Il cioccolato di Modica (prodotto Igp dal 2018) si ottiene dalla lavorazione, priva di concaggio, della pasta amara di cacao con zucchero e una piccola percentuale facoltativa di spezie, aromi o frutta secca e si presenta sempre come un cioccolato grezzo a forma di parallelepipedo rettangolare, con i lati rastremati a tronco di piramide, non superiore ai 100 grammi, di sapore dolce-amaro, con una consistenza croccante e granulosa dovuta alla presenza dei cristalli di zucchero. È un prodotto nato nel Settecento nelle case dei nobili, come attestano alcuni documenti d’archivio. La sua ricetta si diffuse nel corso dell’Ottocento dai monasteri e istituti religiosi ai vari caffè della città.
Tra i principali produttori di cioccolato di Modica c’è una realtà che porta il nome del prete siciliano ucciso dalla mafia, il Laboratorio Artigianale Don Giuseppe Puglisi, collocato in una casa di accoglienza della Caritas dedita al reinserimento lavorativo delle giovani mamme che vi sono accolte e che vende i suoi prodotti nel negozio in via Umberto I 176 (tel. 0932193111), insieme con quelli di altre realtà dedite allo sviluppo sostenibile, al volontariato e alla lotta alla mafia. In questo laboratorio il cioccolato modicano viene preparato con materie prime del commercio equo e solidale come il cacao criollo dell’Ecuador. Sedici le variabili proposte, tra le quali allo zenzero, bergamotto, anice, carruba e birra. La produzione comprende anche biscotti e dolcetti di mandorla o pistacchio, bucce d’arancia candite o rivestite di cioccolato, amaretti, torroni di mandorle e sesamo e i nucatoli.