Visita nel bistrot dei fratelli D’Errico
È sempre più bello e affascinante questo luogo nascosto di Guarene, dove nel tempo si sono succeduti tanti cuochi divenuti famosi, uno su tutti Michelangelo Mammoliti, che ricevette la nostra corona rossa, prima ancora di ottenere le due stelle Michelin (chissà se, secondo la legge che la riconoscenza è merce rara, se lo ricorda ancora?). Siamo sempre stati i primi ad arrivare, anche quando la proprietà, la famiglia Ventura, aveva chiamato lo chef campano Giuseppe D’Errico per continuare il percorso del cuoco precedente. Ma quella sera togliemmo il disturbo appena letto il menu, dove i prezzi erano decisamente fuori dalla portata (nostra e anche del pubblico a cui ci rivolgiamo). Il tempo, purtroppo, ci ha dato ragione, e non solo quando è caduta “la stella” lo scorso novembre. Ma i fratelli Francesco (foto d’apertura) e Giuseppe hanno mostrato cosa significa umiltà e intelligenza imprenditoriale, che nasce da una sicurezza: sono bravi e il loro percorso è autentico e originale, come sempre ci hanno sottolineato i nostri collaboratori. Ora, con un socio, Paolo Montanaro di Tartuflanghe, hanno rivoluzionato la Madernassa, aprendo un bistrot che hanno chiamato Pico, ambientato al piano d’ingresso, con 10 tavoli, prezzi onesti sia dei piatti sia dei vini (coperto a soli 3 euro).
In sala un maître sommelier entusiasta e bravissimo, Fabrizio Gismondi, che sa raccontare anche l’originalità di una cantina come Pedemontis di Priocca, la cui lista dei vini rappresenta l’offerta a bicchiere. Il progetto prevede di riaprire il ristorante gourmet in autunno, ma senza abbandonare questo bistrot che nel 2026 sarà aperto a pranzo e a cena, persino con cucine indipendenti. E sarà un successo, c’è da scommetterci.
Detto questo, noi siamo arrivati sono falso nome alle 20 di un mercoledì di giugno e una volta seduti non ci siamo più alzati. Sala quasi al sold out, in un ambiente rilassato, frequentato da coppie di giovani, che non disdegnano di aprire la bottiglia importante.
Via dunque con un fantastico tonno di coniglio alla piemontese con verdure in agrodolce (14 euro)
e poi la sontuosa Parmigiana di melanzane (12 euro), che merita già allo sguardo, preparata con melanzane fritte, salsa di pomodoro datterino, fonduta di Parmigiano. C’erano anche il vitello tonnato e il fiore di zucchina farcito.
Ai primi un applauso ai rigatoni alla Lardiata (13 euro) con pasta Mancini, sugo di pomodoro, peperoncino, lardo, pecorino.
In sala il piatto più gettonato erano invece gli spaghetti alle vongole veraci (22 euro). In alternativa tajarin al ragù di vitello o risotto con crema di peperoni rossi. Un plauso va al pane della panetteria Montaldo Livio di Mussotto d’Alba (strada Guarene) e alla focaccia alle patate che fanno in casa.
Ai secondi, se non si sceglie l’invitante selezione di formaggi, ecco l’ottima brandade di merluzzo in tempura (18 euro),
ma anche, al medesimo prezzo, un sontuoso petto di faraona arrosto (croccante)
e le polpette della nonna Rosa (16 euro) con carne di manzo, sugo di pomodoro san Marzano e pecorino (super!).
Il quarto piatto era l’uovo del purgatorio (da tornare apposta per assaggiarlo).
Si chiude coi dolci (a 9 euro): un perfetto Bunet piemontese,
il gelato alla panna cotta e vaniglia Borbon
e il loro iconico ed equilibrato Babà al Rhum (altra esecuzione perfetta).
Che dire? Siamo stati benissimo. E adesso sì che viene voglia di andare a provare le altre esperienze dello chef in coppia con il fratello, quando apriranno il locale gourmet. Perché i tempi finalmente sono maturati (e anche gli acritici “invitati speciali” dovranno farsene una ragione).
Pico Bistrot in Madernassa
Loc. Lora, 2
Guarene (Cn)
Tel. 0173 611716
Data della visita: 04/06/2025