A Cellagrande di Viverone la serata degli auguri del Club di Papillon del Biellese

Il programma 2022 degli incontri conviviali riservati ai Soci biellesi si è concluso a fine novembre con una serata molto particolare e cioè con la visita di CellaGrande, un ex Monastero benedettino dell’XI secolo oggi trasformato in un bellissimo resort tra le vigne dotato di 9 camere, centro benessere, sala ristorante e bistrot, parco, terrazze e piscina riscaldata esterna con affaccio sul lago di Viverone.
cellagrande-aperitivo.jpgSiamo stati accolti nel chiostro millenario dove attorno a un braciere abbiamo degustato un calice di Spumante brut “Francigeno” in abbinamento al formaggio di pecora “Gran Gessato”; nella sala ristorante, con lo stesso vino e con l’Erbaluce di Caluso docg San Michele 2020, abbiamo poi potuto apprezzare un ricco aperitivo composto da: formaggi e salumi dell’Azienda Agricola Bagnod; carne messata con ristretto di Gran Gessato e cipolla caramellata; trota salmonata marinata alle erbe di montagna con salsa ponzu e quinoa croccante; vitel rosa cotto a bassa temperatura; mousse di ricotta, timo, peperoncino dolce e crumble di pane.
cellagrande-appetizer.jpgAbbiamo poi visitato l’antica cappella, oggi trasformata in sala degustazione dei vini, e lungo il percorso che ci portava alla sala della nostra cena abbiamo potuto osservare le cantine con i tini d’acciaio e le botti di rovere, le piccole grotte in cui sono esposte per la vendita le bottiglie dei vini e degli altri prodotti della casa, il corridoio dove, qua e là, attraverso il pavimento di cristallo trasparente si poteva intravedere l’acqua che scorre e garantisce l’umidità necessaria alle grotte di stagionatura dei formaggi.
cellagrande-sala cantina.jpgCenare nella millenaria cantina con la volta di mattoni è stata una magnifica esperienza: si è iniziato con una battuta di fassone con mousse di tomino e perle di balsamico,
cellagrande-battuta.jpgseguita poi da un riso Carnaroli al timo e limone con guanciale croccante
cellagrande-risotto.jpge dalla tagliata di vitellone con sale Maldon e olio Evo con patate al forno e carote saltate
cellagrande-tagliata.jpgil tutto accompagnato dal Nebbiolo Carema doc 2018; per dessert un classico bunet gustato con l’ottimo Erbaluce di Caluso docg Passito Ardorem 2013.
cellagrande-bunet.jpgIl clou della serata è stato il racconto della propria vicenda personale e imprenditoriale da parte di Roberto Bagnod. Con riferimento a una pagina del libretto che illustra le attività delle sue aziende e stimolato dalla domanda circa il significato della linea bianca che partendo dal Monte Rosa giunge fino alle pianure del Torinese, del Biellese e del Vercellese, Roberto ha spiegato che “quello è il percorso dell’acqua, fonte di vita, che dai ghiacciai del Monte Rosa tocca l’Alpe Metsan in Val d’Ayas, dove per lui tutto ha avuto inizio con gli allevamenti di mucche e pecore e l’Agriturismo La Tchavana, per proseguire poi verso i vigneti piemontesi di Nebbiolo a Carema, di Erbaluce a Piverone dove si trova anche l’ Agriturismo La Schiavenza, continuare verso gli altri vigneti di Erbaluce che circondano CellaGrande a Viverone e infine giungere alle risaie di Santhià. Da qui una linea bianca discontinua arriva poi fino agli uliveti del Centro Italia dove c’è anche un impianto di produzione di biogas che si aggiunge a quelli piemontesi”.
Così, con semplicità, e un po’ di commozione, Roberto ha raccontato in breve un’avventura imprenditoriale affascinante ed eccezionale, ricordando di essere stato fortunato e di aver potuto contare sul ruolo fondamentale dei propri famigliari e dei suoi collaboratori. Un grande uomo, ancor prima che un eccellente imprenditore.

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