In Abruzzo, un'azienda famigliare che si dedica all'arte norcina puntando sulla valorizzazione di questa razza di origine campana presente in Abruzzo fin dall'antichità

Già in epoca romana, i rigogliosi boschi abruzzesi erano la terra d’elezione del suino dal mantello nero, libero di pascolare e di nutrirsi in queste aree sconfinate e incontaminate. Nei secoli a seguire, le famiglie contadine del luogo diedero avvio alle prime forme d’allevamento della specie, sviluppando anche la rinomata arte norcina abruzzese. Fu con l’epoca moderna che le cose cambiarono. Si privilegiò infatti lo sviluppo del suino bianco, più idoneo all’allevamento in batteria (sigh!), dalla crescita più rapida e dall’alimentazione meno costosa. Ciò segnò una sconfitta non solamente per l'esistenza stessa dell'animale, ma di quell’intero patrimonio di tradizioni e di saperi che fanno la storia e la cultura di un intero territorio.

Suino1.jpgSi deve esclusivamente all’intraprendenza e all’amore per la propria terra di persone come Marco, Luca e Franco, la rinascita di questa razza e la sua elezione a vanto della sostenibilità e della biodiversità d’Abruzzo. Dieci anni fa, infatti, ritagliandosi del tempo nelle loro attività professionali, i due fratelli con il loro cugino hanno deciso di fondare un’azienda agricola (con allevamento) nell’antico borgo aquilano di Vittorito, in Valle Pelligna. Qui, un centinaio di capi di suini neri vengono allevati allo stato semibrado all’aperto per 12 mesi (grazie anche alla rusticità e robustezza della razza), nutrendosi dei frutti del sottobosco e di alimenti naturali a loro forniti, quali farine di orzo, favino e grano coltivati e raccolti nel comprensorio territoriale. Tutto ciò favorisce la qualità finale della loro carne, e la particolare tenerezza e sapidità del grasso intramuscolare e del lardo, conferendo ad esse quell’aroma inconfondibile che le distingue da analoghi prodotti industriali.
 

In occasione della Masterclass dedicata a questa razza durante la Giornata dedicata all’Abruzzo al Melià Hotel di Milano, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare cinque campioni dei loro eccellenti salumi: imperdibili la salamella di fegato, realizzata con impasto di fegato e una piccola parte di altri tagli arricchito da spezie locali, il Salame schiacciato Aquilano, ottenuto con impasto magro costituito da lombo, spalla, rifilatura magra del prosciutto e capocollo, poi macinato finemente e insaccato in un budello naturale.

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Tra i campioni Top Five degustati, anche la squisita pancetta tesa e il lombo-lardo. A chiudere, ecco il prelibato prosciutto di spalla stagionato 12 mesi. Della gamma, fanno parte anche il pregiato fiocco e la tradizionale Ventricina -  70% delle parti magre del suino, incluso il prosciutto, e solo il 30% di grasso dorsale -, con aggiunta di peperone secco dolce o piccante, trito a carne cruda per esaltarne l’aroma inconfondibile! 

Peligno3.jpgLa loro attività, particolarmente attenta al benessere animale (circa 14 suini per mille mq), si fregia del "Marchio per la Tutela e la Conservazione del Maiale Nero d’Abruzzo”. Ma non è tutto. Per contribuire a preservare il suino NERO d’Abruzzo, hanno lanciato l’iniziativa di adottare un capo per l’intero percorso di crescita. Con un contributo, al termine dei 12/14 mesi, si potranno ricevere a casa i tagli freschi di carne e gli insaccati stagionati, oggetto della lavorazione e trasformazione dei diversi tagli. http://neropeligno.com/alleva.php

 

Az. Agr. Nero Peligno

Vittorito (AQ)

via Colle della Fonte, 319/a

tel. 3391623790

info@neropeligno.it

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