A Castelnuovo Calcea la nuova sede della Cantina Sociale Sei Castelli diventa un polo di attrazione enoturistica

Una zona industriale e commerciale può diventare la porta del Monferrato patrimonio dell’Unesco? Sì, se alla base c’è un progetto serio, che si basa sull’accoglienza, su un ambiente a misura di enoturista, che qui può scoprire la storia del vino, ma anche farsi affascinare dal rapporto olistico con la vigna e la musica o dedicarsi all’assaggio di un vino che nasce da un progetto di ricerca sul campo.
esterno.jpgSiamo stati all’inaugurazione del museo ospitato nel piano interrato della nuova sede della Cantina Sei Castelli, a oggi principale soggetto per produzione dell’ambito della Barbera d’Asti, con oltre 250 soci e 800 ettari in produzione. Questo rappresenta il completamento del centro enoturistico inaugurato solo poche settimane fa dopo un lungo restauro.
ingresso.jpgTutto sembra vocato all’accoglienza a partire dall’ampio posteggio che costeggia e conduce, tramite una passerella pedonale, al giardino trasformato in area pic nic.
shop.jpgAltrimenti si può optare per lo show room al piano terra, con il bancone per gli assaggi di una delle tante referenze di questa cantina, dove non manca la spumantistica (sono tra i pochi a produrre il Marengo da uve cortese in purezza) quindi i bianchi e, naturalmente la galassia delle Barbera, dalla Ventiforti, la più giovane, fruttata, fresca, già premiata fra i nostri Top Hundred, fino ai due Nizza: Le Vigne e la riserva Angelo Brofferio. A queste si è affiancata, fresca di presentazione, la Barbera d’Asti “Risveglio del Ceppo” che rappresenta il completamento nel calice di un progetto iniziato nel 2009.
barbera.jpgL’idea infatti nasce dall’enologo Enzo Gerbi, dal tecnico vinicolo Salvatore Giacoppo e dall’allora presidente della cantina Giuseppe Carbone e continuata fino a oggi sotto la presidenza di Andrea Ghignone prima e, dal 2023, di Maurizio Bologna. Tutto comincia con l’osservazione dei ceppi più antichi, di epoca prefillossera, una sorta di fossili viventi dotati di una straordinaria resilienza. Fossili viventi, quindi, che potevano rappresentare una strada anche per il futuro, per la loro capacità di resistere a condizioni meteo avverse e alle malattie. Di questi, con la collaborazione dell’Università di Torino e del professor Vincenzo Gerbi, è stata fatta una prima selezione di 35 individui considerati più promettenti che poi dopo dieci anni di coltivazione in campo sperimentale sono diventati dieci. Da queste, moltiplicate e recuperate, è nata la vigna della Barbera d’Asti Il Risveglio del Ceppo.
opere.jpgIl vino però è solo una tessera nel mosaico di un approccio al vino più ampio, al ceppo come radice, racconto di una società e opera d’arte.
Tutto questo prende vita nel Museo L’anima del vino dove vive proprio il racconto della fillossera che con il suo arrivo ha cambiato tutto, sconvolgendo la vita nelle campagne e costringendo buona parte della popolazione all’emigrazione. Il dramma delle migliaia di ceppi di vite estirpati diventa opera d’arte nelle mani di Ezio Ferraris. Lui seleziona i ceppi “parlanti”, capaci da soli di raffigurare un personaggio, un concetto. Li pulisce, li tratta e li lucida per farne uscire l’opera che è già in nuce. In circa quarant’anni passa in rassegna 500mila ceppi e di questi ne individua un centinaio meritevoli. Diciassette sono oggi esposti nel museo dove farsi affascinare anche dall’accompagnamento musicale composto per la cantina dal maestro Christian Ravaglioli e dalle grafiche di Lisa Perbellini, come a creare un unico fil rouge tra quei ceppi antichi e la viticoltura moderna.
ceppo.jpgIn fondo al museo un tavolo d’assaggio dov’è possibile prenotare una degustazione privata, proprio nel solco di questa visione del vino come esperienza abbracciata dalla cantina.
tavolo.jpgPrima di uscire merita lanciare uno sguardo allo scaffale dedicato al Risveglio del ceppo, dove accanto al vino omonimo si stagliano grappa, vermouth e prodotti per la cosmesi. Un’esperienza a 360 gradi che segna una nuova stagione per questa cantina orgogliosamente sociale.
scaffale.jpg

Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli

via Opessina, 41
Castelnuovo Calcea (At)
tel. 0141957137
www.barberaseicastelli.it

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