, Diego Abatantuono piuttosto che Germano Lanzoni, ovvero il Milanese imbruttito che abbiamo incrociato nella sera della nostra visita).
Ora la trattoria ha il volto di Leopoldo e Giorgia, che, con il loro ingresso alla guida, hanno inaugurato una nuova stagione di successi, ricevendo anche, nel 2006, dal Comune di Milano, l’Ambrogino d’Oro per la licenza più antica della città con la stessa gestione familiare.
arlati-titolare.jpgPer quanto riguarda la cucina, qui i piatti raccontano Milano e la Lombardia. Per voi, mondeghili o paté alla milanese con i crostini. Poi risotto alla milanese al salto (anche con ossobuco alla milanese) o fettuccine al ragù di salsiccia. Di secondo costoletta alla milanese, luganega in umido con i funghi chiodini, rostin negàa, cassoeula (ma bisogna chiedere se ce l’hanno all’atto della prenotazione). Gelato menta e liquirizia a chiudere una sosta che vorrete ripetere. (Paolo Massobrio e Marco Gatti, provato l'11/2/2025)
via Alberto Nota, 47 - tel. 026433327

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LA CANTINA DI FRANCO - MILANO

Qualità! Qualità! Qualità! Solo il meglio! Ogni volta che si torna qui, difficile non emozionarsi! Rari i locali che, come questa "Cantina", incarnano l'idea di distinzione. L'insegna porta la firma del fondatore e patron Franco Caprino, imprenditore geniale, che di questo locale ha fatto una sorta di Golosario reale, con wine bar, enoteca, boutique del gusto, bistrot, con il meglio delle cose buone d'Italia, e non solo. Di fianco alla Cantina, il fiore all'occhiello, il negozio dove con la figlia Giulia vende solo magnum! Per chi ama il vino, la selezione è di 2.500 etichette nazionali e internazionali.
cantina franco-titolari.jpgNel dehors, o ai pochi tavolini all'interno, sfiziosità e piatti di cucina tradizionale con composizione di salumi (Grossetti - D'Osvaldo) o tartare di Fassona della Bottega Storica Macelleria Pregiate Carni Piemontesi (Ercole Villa - Rebuffi). Poi ossobuco con risotto alla milanese. E ancora salmone affumicato Kenmare, acciughe del Mongetto, i migliori formaggi italiani e del resto del mondo. L'arrivederci con la straghiotta mousse di mascarpone! È locale della nostra filosofia! (Marco Gatti, provato il 10/2/2025)
via Raffaello Sanzio, 16 - tel. 0243983048
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VARRONE - MILANO

Massimo Minutelli e Tony Melillo farebbero mangiare carne pure ai vegetariani più convinti! È un duo formidabile che con la loro passione e la loro grande professionalità sono riusciti a fare di questo locale una vera eccellenza.
Fattore di distinzione di questo ristorante che trovate a due passi da corso Como e piazza Gae Aulenti, l'utilizzo solo delle migliori materie prime, tutte esclusivamente di veri campioni del nostro Golosario. Il design del locale è di eleganza moderna. La selezione dei vini entusiasmante.
varrone-titolari.jpgIn tavola, cucina italiana, con protagonista la carne. Con la regia di Tony Melillo, che ha l'accoglienza nel sangue, sarà festa della gola e starete benissimo, con pastrami di Black Angus, pan de cristal scaloppa di foie gras e cipolle caramellate, e ancora risotto alla milanese con pistilli allo zafferano e midollo di bue, poi picanha di Rubia gallega, i formidabili purè affumicati (con lime, cipolla caramellata, chorizo Joselito e habanero). Con la crema di latte con cialda al passito uscirete felici! (Paolo Massobrio e Marco Gatti, provato il 4/2/2025)
via Tocqueville, 7 - tel. 0236798388
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BJROT - VERANO BRIANZA (MB)

A pochi minuti da quel capolavoro di arte e di fede che è la basilica di Agliate, a Verano Brianza, vicino al fiume e nel verde, questo locale dal fascino delle trattorie d'antan.
Appena entrati, nel salottino oltre l'ingresso, sul tavolino in mezzo alle poltrone, le nostre guide in bella mostra, e alle pareti i nostri riconoscimenti in esposizione, a dire con orgoglio che qui siete in uno dei locali della nostra predilezione. Accomodatevi in una delle salette calde, o, nella bella stagione, nel magnifico dehors. L'atmosfera che si respira è serena, familiare, e fa sentire a casa. Mamma Rosy è in sala con la figlia Micaela, e il servizio da loro svolto con professionalità e sorriso, è impeccabile. Il figlio Luca, invece, è il mago dei fornelli, e i suoi piatti di cucina italiana sono sintesi luminosa di sapori e profumi che regalano emozioni.
Bjrot-titolari.jpgPer voi, bruschetta con luganega di Monza di Gigi Viganò e fois gras. Poi risotto Riserva San Massimo allo zafferano e luganega di Monza (ma chi vuole può avere il risotto alla milanese in versione piatto unico con l'ossobuco) o cacio e pepe con gamberi rossi di Mazara del Vallo. Tra i secondi orecchia di elefante, cassoeula o frittura mista. Dolce finale con cannolo siciliano. Felicità! (Marco Gatti, provato il 31/11/2025)
via Molino Filo, 5 - Tel. 0362905041
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DA RUGGERO – Firenze

È in un posto defilato, al fondo di una lunga via questa trattoria assai conosciuta dai turisti ma anche dai fiorentini. E che qui sia tutto di sostanza lo dice il doppio turno ai tavoli, ogni giorno. Il mio tavolo è davanti al banco del bar, dove un signore poco incline alle confidenze continua a rispondere al telefono per dire che non c’è posto. E così a chi si affaccia nel locale, dopo le 19. Lo stesso signore si preoccupa di mescere il vino nei quartini o nel mezzolitro di vetro, versandolo dai fiaschi. Ma chi si immagina che quel rosso che produce Ruggero in persona sia molto buono? Anche questa è una cifra di quella che connota una trattoria d’altri tempi, coi tavoli ravvicinati ma con tovaglia bianca e sotto tovaglia rossa. Le pareti hanno il legno a metà e il resto, sulla parte bianca è pieno di quadri e di ricordi della storia di questo luogo.
da ruggiero-titolare.jpgSi inizia con gli antipasti classici toscani (i crostini, i salumi e i formaggi) per poi cedere alla più buona pappa al pomodoro della stagione, accanto a gnocchi di ricotta e spinaci, pici strascinati, spaghetti alla carrettiera e farinata al cavolo nero. Fra i secondi l’arista di maiale è il loro piatto tipico e merita, così come l’ottimo pollo di fattoria e patate oppure il bollito misto con salsa verde. Fra i contorni le rape saltate, i fagioli e le patate alla contadina. Si chiude con la torta di mele o quella della nonna. Felicità! (Paolo Massobrio, provato il 16/02/2025)
via Senese, 89/r - tel. 055220542 
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Osteria DEL CONTE – Montepulciano (Si)

È la prima trattoria che incontri, proprio di fronte all’Antica Fortezza dove ha sede il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Qui parcheggiare è facile e se fai due passi sei nella piazza del Duomo. La trattoria è decisamente spartana e famigliare, con due sale dove la gente mangia accettando di fare i doppi turni. Così una domenica a pranzo, a febbraio, dove un popolo di umanità varia, dal parroco alla coppia, alla famigliola si avvicendano ai tavoli a gustare la cucina tipica di questa terra. Per la sera hanno anche due menu degustazione.
osteria conte insegna.jpgPer me l’inizio è con una corroborante e iconica ribollita servita in un coccio con una fetta di pane. Quindi una teoria di tagliatelle e ravioli e i pici all’aglione. Quel giorno c’era anche il baccalà con pomodoro, la trippa, ma per noi una buona faraona farcita con purea di fave. Si chiude con semifreddo al croccante o tiramisù. I prezzi sono decisamente popolari. (Paolo Massobrio provato il 16/02/2025)
via San Donato, 19 - tel. 0578756062 
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ISETTA LA TRATTORIA - VAL LIONA (VI)

Da oltre 70 anni, un baluardo della cucina italiana celebra sapori autentici con passione e stagionalità. Un'esperienza culinaria unica, dove le ricette regionali sono reinterpretate con maestria, deliziando i palati con specialità di selvaggina e non solo. L'accoglienza calorosa si sposa con una cantina d'eccellenza, scavata nella roccia, creando un'atmosfera indimenticabile.
isetta-titolari.jpgTra gli antipasti, spiccano il baccalà mantecato con polenta fritta e insalata di baccalà con olive e pomodori secchi su patate prezzemolate, gli affettati misti con polenta morbida e la battuta di manzo alla senape di Digione con radicchio di Treviso marinato. I primi piatti sono un trionfo di sapori: dai bigoli all'anatra al pasticcio al forno con ragù di carne, dalle pappardelle con sugo di cinghiale e lepre alle trippe alla parmigiana. I secondi spaziano dalle scaloppine di vitello al tartufo nero dei Colli Berici all’ottimo germano reale laccato con miele e arancia, per non parlare della lepre con uva passa: spettacolare. A concludere il viaggio gastronomico, dolci della tradizione come la zuppa inglese alle tre creme, lo strudel e la sfogliatina con crema chantilly. (Nicola Zaffina provato il 15 febbraio 2025)
loc. Grancona - tel. 0444889521
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